Italiani all’estero: Da Danieli a Picchi? Speriamo

Si volta pagina? Speriamo di sì, considerando che alcuni nostri rappresentanti poco presentabili e arroganti (facciamo alcuni nomi? Pallaro, Pollastri, Romagnoli, Bafile) sono stati bocciati dall’elettorato (ecco l’effetto positivo del voto di preferenza, per quello negativo sta indagando la Procura di Roma). Diciamo che il biennio passato è trascorso per capire a che cosa possono servire i deputati eletti all’estero, e come loro possono servire alle comunità. Ma ha anche tracciato il profilo politico del parlamentare che dovrà ricoprire la carica di vice ministro per gli italiani nel mondo. Non credo che Danieli sia mai entrato in un Consolato per ritirare un documento, o che abbia assistito a manifestazioni culturali di pessimo livello organizzate da un qualsiasi istituto di cultura. Stesso discorso vale per il suo consigliere politico. Per dire che le persone citate saranno pure state attive per molti anni come responsabili di partito, ma non hanno mai vissuto all’estero.
In altre parole, credo che per il ruolo di responsabile politico di noi “esteri” valga l’equazione: “l’uomo giusto al posto giusto”. E chi meglio di un parlamentare eletto all’estero può ricoprire questa carica? Perché? Semplicemente perché quando era un semplice cittadino come noi ha fatto la coda al Consolato, ha assistito, annoiato, a manifestazioni culturali, ma soprattutto conosce la tipologia sociologica dell’italiano che vive all’estero. Circolava la voce secondo cui, Berlusconi avrebbe dato a Romagnoli il vice ministero. Per fortuna l’abbiamo scampata bella: era una “bufala” sicuramente fatta circolare ad arte dallo stesso trombato.
Ora è arrivata l’occasione di agire con serietà e responsabilità, dopo il biennio di Danieli. Per gli italiani nel mondo va impostata una politica che abbia un lungo respiro, che accolga le istanze delle comunità, che sappia dialogare con loro e che sia di stimolo ad istituzione diplomatiche e culturali addormentate e autocentrate. Personalmente per la carica di vice ministro, e aggiungo con delega, io candido Guglielmo Picchi, mi piace il suo programma, mi è piaciuta la sua attività parlamentare. E concludo con un paradosso che è anche un augurio: la passata legislatura i senatori esteri erano determinati con un vice ministro alquanto poco sufficiente, in questa legislatura loro, i senatori esteri, hanno perso il loro potere di ricatto, ma hai visto mai che avremo un vice ministro molto sufficiente?

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