Il “sistema Veltroni” è un mito da sfatare

di Ugo Scuro

Il candidato Gianni Alemanno dovrebbe pretendere più trasparenza

L’apparato organizzativo di Veltroni Sindaco ha consentito al centrosinistra di vincere a Roma le
elezioni politiche del 2006, e l’anno precedente le regionali, oltre alle comunali. Tre elezioni in un
anno, senza che il centrodestra reagisse, pur avendone i motivi, o dimostrasse agli elettori di
esercitare una riflessione critica sulle modalità dell’opposizione in consiglio comunale. Veltroni,
investito della leadership del centrosinistra e delle esigenze di rimonta in seguito al collasso del
governo Prodi, anche in considerazione di tali risultati, ha accettato l’incarico, consapevole che, su
questa sfida, a prescindere da qualsiasi patto politico intercorso, ufficiale o ufficioso, il suo
impegno personale potrebbe subire una battuta di arresto. I sondaggi finora danno ragione alla sua
linea di comunicazione fatta di buonismo, di equivicinanza a operai e padroni, di promesse fiscali
ingegnosamente mutuate dal programma avversario, che smentiscono, quanto meno all’apparenza,
la politica oppressiva, giugulatoria, di Visco e Prodi.
Peana a parte, il sistema di governo della città di Roma, praticato dal Sindaco e sperimentato dai
cittadini, rende credibili sul piano nazionale programma e promesse preelettorali? Veltroni, grazie
alle sue doti personali di ottimo comunicatore, gode del singolare privilegio di non essere
considerato responsabile della cattiva amministrazione della città, il cui notevole patrimonio
pubblico, fatto di beni museali e artistici unici al mondo e di imprese di servizi protette, che non
fanno sconti all’utenza, non si riflette sui servizi offerti alla cittadinanza e non contiene il degrado
che si estende progressivamente investendo anche i quartieri centrali della città.
La querelle tra due società controllate dal Comune, Ama e Acea, che, proprio in questi giorni, tenta
di esimersi dall’impegno meno nobile della raccolta della spazzatura per dedicarsi esclusivamente
alla trasformazione e alla produzione di energia, è sotto gli occhi di tutti. Meno evidenti sono i
motivi della disputa. Che siano prove generali di deresponsabilizzazione? A pensar male… Visto
che la discarica di Malagrotta è prossima all’esaurimento, il governo cittadino dovrebbe avere
investito da tempo le risorse pubbliche idonee a garantire lo smaltimento dei rifiuti. Napoli docet.
Se gli investimenti siano stati fatti, i cittadini potranno verificarlo tra un anno o giù di lì, quando il
Sindaco sarà stato chiamato a superiori incarichi.
La vicenda di Risorse per Roma, altra società a controllo comunale, dotata, all’atto della
costituzione, dell’ingente patrimonio immobiliare devoluto dal Comune allo scopo di provvedere
allo stimolante compito della trasformazione urbana, alla stregua delle grandi capitali europee,
appare esemplare quanto ad inefficienze di gestione e mancato perseguimento dell’obiettivo.
L’Opinione ha promosso esattamente due anni fa, prima della tornata elettorale, nel marzo del
2006, una inchiesta giornalistica sulla gestione della società, rilevando che “dal bilancio (di Risorse
per Roma) non risultano gli impieghi dei proventi (delle vendite) motivazioni e prospettive… Ma
soprattutto non risulta se l’inventario delle proprietà sia stato fatto e se sia completo, se il
patrimonio sia effettivamente redditizio, se le morosità siano affrontate adeguatamente, se gli
affidamenti in locazione siano gestiti con efficienza”.
Da Risorse per Roma non è stata offerta alcuna precisazione malgrado le ragioni di opportunità e di
trasparenza che dovrebbero costituire impegno primario dei dirigenti pubblici.
Altra inchiesta dell’Opinione ha riguardato la Nuova Fiera di Roma, sulla cui opportunità di
investimento e sulle cui previsioni di gestione sono state espresse non poche motivate perplessità.
L’assessore competente ha fornito indicazioni di massima sul project financing che ha consentito la
realizzazione dell’iniziativa, ma non le specifiche contabili richieste dal giornale. Nei mesi scorsi
l’Autorità Antitrust ha stigmatizzato gli indizi di cartello anticoncorrenziale tra le imprese dei
trasporti pubblici locali che può provocare una perdita netta di vari milioni soltanto per le multe
comminate. Sono tutti segnali rivelatori di un sistema complesso, ricco di opportunità, ma avaro di
risultati in termini di servizi e di utilità collettive. Imputabili a chi? Veltroni è stato Sindaco per
sette anni dopo i due mandati di Rutelli, che, in seguito all“ascolto della città”, si è riproposto
ancora una volta sulla ribalta cittadina.
Gianni Alemanno ha un compito di grande responsabilità personale e politica, che può svolgere con
prospettive di vittoria, se afferma, nel corso della campagna elettorale, con adeguata azione di
denuncia e di proposta, i principi di competenza e di trasparenza che presiedono le buone
amministrazioni pubbliche. Una campagna elettorale all’insegna della pretesa di trasparenza degli
atti politici e amministrativi, a Roma, offrirà un contributo determinante alle elezioni politiche e
costituirà un segnale importante per un nuovo patto con i cittadini.

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: