LA STORIA DELL’UMANITARIA

La Società Umanitaria è un'istituzione nata oltre cento anni fa, nel 1893, grazie al lascito di un mecenate mantovano di nome Prospero Moisé Loria , che le assegnò molteplici beni finanziari, ed un'intera area edilizia situata nel pieno centro di Milano. Lo scopo dell'istituzione, riconosciuta presto come ente morale senza fini di lucro, risiede nel suo statuto, ancora oggi praticamente identico a quello originario del 1893:
“mettere i diseredati, senza distinzione, in condizione di rilevarsi da se medesimi, e di operare per l'elevazione professionale, intellettuale e morale dei lavoratori”.
Uno statuto che allora si imponeva per una differenza sostanziale rispetto a quei tempi: perché l'assistenza ai più deboli, nel pieno rispetto della loro dignità, doveva porsi non come una caritatevole elemosina, bensì spingendoli ad elevarsi da soli ricercando i propri valori intellettuali ed umani, grazie all'impegno individuale posto negli studi, nell'istruzione e nel lavoro. Si trattava dunque di una missione assolutamente laica.
In principio (i primi dieci anni circa), l'Umanitaria rimase come “in letargo”. Prima dovette superare alcuni problemi giuridici con gli eredi del Loira (che impugnarono il testamento), poi l'ente dovette accettare le leggi autoritarie del generale Bava Beccaris che, durante i moti milanesi del 1898 [ f2 ], ne chiuse i battenti, in quanto presunto covo di pericolosi sovversivi, vicina agli agitatori sociali dei primi scioperi operai di fine '800.
Per fortuna, nel 1902, grazie all'appoggio di tutta la città ed a una fitta rete di relazioni, di rapporti e di contatti con il mondo della cultura, dell'imprenditoria e dell'assistenza lombarda, l'Umanitaria cominciò ad occuparsi in concreto della sua missione, “tirandosi su le maniche” per adempiere le finalità del filantropo fondatore, sempre aggiornandole con motivazioni, intenti e impegno più adatti al mutamento dei tempi.
Vennero così realizzate numerose strutture sociali, come le Case del Lavoro, gli Uffici del lavoro coi laboratori d'arti e mestieri divenuti presto famosi in tutta Italia , le scuole “popolari” con i corsi professionali per i settori dell'industria meccanica e tipografica (la ormai celeberrima Scuola del Libro), il Teatro del popolo, e poi corsi di formazione ed aggiornamento per insegnanti e assistenti sociali.Accanto all'ex convento, ai chiostri e al Salone degli Affreschi con il passare degli anni sorsero vaste strutture edilizie che sono diventate un punto di riferimento costante della vita culturale e professionale di Milano e dell'Italia.Uscita indenne attraverso la Grande Guerra e la dittatura fascista (che però ne soppresse il 90 per cento delle attività), e gravemente danneggiata dai bombardamenti del 1943 l'Umanitaria risorse faticosamente grazie all'impegno e alla costanza di Riccardo Bauer , che seppe aggiornare e rilanciare le prerogative statutarie del fondatore, recuperando una lunga tradizione educativa e didattica, che portò a maturazione intere generazioni di lavoratori, non solo a Mialno, ma in tutta Italia, dove sorsero sedi e centri limitrofi: come quelli di Cagliari, Alghero e Carbonia, in Sardegna, uniche superstiti di una rete capillare (anche in Europa), tuttora attive con corsi e attività formative rivolte in particolare al mondo della scuola e al bacino degli anziani.E' proprio al mondo della “terza età” (quello che Bauer intendeva “educazione degli adulti”) che nel 1994 l'Umanitaria vara il progetto Humaniter, costituendo, prima a Milano e poi a Napoli, una vera Fondazione che rappresenta un inedito “Centro di Socialità, Volontariato e Cultura”, ove non solo si offrono molteplici corsi e iniziative di arricchimento culturale, ma all'insegna dei valori della solidarietà si fanno nuove conoscenze, si scambiano esperienze, si condividono interessi e nuove sollecitazioni.Oggi, l'Umanitaria è il fulcro di manifestazioni e programmi che combinando assistenza e cultura, ne fa un centro-pilota, riconosciuto e apprezzato a Milano e in Lombardia, dove continua ad assolvere il suo ruolo di centro educativo e formativo per assecondare e promuovere tutte quelle attività (incontri, mostre, convegni, seminari, conferenze, laboratori per l'infanzia, stagioni concertistiche e borse di studio, pubblicazioni) che servono a favorire l'interesse, la curiosità e soprattutto la “crescita” d'ogni singolo cittadino, e dare a ciascuno i mezzi più moderni e idonei per trovare la sua dimensione, libera e autentica, all'interno della società. All'insegna del dialogo, della convivenza e della solidarietà dei fatti.
Figure e Protagonisti
dell'Umanitaria

