Sen. Massimo Livi Bacci
Obiettivo comune deve essere difesa della legalità. Bossi-Fini è fallita, dirottare le navi impossibile
Nonostante i toni di moderazione e di apertura del Presidente del Consiglio occorre esprimere profondo disagio per le molte dichiarazioni che importanti esponenti del nuovo governo hanno fatto negli ultimi giorni sul tema della sicurezza e su quello dell'immigrazione.
Configurare come reato penale l'immigrazione irregolare sul nostro territorio, ipotizzare l'uscita dal trattato di Schengen, radere sistematicamente al suolo le baraccopoli di Rom e prevedere la loro deportazione nel paese di origine, intervenire e dirottare navi sospette fuori dalle acque territoriali sono provvedimenti di brutalità giuridica, socialmente insostenibili oltre che inapplicabili.
Il nuovo governo rifletta a fondo su questi temi prima di prendere affrettate e inaccettabili decisioni. Rifletta innanzitutto su quattro punti.
Primo: nessuna crescita è praticabile, nei prossimi anni, senza consistenti flussi di immigrazione perchè la popolazione autoctona giovane è in costante diminuzione e avremmo soltanto una contrazione dell'economia e un impoverimento del Paese. Il governo lo sa bene, ma sarebbe atto responsabile se ne informasse autorevolmente l'opinione pubblica.
Secondo: la legge Bossi-Fini ha contribuito da par suo alla generazione di irregolarità, impedendo l'incontro diretto tra domanda e offerta di lavoro: questo divieto viene però aggirato dalla forza delle cose e dalle astuzie del mercato. Al termine del precedente governo Berlusconi, il numero degli irregolari raggiunse il massimo di 750.000 unità; in ogni anno, tra il 2002 e il 2006, lo stock degli irregolari si era accresciuto di un numero ben superiore alle 100.000 unità. L'opera di contrasto era fallita.
Terzo: la combinazione tra accorciamento dei permessi di soggiorno voluti dalla Bossi Fini, mobilità del mercato del lavoro, lungaggini burocratiche e inadeguatezza degli uffici, ha innalzato il rischio, per il normale lavoratore straniero, di cadere in stato di irregolarità.
Quarto: senza lotta all'economia sommersa, che genera una quota di PIL spropositata rispetto all'Europa, non si elimina una delle più potenti calamite dell'irregolarità. L'economia al nero genera, e si nutre, di lavoro nero, e il lavoro nero è potente attrattore di immigrazione irregolare.
Quattro punti che non sono frutto di posizioni ideologiche, ma di constatazioni empiriche, e l'opposizione sarà lieta di discuterne senza faziosità, perché obbiettivo comune di conservatori e riformisti non può non essere la difesa della legalità. Non chiediamo certo al nuovo governo di sposare le tesi dell'opposizione. Ma chiediamo al capo del governo di rassicurare in merito alle dichiarazioni pericolose, antiliberali e antidemocratiche che alcuni esponenti del suo governo hanno avanzato e che vogliamo sperare di avere frainteso.