VOTO ALL’ ESTERO: E’ ORA DI TIRARE LE SOMME

Dai risultati, risulterebbe che su di un campione ( aventi diritto ) di quasi 3 milioni i 18 rappresentanti, hanno preso in media 20 mila preferenze, cadauno Da un massimo di 50 mila e 999 di Merlo, fino al minimo di Razzi . di appena 3 mila e 436 .Un totale di 375 mila e 649. Ho fatto bene i conti.?. Nelle nostre democrazie non esiste un quorum minimo per essere eletto, ma sostenere che codesti rappresentano gli italiani all’ estero e’semplicemente irrisorio. Piu’ dell’ 70% degli elettori che si sono espessi hanno preferito i candidati non eletti. Il 60% degli aventi diritto non hanno votato, di questi sicuramente una buona meta’ non vuole votare e io ne ho conosciuti tanti che il plico l’ hanno buttato.

E’ chiaro che a questo punto bisogna dare una “spolverata “ al registro elettorale all’ estero. Non tutti gli iscritti all’ AIRE, hanno fatto la scelta di propria iniziativa. Il compito del nuovo Viceministro o Sottosegretario con delega per gli iatliani nel mondo e’ quello di bilanciare un po’ i conti. Istituire dei seggi all’ estero costerebbe troppo, anche se tutti sappiamo che i seggi ( mille e 200 ) al momento vengono istituiti a Roma, ovviamente il costo sarebbe piu’ o meno lo stesso Con il voto postale a differenza di altri stati abbiamo dimostrato di non essere ancora maturi. Una soluzione alternativa porebbe essere una combinazione tra posta, posta elettronica e seggi. Lasciare al cittadino, sopratutto quello all’estero, di decidere se votare e con quale modalita’. Per fare questo, occorre spedire agli attuali scritti all’ elengo tre moduli contenenti, sul primo: vuoi tu votare ? Sul secondo: voto per posta o posta elettonica ? e sul terzo: vuoi recarti ai seggi ? ( da istituire all’ estero ) Una volta ottenuto i tre elenchi, siamone certi votera’ solo chi lo vuole , il voto sara’ personale e segreto, come per Costituzione. E tutti vivremo piu’ felici e contenti, incluso i leghisti. Le vecchie generazioni possono recarsi alle urne le meno nuove e non informatizzate per posta ed i giovani in rete. Anche se ritengo che il voto elettronico sara’ il voto del futuro, l’unico che possa garantire la segretezza e ridurre ulteriolmente i costi della politica.

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