In queste pagine trovano posto le figure e i protagonisti che hanno fatto la storia dell’Umanitaria: dai fondatori della fine dell’800 ai riformatori di metà ‘900, fino a personaggi più recenti, che si sono dedicati all’Umanitaria perché potesse continuare la sua opera a favore dei più deboli.

La scelta di queste figure e personaggi segue un piccolo opuscoletto voluto da Riccardo Bauer (che ovviamente abbiamo aggiunto alla lista) intitolato “Nomi da ricordare” e distribuito agli iscritti dei numerosi corsi didattici e professionali dell’Umanitaria negli anni ’60. Così la presentava lo stesso Bauer:

«Scorrendo tu la piccola guida, ciascun nome desterà in te un’idea, ciascun nome prenderà corpo, ma soprattutto balzerà evidente al tuo spirito come in mille modi, come per mille diverse strade, su piani svariati sempre sia possibile contribuire alla costituzione di un bene comune, sia possibile arricchire di valori indistruttibili la società umana nel suo costante rinnovarsi di generazione in generazione».

Giambattista Alessi (1837-1911)
Dal 1902 al 1911 Presidente del Consiglio Direttivo dell’Umanitaria contribuì con vigorosa ed oculata opera alla affermazione della Istituzione quale originale organismo di iniziativa sociale.
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Arnaldo Agnelli
Al Museo Sociale ed alle scuole di Cooperazione e Legislazione Sociale annesse prestò il contributo della sua alta sicura competenza per quanto si riferisce al vasto campo delle assicurazioni sociali.
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Eugenio Balla (1873-1962)
Igienista illustre, fu illuminato docente nei corsi dell’Umanitaria delle discipline riguardanti le ma1attie professionali, l’igiene de1 lavoro e del lavoratore, ch’egli considerava elemento fondamentale di progresso e di civiltà.
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Riccardo Bauer (6.1.1896-15.10.1982)
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Raffaello Bertieri (1875-1941)
Maestro insigne nelle arti grafiche, in cui sposò le doti più raffinate della tecnica ad una profonda cultura, tenne la direzione della Scuola del Libro prodigandovi energie sorrette da una immensa passione.
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Giovanni Broglio (1874-1956)
Progettista e dire1tore dei lavori delle Case Operaie che l’Umanitaria al principio del secolo costruì quale modello di razionali abitazioni popolari concepite come civile sede di vita comunitaria.
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Angelo Cabrini (1869-1937)
Deputato al Parlamento, fu Presidente del Segretariato laziale di emigrazione della Società Umanitaria e attivissimo membro della Commissione consultiva preposta ai servizi di emigrazione della Istituzione.
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Francesco Calassi (1872-1939)
Per lunghi anni dirigente dei servizi dell’Umanitaria a favore dei lavoratori emigranti, l;1ell’opera assistenziale informativa ed educativa di essi prodigò i tesori di una illuminata e generosa esperienza.
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Francesco Coletti (1866-1940)
Statistico di alta fama, economista e sociologo, insegnò statistica e metodologia per lo studio dei fatti sociali nei corsi della Scuola di Applicazione per la Cooperazione, la Previdenza e la Legislazione sociale della nostra Istituzione.
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Giuseppe Cerberi (1881-1951)
Psichiatra di ampia sicura dottrina unita ad un alto umanissimo sentire sociale, diede avvio con adeguati studi e concrete iniziative all’attività della Società Umanitaria nel campo della psicologia del lavoro e dell’orientamento professionale.
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Lodovico D’Aragona (1876-1961)
Segretario Generale della Confederazione Generale del Lavoro in tempi di libertà, quando questi risorsero fu Commissario, poi Presidente della Società Umanitaria allorché l’Istituzione muoveva i primi difficili passi della ripresa dopo l’estrema rovina ad essa procurata dalla dittatura e dalla guerra.
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Luigi De11a Torre (1861-1937)
Dal 1903 Vice-Presidente e dal 1913 al 1924 Presidente dell’Umanitaria, con generosa ed illuminata opera amministrativa e politica assicurò dell’Istituzione le sorti più felici e ne procurò la trionfale affermazione anche in tempi difficili.
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Leone Diena (-)
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Ettore Fabietti (1876-1962)
Il suo nome è legato al sorgere ed alle fortune della Federazione Italiana delle Biblioteche Popolari, di cui fu anima, contribuendo, come nessun altro, alla elevazione culturale e sociale dei lavoratori italiani.
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Felice Ferri (1869-1965)
Per lunghi anni membro del Consiglio Direttiva dell’Umanitaria, a questa legò i suoi cospicui tenimenti agricoli perché, mediante apposita Fondazione, potesse l’Istituzione riprendere la sua tradizionale opera di educazione nel settore dell’agricoltura.
