I candidati della lista “la Sinistra-l’Arcobaleno” in Europa: Arnold Cassola, Guglielmo Bozzolini, Marisa Corazzol, Cesidio Celidonio, Pietro Benedetti, Massimo Chindamo, Alessandro Valera, Gianfranco Rizzuti, Fabio Palma, Angelo Saracini, Rodolfo Amadeo, Ezio D'Orazio
Nel voto degli italiani in Europa si sono verificati casi di broglio, oggetto attualmente di indagini da parte della magistratura italiana. Di tali gravi brogli hanno ampiamente riferito anche i telegiornali svizzeri di mercoledì 16 aprile. Si tratta di manipolazioni, o meglio della sostituzione di migliaia di schede di voto, che hanno gravemente falsato il risultato elettorale, soprattutto per ciò che riguarda i partiti minori e le preferenze dei singoli candidati. Solo il tempestivo intervento dei rappresentanti di lista, in particolare della Sinistra-l'Arcobaleno, e l’accortezza di alcuni presidenti di seggio hanno impedito che il broglio assumesse dimensioni tali da alterare il risultato complessivo del voto e quindi l’assegnazione dei seggi alla Camera dei deputati.
Nello scrutinio del voto in Svizzera, in particolare nelle circoscrizioni consolari di Basilea, Ginevra, Berna, Lugano, e in misura minore anche San Gallo e Zurigo, sono state introdotte migliaia di schede di colore diverso dalle altre, su materiale cartaceo di minore consistenza, indicanti l’espressione di voto al partito dell’UDC (Unione Democratica di Centro per Casini Presidente) e con la preferenza a candidati dell’UDC in Svizzera: Cascioli e Poggia nei seggi di Ginevra, Bulla in tutti gli altri seggi. Era altresì evidente che le preferenze fossero scritte con grafia seriale. Questo è quanto è stato riscontrato nello spoglio delle schede attualmente ancora all’esame da parte della Corte di appello, che verranno trasmesse alla magistratura. Resta comunque anche il sospetto su numerose altre schede con la medesima indicazione di voto e di preferenza, giudicate regolari o provvisoriamente assegnate, che dovranno comunque essere vagliate dalle Giunte di Senato e Camera.
Il broglio, unitamente ad altri clamorosi disguidi organizzativi, pone interrogativi urgenti in ordine alle misure messe in atto dalle autorità consolari in Svizzera per garantire la regolarità del voto per corrispondenza. Le domande riguardano in particolare le modalità di invio dei plichi, una precisa informazione circa la scelta delle tipografie addette alla stampa delle schede, il numero, la destinazione e la registrazione dei plichi non recapitati. Esse riguardano anche la gestione degli uffici elettorali e del personale che vi era impiegato nei giorni del voto, nonché le garanzie di custodia delle schede votate, rispedite ai consolati.
Come rappresentanti e candidati della Sinistra-l’Arcobaleno non cerchiamo scusanti circa la sconfitta politica che abbiamo subito. Ci sentiamo comunque particolarmente danneggiati dal broglio messo in atto in Svizzera. Per questo, oltre ad affidarci all’indagine della magistratura, chiediamo alle autorità consolari e agli organismi di rappresentanza della comunità italiana di prendere posizione sulla vicenda e di adoperarsi per fare luce su questa grave manipolazione. Solo un immediato chiarimento sulla vicenda può restituire credibilità ad un momento di democrazia come il voto degli italiani all’estero.