REDDITI ON LINE: QUANTI SOLDI A CHI ATTACCA IL CARROCCIO

DI ROBERTO FIORENTINI

Il governo Prodi se n’è infischiato, il ministro Amato anche. Non aver chiesto modifiche al trattato di Schengen e contemporaneamente aver allargato l’Europa ai Paesi dell’Est ha provocato quella invasione di cui paghiamo le conseguenze. Da quando abbiamo aperto le frontiere con i vecchi paesi del blocco sovietico per le nostre città sono incominciati mesi di angoscia.

È tutta caviale e champagne la sinistra massmediatica che ha sempre af- fondato, penne e microfoni, contro… … la Lega Nord. Se Visco un merito lo ha avuto è quello di aver scoperchiato, con la pubblicazione dei redditi, il coperchio sul pentolone di chi fa tanti soldi dedicandosi, quasi ossessivamente, alla demolizione del Carroccio. Soldi, tanti soldi per sputare in faccia a chi, invece, è in mezzo alla gente da sempre: a chi ascolta i problemi veri e non solo i balletti da salotto: preferibilmente romano.
Ecco allora che Gad Lerner che, da anni, massacra costantemente il Carroccio. Ma non solo. Ogni qualsiasi tema che riguarda le rivendicazioni del Nord viene affossato da Lerner. L'uomo non aspetta l'occasione per rovesciare sul movimento e su tutto quello che riguarda una certa cultura, bidoni di offese.
Quasi superfluo è, invece, parlare di Michelone Santoro. L'uomo poco tempo fa si è preso anche una condanna penale per aver dato dei razzisti ai componenti di un'associazione culturale e identitaria dell'Insubria. Già questo fatto fa capire come l'ex capoccia di Sarmancanda si posizioni nei confronti della gente comune. A Santoro è sfuggito, ad esempio, che il vecchio proletario non esiste più. Anzi che al Nord, gli operai si riconoscono nella Lega Nord. L'ex parlamentare europeo pensa che, in tutte le regioni più industrializzate, esistano i lavoranti e i braccianti che partecipano alle manifestazioni con le bandiere rosse. Bel pensiero ma, ahimè sbagliato, ma intanto la Rai paga e paga bene: I “somari” lombardi continuano a pagare il canone per contribuire alla cifra.
Altro caso di caviale e champagne è quello di donna Lucia Annunziata. Anche lei non se la passa male. Da La Stampa, alla Rai alle aziende pubbliche è tutto un fiorire di euro. Bene. Buon per lei si dirà, ma, intanto l'ex presidente della stessa azienda pubblica di Stato, attacca, sempre, a testa bassa; con una tignosità a volte al limite del sopportabile: a rischio coronarie per chi non la pensa come lei.
Vogliamo dimenticare anche, che ne so, Luca Fazio. Le sue strampalate previsioni meteo, sono diventate la tribuna per attaccare tutto e tutti. A volte lo fa attraverso la Pizzetto, ma pur sempre lo zampino è tremendamente il suo. E di Giovanni Floris ? Ovvero la “scoperta” di Rai Tre con il suo Ballarò ? Forse lui è uno dei meno deroci verso il movimento, ma sicuramente uno di quelli che quando c'e' da picchiare, picchia e picchia duro: con tanto di stipendio sostanzioso dato da mamma Rai. Un salario che certo lo si può paragonare ben poco a quello che e' quello di un normale cronista o di un semplice operaio. Tra l'elenco che e' spuntato fa piacere anche il vecchio miliardo di lire che arriva in tasca a Ilaria D'Amico: la cronista sportiva che su La7 ha messo in piedi un programma di cronaca-politica. Gli annali della televisione ne ricorderanno la puntata sul G8 di Genova. La dolce Ilaria mise quasi sotto accusa l'allora governo Berlusconi non risparmiando la berlina a tutte le forze dell'ordine, che al di là di qualche caso, evitarono che il capoluogo ligure venisse devastato completamente. Certo che per chi è abituato a frequentare i bei salotti del pallone, è difficile capire certe situazioni dei comuni mortali. Per rimanere poi sul canale satellitare, bè l'esempio di Maria Latella è significativo.
Consigliera di donna Veronica, la leghista di Arcore, è poi feroce in video quando appare il simbolo del Carroccio.
Ai primi risultati del 14 aprile era talmente incazzata che se avesse potuto avrebbe dilaniato tutto quello che si trovava a portata di mano. Un'ultima nota è da riservare al Beppe. Sì l'italians di Crema, territorio padano, al secolo più comunemente Beppe Severgnini. Non passa settimana che dal magazine del Corrierone, rispondendo a lettere assolutamente prese a caso dal cesto della redazione, non spari addosso al centro destra. Ma questo non gli è bastato. E ' di questi ultimi giorni un certo risentimento che l'uomo ha nei confronti del Carroccio. Strano per uno come lui che viene chiamato a spiegare ai giovani “barbari del nord Europa, cos'è la Lega Nord.
Anche lui insieme agli altri giornalisti anti casta di via Solferino, buttano fango sul movimento. Ma dopo tutti a festeggiare con caviale e champagne sotto le bandire rosse. Fin che ce né viva il re. Ma adesso che il re è nudo sarà dura. E dura per tutti.
Ecco la risposta della sinistra all’aggressione di Verona: l’antifascismo militante, che tanti guai ha già causato negli anni passati. Dopo quanto successo, secondo Francesco Caruso, «bisogna rafforzare e rilanciare l’antifascismo militante, la vigilanza antifascista e democratica».
«A Caruso – sottolinea Raffaele Volpi deputato della Lega Nord e responsabile enti locali del Carroccio lombardo – va ricordato che la violenza politica si è vista dove lui e i suoi accoliti hanno organizzato manifestazioni, espropri e occupazioni. La cosa che preoccupa di più è il linguaggio di Caruso che rispolvera un vocabolario che ricorda i momenti più bui del paese . Una serie di parole d’ordine che possono essere propedeutiche a riportare alla luce le idee dei cattivi maestri. Sarà cosa utile che tutte le forze democratiche vigilino affinché i personaggi come Caruso, delusi di aver perso il seggio parlamentare, non istighino ad una vendicativa violenza. Una cosa è certa: nella sua lunga storia di politica democratica – conclude Volpi – mai una volta vi è stata una manifestazione violenta della Lega. Noi a differenza degli amici di Caruso alle manifestazioni ci andiamo con la famiglia e a viso scoperto!» (La Padania)

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