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Giulio Forti (1872-1946)
All’Umanitaria dedicò inizialmente, a fianco di Augusto Osimo, il proprio lavoro, poi volse la propria attività al movimento cooperativo di cui fu insigne animatore. Di cooperazione, nel seno dell’Umanitaria fu docente espertissimo. Provò nello spirito e nel corpo la violenza della dittatura, senza piegare.
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Carlo Gatti (1876-1965)
Musicologo insigne, diresse la sezione musicale del Teatro del Popolo del la Società Umanitaria esaltando con opera indefessa l’alta virtù educativa della musica.
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Osvaldo Gnocchi Viani (1837-1917)
Mazziniano e socialista, fu uno dei principali animatori del moto d’emancipazione dei lavoratori italiani allorché, dopo la conseguita unità nazionale, l’Italia si allineava, nell’ordinamento economico e sociale, alle grandi nazioni moderne.
Ispiratore, ai fini della elevazione culturale e sociale dei lavoratori, del piano costitutivo della Società Umanitaria, realizzata col generoso finanziamento di un filantropo illuminato, Prospero Moisè Loria, fu della nuova Istituzione il primo Segretario dal 1897 al 1903.
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Ulisse Gobbi (1859-1940)
Diede il contributo del suo insegna- mento ai corsi della Scuola di Applicazione per la Cooperazione, la Previdenza e la Legislazione sociale dell’Umanitaria nel campo dell’Economia Politica, nel quale tenne cattedra con spirito e dignità di maestro.
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Enrico Gonzales (1882-1965)
Penalista di grande fama e uomo politico, collaborò costantemente quale docente nei corsi del Museo Sociale dell’Umanitaria, specialmente illustrando i problemi relativi al contratto di lavoro.
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Sabatino Lopez (1867-1951)
Diresse la Sezione drammatica del Teatro del Popolo dell’Umanitaria, considerando il teatro come efficace ed elevato strumento di educazione artistica e civile.
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Giovanni Lorenzoni (1879-1944)
Economista insigne, storico e teorico della cooperazione, già dirigente dell’Ufficio del lavoro dell’Umanitaria, per questa condusse famose esemplari inchieste sulle condizioni dei lavoratori.
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Prospero Moisè Loria (1814-1892)
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Fabio Luzzatto (1870-1954)
Illustre giurista, specialmente versato ne1 campo della Legislazione Agraria, fu valoroso docente di elementi di diritto privato e pubblico nelle Scuole di Applicazione per la Cooperazione e la Legislazione sociale organizzati dalla Società Umanitaria.
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Luciano Magrini (1885-1957)
Alla conoscenza del duro cammino dei lavoratori italiani sulle strade del mondo alla ricerca di un sudato pane dedicò la sua acuta inte1ligenza, la sua cultura, la sua incontaminata onestà, al- l’Umanitaria offrendo la sua penna pei servizi d’emigrazione. ——————————————————————————–
Luigi Majno (1852-1915)
Giurista insigne, fu dell’Umanitaria Presidente dalla fondazione sino al 1898, nella prima ardua fase, cioè, della sua costituzione sino alla tempesta che parve segnare dell’ente la morte precoce e invece ne metteva in luce la storica validità e la razionale modernità.
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Alessandro Mazzucotelli (1865-1938)
Maestro nella difficile pratica del ferro battuto, prodigò col suo insegnamento nei corsi dell’Umanitaria le prodigiose doti di artista e di tecnico che lo innalzarono, ne1 suo campo, ad altissima fama.
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Mario Melino (-)
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Luigi Minguzzi (1878-1966)
Quale dirigente dell’Ufficio Agrario de1la Società Umanitaria, fu animatore, di sicura ed ampia competenza tecnica; delle iniziative della Istituzione a favore dei lavoratori agricoli, con speciale riguardo alla previdenza ed alla cooperazione agraria, di cui fu anche preclaro docente.
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Giovanni Montemartini (1867-1913)
Direttore nel 1903 dell’Ufficio del Lavoro della Società Umanitaria quando questa iniziava la propria sistematica multiforme attività per la difesa, per l’educazione, per l’affermazione dei lavoratori.
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Maria Montessorl (1870-1952)
Illustre pedagogista, che con originali vedute instaurò in Italia e nel mondo un nuovo metodo di educazione dell’infanzia, fondato sulla libertà e spontaneità del bambino, dell’Umanitaria fece il centro primo della sua illuminata dottrina e del suo insegnamento.
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Decio Nulli (1843-1893)
