Fabio Porta: "la comunità  italo-peruviana è più grande e attiva di quello che si potesse pensare"

Durante la sua visita in Perù Il Messaggero Italo-Peruviano ha incontrato Fabio Porta con chi ha parlato sulle sue proposte, la nuova sede del patronato ITAL-UIL, e lo sciopero della posta brasiliana

Quante volte è stato in Perù?
Questa e' la quarta o quinta volta che sono in Perù, ma oggi finalmente posso darvi una buona notizia, da un paio d'anni come responsabile dell' Unione Italiani nel Mondo, in Sud America (UIM) assieme alla mia organizzazione, l'Unione Italiana del Lavoro (UIL), abbiamo deciso di aprire un ufficio di Patronato UIL in Perù.

Questa e' una vera novità per la comunità italo-peruviana…
Infatti è una cosa che stavamo costruendo da due anni. La campagna elettorale ci ha fatto cambiare un po' i piani, ma nei prossimi giorni ufficialmente apriremo l'ufficio del Patronato UIL. Adesso abbiamo finalmente trovato la persona giusta per farlo, Alfredo Carpentieri, un nostro collaboratore che si è già trasferito in Perù, e quindi possiamo iniziare a offrire un servizio in più per tutta la comunità italo-peruviana e anche per quei peruviani che sono interessati all'Italia..Nel caso del Perù abbiamo un flusso importante di peruviani che vanno verso l'Italia e la UIL, come tutti i grandi sindacati italiani, sta dando sempre più attenzione a questa categoria di persone che sono i lavoratori che vengono d'altri paesi exstracomunitari.

Lo sciopero della posta brasiliana, Lei come ha preso la notizia?
È stata una notizia come si dice in italiano “una doccia fredda” questo dimostra anche un po' di fragilità per il voto all'estero. Ci sono elementi che non dipendono della nostra volontà, ma nemmeno quella dei consolati, come uno sciopero alle poste puo' influenzare e anche pregiudicare tutto il processo elettorale. Sembra, delle notizie che arrivano dal Brasile, che lo sciopero sia stato sospeso e tutto dovrebbe ritornare alla normalità. Certo che se questo sciopero dovesse continuare creerebbe problemi molto più seri e questo senza dubbio crea molta preoccupazione per tutti i candidati italo-braisliani del Partito Democratico.

Come Vede la comunità italo-peruviana?
La comunità italo-peruviana è più grande di quello che si potesse pensare, è una comunità abbastanza attiva, comunque, esigente, che chiede e che vuole dei servizi più efficenti a cominciare dei servizi dei consolari che sono molto al di sotto delle aspettative e credo che sia una comunità che merita una attenzione maggiore rispetto a quella che è stata data sino ad oggi dal l'Italia.

Qual'è la sua proposta per ripotenziare i consolati?
Diciamo che io non ho proposte magiche o speciali. Il lavoro che è stato fatto in questi due anni dal governo Prodi che ha già messo a disposizione soprattutto per il 2008 delle risorse aggiuntive per i consolati è già l'inizio del ripotenziamento. Dopo le elezioni queste risorse sarano destinate in particolare in America Meridionale per ripotenziare i consolati e per recuperare quello che c'e' di arretrato per le pratiche. In alcuni paesi la situazione è più grave come quella del Brasile, ma sappiamo che anche in Perù c'è un arretrato significativo. Io ho poi un'altra proposta specifica che tra l'altro è stata fatta proprio qua in Perù dai compagni della sezione Falcone-Borsellino del Partito Democratico di Lima e che è molto simile a una proposta che io avevo fatto nel 2004 quando sono stato eletto al Comites di San Paolo ed è quella di nominare un rappresentante della comunità italo-peruviana, un “ombusman”, una persona alla quale poter fare tutte le denuncie, i riclami che riguardano il Consolato, poi questa persona si mettera' in contatto con tutta la comunità e trovare delle risposte e offrire delle soluzione, ma non possiamo continuare con la paura che hanno i cittadini Italiani quando hanno un problema nei consolati.

Al riguardo della diffussione della lingua e la cultura italiana, qual'è la sua proposta?
Sulla lingua e la cultura, noi dobbiamo rivedere la legge 153 che è una legge che si sta già riscrivendo perchè ormai è molto vecchia, vediamo che non funziona più, non è più adeguata alle esigenze di chi lavora con i corsi di lingua all'estero. Mi sembra che anche in Perù bisogna rivedere un po' tutta la distribuzione, la locazione insomma di queste risorse. Lo stesso vale per le scuole di lingua italiana, per le scuole parificate, credo che bisogna avere dei criteri più seri per queste scuole siano veramente aiutate dal governo italiano. Bisogna anche che il governo dia delle borse di studio a chi non ha le risorse sufficienti per mandare i figli a queste scuole, altrimenti diventano soltanto delle scuole per ricchi.

L'assistenza sanitaria?
Sull'assistenza sanitaria ci sono due questioni, continuare con quello che stava facendo il governo Prodi con le polizze di assicurazioni per gli italiani in stato di bisogno, ma anche estendere la pensione d'invalidità civile agli italiani che sono residenti all'estero. Dobbiamo dare veramente uguali diritti all'italiano che sta in Italia e all'italiano che sta all'estero sia in campo assistenziale come anche in campo previdenziale. Io lavoro in un patronato e mi sembra giusto che anche il Perù debba avere un accordo di sicurezza sociale con l'Italia come l'hanno il Brasile o l'Argentina.

Lei appoggiarebbe la proposta dell'assegno di solidarietà?
Certamente. È una proposta che il centrosinistra, i sindacati, i patronati hanno sostenuto e costruito, è una proposta che e' andata avanti nei due anni del governo Prodi e credo che appena ci sarà il nuovo parlamento tutte le forze politiche dovranno impegnarsi, soprattutto noi del Partito Democratico per farla approvare al più presto possibile. questa legge.

A riguardo della fuga di alcuni rappresentanti del PD alla lista di Merlo, lei cosa ne pensa?
A me dispiace che persone che in questi anni hanno lavorato insieme a noi e che tra l'altro erano state elette all'Assamblea Costituente del PD, come Mirella Giai e Filomena Narducci, hanno decisso di non stare nelle liste del PD. Detto questo mi sembra che ognuno è libero di fare delle scelte a titolo personale.

Direttore Responsabile
Il Messaggero Italo-Peruviano

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