L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) sta inviando ai pensionati residenti all’estero una lettera informativa sulla corresponsione della cosiddetta “quattordicesima” introdotta dal Governo Prodi. Si tratta di una somma aggiuntiva alla pensione che il governo di centro-sinistra nel 2007 decise di erogare ai pensionati, anche residenti all’estero, titolari di pensioni e di redditi bassi. Questa somma sarà erogata anche nel 2008. Per gli anni successivi non siamo in grado di dire se sarà garantito il pagamento di tale prestazione considerato che sarà il nuovo Governo di centro-destra a decidere.
Ricordiamo che per aver diritto alla “quattordicesima” i pensionati italiani residenti all’estero devono avere un’età pari o superiore a 64 anni e un reddito personale non superiore a 8.640,84 euro annui (attenzione se si ha un reddito tra 8.640,84 e 8.976,84 si riceverà comunque una quota ridotta di 14esima). Per le pensioni in convenzione internazionale l’importo della quattordicesima è stato fissato per il 2008 in 336,00 euro.
La somma aggiuntiva invece per i residenti in Italia varia perché è calcolata anche in base all’anzianità contributiva del pensionato:
Se pensionato da lavoro dipendente:
– fino a 15 anni di anzianità contributiva, la somma aggiuntiva è pari complessivamente a 336,00 euro;
– da 15 a 25 anni di anzianità contributiva, la somma aggiuntiva è pari complessivamente a 420,00 euro;
– se l’anzianità contributiva è superiore a 25 anni la somma complessiva aggiuntiva è pari a 504,00 euro.
Se pensionato da lavoro autonomo:
– fino a 18 anni di anzianità contributiva la somma aggiuntiva è pari complessivamente a 336,00 euro;
– da 18 a 28 anni di anzianità contributiva, la somma aggiuntiva è pari complessivamente a 420,00 euro;
– se l’anzianità contributiva è superiore a 28 anni la somma complessiva aggiuntiva è pari a 504,00 euro.
Attenzione: nel caso in cui il reddito personale del pensionato sia di poco superiore al limite stabilito, la somma aggiuntiva sarà proporzionalmente ridotta.
Per esempio se il reddito è di € 8.700, con anzianità contributiva fino a 15 anni, la somma aggiuntiva sarà pari a € 276,84 complessivi (8.640,84 + 336,00- 8.700).
Non devono essere computati nel reddito, per esplicita previsione normativa, tra l’altro:
– i trattamenti di famiglia comunque denominati;
– il reddito della casa di abitazione;
– le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.
– le pensioni di guerra
– i 154, 94 euro di importo aggiuntivo previsto dall’articolo 70, commi da 7 a 10 della legge 23 dicembre 2000, n. 388.
Va ricordato che devono essere considerati i redditi percepiti dal pensionato nell’anno solare per il quale va accertato il diritto al beneficio.
Va rilevato infine che per i residenti all’estero ai fini del calcolo dell’anzianità contributiva non sono computabili i contributi versati agli enti previdenziali esteri e usati per la totalizzazione. Vengono invece presi in considerazione ai fini del limite reddituale il reddito estero e la pensione estera. Suggeriamo a chi volesse avere ulteriori informazioni di rivolgersi al patronato di riferimento.