Presidente del Comitato Promotore, nominato dalla Civica Amministrazione di Milano il 30 ottobre 1892, per la istituzione della Società Umanitaria in ottemperanza alla volontà manifestata dal filantropo P.M. Loria col suo testamento 26 luglio 1892.
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Augusto Osimo (1875-1923)
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Augusta Osimo Muggia (1877-1966)
Nelle iniziative di assistenza dell’infanzia e in quelle di educazione popolare, al fianco di Augusto Osimo prodigò preziose doti di intelligenza di cultura e di bontà.
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Umberto Ottolenghi (1911-….)
Ideatore e finanziatore del Museo Sociale, centro di studio e di specifica attività educativa dell’Umanitaria con le sue Scuole d’Applicazione per la Cooperazione, la Previdenza e la Legislazione sociale nonchè con la sua importante biblioteca specializzata.
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Fausto Pagliari (1878-1960)
Economista e storico del movimento operaio, dal 1903 Vice Segretario e Segretario dell’Umanitaria, dirigente degli Uffici di collocamento, docente nella Scuola di Applicazione per la Cooperazione, la Previdenza e la Legislazione sociale dell’Umanitaria, alla preparazione culturale dei lavoratori dedicò la sua sconfinata erudizione economica e sociale.
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Alessandrina Ravizza (1846-1915)
Con eletto spirito filantropico dedicò l’intera sua vita alla redenzione dei fanciulli traviati e diresse la «Casa di Lavoro» per disoccupati istituita dalla Società Umanitaria.
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Ettore Reina (1872-1958)
Sindacalista, tra i più seri organizzatori delle forze operaie, nelle Scuole di Legislazione sociale dell’Umanitaria trattò con maestria, guidata dalla profonda personale esperienza, i problemi relativi ai conflitti di lavoro.
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Rinaldo Rigola (1868-1954)
Segretario della Confederazione Generale del Lavoro, portò alla Scuola di Applicazione per la Cooperazione, la Previdenza e la Legislazione Sociale dell’Umanitaria il costante contributo de11a sua grande esperienza quale docente di tecnica dell’organizzazione sindacale.
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Cesare Saldini (1848-1922)
Per lunghi anni Consigliere dell’Umanitaria e Presidente della Unione Italiana dell’Educazione Popolare, la istituzione con la quale fiorì l’attività della Società Umanitaria nel campo dell’educazione degli adulti.
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Massimo Samoggia (1871-1942)
Dal 1904 al 1916 Capo dell’Ufficio Agrario de11a Società Umanitaria ne animò insieme, con alta competenza, gli studi e la concreta attività a beneficio dei lavoratori dei campi e delle loro organizzazioni sindacali e cooperative.
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Edoardo Saronni (1871-1950)
Da,I 1908 quale dirigente della Sezione Orafi incisori e Cesellatori delle Scuole di Tirocinio dell’Umanitaria portò nell’insegnamento dell’arte in cui eccelse appassionato fervore e il fecondo impulso di un vero maestro.
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Alessandro Schiavi (1872-1965)
Direttore dell’Ufficio del Lavoro dell’Umanitaria dal 1903 al 1910, della Istituzione affiancò costantemente l’opera nelle sue successive attività di statistico, di sociologo e di politico, sempre diretta alla elevazione economica, culturale e civile dei lavoratori.
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Albe Steiner (-)
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Camillo Supino (1860-1931)
Cattedratico, docente di dottrine economiche, ne insegnò gli elementi nella Scuola di Applicazione per la Cooperazione, la Previdenza e la Legislazione sociale.
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Filippo Turati (1857-1932)
Eminente personalità politica, antesignano del movimento sociale che doveva portare i lavoratori alla concreta dominante partecipazione al governo democratico della nazione., fu dell’Umanitaria attivo collaboratore specialmente pei problemi dell’emigrazione e della cultura popolare.
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Pietro Venino (1884-1961)
Docente universitario di agraria, prezioso consigliere tecnico per le attività in questo campo affrontate dall’Umanitaria, fu maestro di tecnologia ed economia agraria nelle Scuole di Applicazione e nei Corsi magistrali per Insegnanti di Corsi popolari, in essi prodigando non solo i frutti della propria scienza ed esperienza, ma quelli della propria altissima coscienza sociale.
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Giovanni Valär (1864-1942)
Dal 1909 al 1918 Capo dei Servizi di emigrazione della Socie1à Umanitaria in tempi di ardue prove, nelle Scuole di Applicazione per la Cooperazione e la Legislazione sociale dell’Istituzione con efficacia ed alto senso di umanità una vasta esperienza tradusse, in fruttuoso insegnamento.

La Società Umanitaria oggi

Il luogo fisico dove ha sede la Società Umanitaria – Fondazione P. M. Loria (ente morale non profit) è un quadrilatero di Milano, compreso tra via Daverio, via Pace, via S. Barnaba e via Fanti: insomma la sede è proprio nel centro di Milano, difesa dal Palazzo di Giustizia da una parte e dalla Caserma Lamarmora dei Carabinieri dall'altra, e per gli altri due lati praticamente circondata dagli Istituti clinici universitari.Dall'ingresso di Via Daverio si accede ad un edificio parzialmente ricostruito (i bombardamenti del 1943 ne distrussero oltre il 50 per cento, salvando per miracolo il Salone degli Affreschi) e ad un giardino ben curato. In questa parte dell'edificio trovano spazio gli uffici, la Biblioteca e l'Archivio Storico. Attraverso il giardino antistante l'ingresso, attraverso un portone con sbarre di ferro si accede direttamente a quattro splendidi chiostri, a cui – in Milano – non c'è confronto: sulla sinistra si entra nel Chiostro dei Glicini, sede di mostre, sfilate all'aperto e spettacoli estivi, sulla destra, si susseguono il Chiostro della Memoria, il Chiostro delle statue e il Chiostro dei Pesci, dove giganteschi platani centenari sembrano proteggere il Salone degli Affreschi (dove sullo sfondo fu dipinto da un pittore attivo nella cerchia di Bernardino Luini e Marco d'Oggiono il grande affresco raffigurante la Crocifissione di Cristo sul Monte Calvario), appena a fianco.Una sala Auditorium finemente ristrutturata, alcune sale per conferenze ed un Bar-ristorante completano la struttura. All'interno dell'edificio hanno sede anche la Fondazione Humaniter e, momentaneamente, la Fondazione Agraria Felice Ferri, la cui sede di Vailate è in corso di ristrutturazione.

