La Fiera dell’Obuv a Mosca

SCARPE ITALIANE IN RUSSIA? IL 50% E’ MADE IN MARCHE. SPACCA: PRIMO MERCATO, IN CRESCITA PER LA “FASCIA ALTA”. LE STRATEGIE: ACCOMPAGNARE LE IMPRESE E PRESENTARE IL PRODOTTO CON IL TERRITORIO

“I numeri parlano chiaro. Si conferma il ruolo di protagonismo delle Marche nel calzaturiero e come principale interlocutore della Federazione Russa”. Così il presidente Gian Mario Spacca in visita all’Obuv Mir Kozhi di Mosca (28a edizione, dal 22-25 aprile) – presso l’Expocenter di Krasnaya Presnja.
Circa 350 le aziende tra calzaturieri e pellettieri; 270 gli italiani, tra questi oltre 160 i marchigiani.
La provincia più rappresentata è Fermo con ben 115 espositori, il 10% in più rispetto all’edizione aprile 2007, seguita da Macerata con 35 espositori. “La presenza delle Marche all’Obuv è lo specchio di quanto avviene sul fronte delle esportazioni – afferma Spacca – Le Marche sono la prima regione per export verso la Russia: il 50% delle calzature italiane ai piedi dei russi sono marchigiane ”. Ma, ormai, la presenza marchigiana è radicata: molti i marchi che hanno riferimenti stabili, con negozi e rapporti di joint-venture sia commerciali che produttivi e, non solo a Mosca.
Spacca si è intrattenuto con gli espositori, ottimisti verso questo mercato, che premia la fascia di prodotto di alta e media-qualità, segnali già intercettati al Micam di Milano e, ora, aiutati da una campagna di promozione martellante dal titolo “Perfecty made in Italy”, verso gli organi di informazione russi.
Infatti, l’Italia è al secondo posto per esportazione dopo la Cina e avanti alla Germania, ma al primo posto per le produzioni di qualità, dato confermato dall’alta presenza delle Marche, che lavorano nell’alta gamma. Elemento significativo perché il mercato russo è in controtendenza con altri mercati, dove, a livello nazionale, per la calzatura si è registrata una leggera flessione. Invece – dati 2007-2006 dell’export verso la Russia – la crescita supera il 19%.
Il Presidente sottolinea che in questo contesto positivo, due sono le scelte strategiche. Il lavoro, della Regione in primis, per accompagnare le imprese calzaturiere piccole e medie con iniziative per favorire la loro proiezione estera, in termini di promozione, infrastrutture e, naturalmente, rapporti con le istituzioni russe. Oltre a logiche sempre più integrate, dove la qualità del prodotto si coniuga con la le bellezze del territorio marchiano: ambiente, ricchezza dei centri storici, beni culturali, qualità della vita. Le imprese hanno i loro stand nello spazio MARCHE, che ha al centro un InfoPoint, che funge da promozione della regione e del territorio, con la distribuzione di materiale divulgativo.

Alla missione russa partecipa il dirigente del Servizio internazionalizzazione Raimondo Orsetti, oltre ad esponenti di Confindustria, che per il settore delle calzature, rappresentano Fermo (Ronny Biagioni) e Macerata (Fabrizio Donnari). Presenti, naturalmente i vertici dell’ANCI, a cominciare dal presidente Vito Artioli con cui Spacca si è trattenuto per un lungo colloquio, e dell’ICE, tra cui il responsabile russo Pelo, incontrato sempre stamattina da Spacca.
L’intero evento è supportato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, attraverso la collaborazione con la SVIM.
Questa sera appuntamento di gala (seguirà altro lancio in giornata). (e.r.)

EXPORT VERSO LA RUSSIA Complessivamente, i valori dell’export marchigiano verso la Russia mostrano un trend in costante crescita: in campo nazionale le Marche sono la 5° regione d’Italia e concorrono per l’8%. Insieme alle calzature, ottime performance per il sistema moda in generale. Il secondo settore in ordine di importanza è la meccanica.
I rapporti tra Marche e Federazione Russa sono consolidati, riguardano tutti i settori, dall’economia alla cultura, si caratterizzano per la loro “maturità”: si sono sperimentate relazioni innovative, mettendo a contatto i due territori con progetti come quello di Lipetsk e il più recente parco industriale a Dmitrov, alle porte di Mosca.
LA STORIA DELLE RELAZIONI MARCHE RUSSIA – Difficile fare un’elencazione delle tante iniziative che testimoniano i rapporti tra le due realtà. Di seguito le principali.
Ottobre 1998, Ancona, il Convegno con dodici governatori delle Repubbliche russe. Dicembre 1999 a Loreto, per il Giubileo, la mostra delle icone russe. Settembre 2000 il metropolita russo visita le Marche, all'interno del tema 'dialogo interreligioso'. Nel 2002 inizia l'esperienza Lipetsk con la clonazione del distretto marchigiano, che ha avuto finanziamenti comunitari, è parte delle relazioni Italia-Russia, e dove funziona un centro servizi per il sostegno della piccola e media impresa. Novembre 2003 l'interesse si allarga alle regioni della Russia centrale, con un'attività, costruita insieme alle associazioni di categoria, che mette in relazione le imprese dei due territori. Poi la nascita di casa Italia, un'esposizione permanente nella capitale e il coinvolgimento di tutto il sistema moda. Il 2006 è l'anno della mostra degli artisti marchigiani del XX secolo, che – presentata in occasione del Mebel – ha avuto un notevole successo a Mosca e segna un costruttivo dialogo con l'Associazione culturale Italia-Russia e l'Accademia russa di Belle Arti. C’è poi stato l’avvio, nel novembre 2007, del Progetto Dmitrov.
A queste attività, si aggiungono le Fiere, a cui le Marche partecipano regolarmente: il Mebel, per il mobile e, appunto, l'Obuv per la calzatura, punti di riferimento per le relazioni tra le imprese dei due settori.

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