Sul voto all’estero: Lettera al Presidente della Repubblica

Stimatissimo Presidente, io non ho votato

Premettendo che, avendo ricevuto il plico da terzi, ovvero le autorita’ Consolari ritengo sia doveroso da parte mia elencare alcuni punti non del tutto chiari sullee modalita’ di voto:

( 1) Il plico sarebbe dovuto essere spedito come per decreto ministeriale per posta raccomandata e non per posta ordinaria. In aggiunta, ma non previsto dal decreto, il ritiro dello stesso doveva essere accompagnato da un documento di riconoscimento italiano, onde evitare anomalie dovute ad errori del postino o a “ scorrettezze “ umane. Era preferibile che il plico venisse inviato dal paese di residenza e le schede da questi scrutinate.

(2) Con la legge Tremaglia cambiando per ben due volte la “ nostra “ Costituzione si e’ voluto dare la possibilita’ di eleggere 18 parlamentari nelle ripartizioni estere con e sottolineo residenza all’ estero. Come Lei e altri quasi 4 milioni di cittadini italiani hanno avuto modo di constatare alle liste presentate manca la voce “ residente all’ estero……….a……………dal……………..
Il cittadino non e’ messo in condizione di approfondire le generalita’ del candidato

Terzo ed ultimo punto ma non il meno sentito…

Ritengo che il voto all’ estero sia in netto conflitto con l’ articolo 48 della Costituzione: il voto e’ eguale.

In fede,
un cittadino italiano residente negli UK

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