Il candidato premier del Pd Walter Veltroni farà bene a farsi spiegare dal presidente Agazio Loiero come funziona la politica in Calabria. Ecco la storia esemplare di Ottaviano Bruno, fino a qualche giorno fa presidente della provincia di Vibo Valentia. Bruno si è dimesso dietro l’assicurazione che sarebbe stato candidato alla Camera nelle file del Pd. Stringi, stringi, alla fine non si trova il posto in lista per Bruno.
Che cosa ha fatto l’inarrivabile Loiero? Semplice, per non lasciare “a piedi” l’ormai ex presidente della provincia di Vibo Valentia ha creato per lui l’incarico ad hoc di sottosegretario alla presidenza della giunta regionale.
E’ un esempio tipico di occupazione e uso privato delle istituzioni, con tanto di prebende e indennità a carico del cittadino contribuente. Il tutto è avvenuto in una Regione che balza agli onori delle cronache quasi sempre per affari di malasanità. Veltroni vuole usare la cortesia di farsi spiegare da Loiero come funziona questa macchina incredibile di potere e di corruzione? Appena 48 ore fa, Veltroni ha urlato il suo no alla ‘ndrangheta. Bene: crede di combattere la ‘ndrangheta utilizzando le istituzioni e le cariche pubbliche come dispensa personale di cariche e prebende, di indennità e risarcimenti politici da pagare a carico del contribuente? Quanto è accaduto in Calabria è la conferma che la forza della ‘ndrangheta riposa e si alimenta del discredito di chi dovrebbe combatterla. Le chiacchiere di Veltroni sono una cosa, la realtà dei fatti è un’altra. E non solo in Calabria.
