ARIA NUOVA IN PARLAMENTO

Decisamente a Montecitorio sembra di vivere in un’aria diversa dal passato in questo non troppo rapido avvio della 16° legislatura repubblicana. C’è una mutata atmosfera che non è stata solo determinata dal cambio di maggioranza ma soprattutto dal fatto che in tutti c’è un forte senso di responsabilità e di preoccupazione, come mai avevo notato in precedenza. Lo hanno sottolineato un po’ tutti con un reciproco fair play un po’ imprevisto nelle discussioni sulla fiducia: solo Di Pietro sembra essersi assunto il ruolo di oppositore spinto ed infatti, alla ricerca di gloria e visibilità, è stato l’unico fino ad ora a dare qualche scossa ai dibattiti. Confermo comunque l’impressione che ci sia nel centro-destra una genuina voglia di fare, mentre gli sconfitti dimostrano (almeno finora) aperture e disponibilità, forse perché hanno capito che la gente non accetterebbe più un continuo muro contro muro e vuole risposte, chiunque governi. Certo i sorrisi dell’avvio non resisteranno nel tempo davanti alle polemiche che sicuramente non mancheranno, ma Berlusconi deve approfittare subito – dando risposte con i fatti – di questo periodo di relativa bonaccia presentando nei prossimi “cento giorni” alcuni decreti significativi a dimostrazione di un approccio diverso nella gestione del paese. Pare che il governo lo voglia fare già dalla prossima settimana presentando una serie di decreti per mantenere gli impegni elettorali e quindi lo attendiamo al varco. Una scossa comunque c’è indubbiamente stata, così come buone notizie vengono anche dall’amministrazione della Camera: pensate che la sola riduzione di numero dei gruppi parlamentari comporterà un risparmio di spese per circa 11 milioni di euro all’anno. L’agenda delle cose da fare è impressionante ed i fatti ci diranno se veramente questa sarà una legislatura costituente e capace non solo di rinnovare la politica ma anche di segnare un’inversione di rotta per un Paese che è pericolosamente fermo. Aiuta in questo senso la chiarezza dell’esito elettorale che ha assegnato ruoli e responsabilità. Soprattutto – lo ripeto ancora una volta – non c’è tempo da perdere.

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