Il Consiglio d'Amministrazione

Presidente Piero Amos Nannini
Vicepresidente Nicola Cordaro

Consiglio Direttivo
Antonello Boatti
Gianni Bombaci
Arturo Colombo
Vincenzo de Vera d'Aragona
Roberto Ferrario
Morris Lorenzo Ghezzi
Giulio Giorello
Francesco Licchiello
Daria Pesce

Consiglieri Emeriti Giancarlo Baldovini
Mario Bedussi
Uberto Maria Poletti

Collegio dei Revisori
Giovanni Napodano
Marco Manzoli
Alessandro Molaro
membro supplente Domenico Massi
membro supplente Ezio Maria Simoncelli

Direttore Generale Maria Helena Polidoro

Statuto e finalità

Alcuni estratti dello statuto, che presentano natura e scopi di questa benemerita istituzione, subito riconosciuta con regio decreto di re Umberto I in data 29 giugno 1893

Così la sua vocazione viene indicata nel 1922 all'interno del volume “L'Umanitaria e la sua opera”:

«Poiché l'Umanitaria, nelle finalità stesse che le furono poste al suo sorgere, ebbe l'ufficio di collaborare al soddisfacimento dei bisogni e delle aspirazioni dei lavoratori che, con sforzo proprio, mirano al loro elevamento, essa intese svolgere un'opera di studio, di sperimento, di propulsione in tutto il campo sociale, cercando di interpretare i bisogni mutevoli col mutare delle condizioni di fatto».

I primi articoli dello statuto

Art. 1 – E' costituita in Milano la persona giuridica di diritto privato denominata Società Umanitaria erede universale di Prospero Moisé Loria, fu Leon Donato, con testamento 26 luglio 1892.

Art. 2 – La Società Umanitaria agisce senza scopo di lucro e ha per finalità di mettere i diseredati, senza distinzione, in condizione di rilevarsi da sé medesimi, procurando loro appoggio, lavoro ed istruzione e più in generale di operare per il migliore sviluppo educativo e socio-culturale in ogni settore della vita individuale e collettiva.

Art. 3 – Per conseguire i suoi scopi la Società Umanitaria porrà in atto, anche collegandosi con organizzazioni supernazionali ed internazionali, tutte quelle iniziative che contribuiscano alla elevazione materiale, professionale e morale di ogni essere umano, sia autonomamente, sia in collaborazione con servizi pubblici centrali o periferici, nonché con altri organismi ritenuti idonei.

Art. 4 – Se opportuno per lo sviluppo e la diffusione dei suoi scopi statutari, la Società Umanitaria può operare per istituire, in località diverse da Milano, altri analoghi centri a base associativa, che svolgano attività autonome ma facciano capo alla sede originaria di Milano.
La Società Umanitaria può inoltre costituire altri Enti o detenerne partecipazioni.

Gli altri articoli (26 in totale, più due norme transitorie) riguardano specificatamente:

patrimonio
soci
liste elettorali
organi
assemblea dei soci
del consiglio direttivo
presidente
collegio dei delegati
collegio dei revisori
norme di attuazione

Dal sito www.umanitaria.it

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