La replica del premeir Silvio Berlusconi ha confermato e rafforzato la scelta del confronto e del dialogo come stella polare della legislatura. Il leader dell'opposizione Walter Veltroni ha raccolto questa disponibilità, contro la quale ha invece sbattuto la porta l'ultimo giapponese rimasto a combattere la guerra dell'odio contro Berlusconi: Antonio Di Pietro.
Il leader dell'Italia dei Valori si è confermato nel ruolo di braccio parlamentare di quell'Italia di minoranza che ha nei Santoro, nei Travaglio e nei Grillo le sue icone. Veltroni deve da oggi fronteggiare una duplice sfida: da un lato dar voce a un'opposizione moderna, non ideologica e concentrata sulle cose concrete; dall'altro deve arginare quel fiumiciattolo di veleni e di odio che zampilla intorno al partito riformista che vuole costruire. Di Pietro è un problema per Veltroni, ma lo è anche per tutti gli italiani che vogliono costruire un futuro di pacificazione e senza più odio