Cari colleghi, cari amici, vi giriamo di seguito la risposta del Vice Ministro, On. Ugo Intini, allÂ’interrogazione dellÂ’On. Arnold Cassola riguardo il riconoscimento del diritto di voto attivo e passivo per le elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie al personale a contratto regolato dalla cosiddetta legge locale, cioè per tutti i nuovi assunti dal 2001. In base alla risposta del Vice Ministro che leggerete, ci chiediamo e vi chiediamo quali sono i passi che vogliamo intraprendere in merito?Vogliamo sottolineare un importante aspetto, cioè che senza un “unanime accordo delle Confederazioni sindacali firmatarie”, cioè senza la volontà dei Sindacati Confederali non ci potrà essere una vera soluzione a questa vergognosa situazione. In questo senso incitiamo vivamente chi di voi è ancora iscritto ai Sindacati Confederali (CGIL,CISL,UIL) di farsi sentire, di indignarsi e di fare pressione affinchè venga presa una posizione netta verso questa palese discriminazione!! Opponiamoci al marchio di personale a contratto di categoria A e B. Ricordiamoci inoltre che lÂ’attuale esclusione del personale a contratto a “legge locale” è in evidente contrasto con i principi costituzionali – art. 3 della Costituzione della Repubblica – e con i principi comunitari! La rappresentanza sindacale deve essere un diritto per tutti gli impiegati!Attiviamoci per questo sacrosanto diritto!! Il Coordinamento degli Impiegati a Contratto degli Istituti Italiani di Cultura Cristina Rizzotti (IIC Stoccarda); Giuseppe Scorsone (IIC Monaco di Baviera); Nicola Fresa (IIC Amburgo)
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In merito a quanto rappresentato dall'Onorevole interrogante nel presente atto parlamentare, si forniscono i seguenti elementi di risposta. |
Le norme di contrattazione collettiva al momento escludono il riconoscimento del diritto di elettorato attivo e passivo per le elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie al personale a contratto regolato dalla legge locale. Tale diritto è riservato solo ai destinatari del CCNQ (Contratto Collettivo Nazionale Quadro) del 7 agosto 1998 e per quanto concerne il personale a contratto, ai soli impiegati di cittadinanza italiana titolari di contratto a tempo indeterminato di legge italiana. II Ministero degli Esteri, favorevole in via di principio a tale riconoscimento, ha più volte formalmente manifestato ali' ARAN (Agenzia per la Rappresentazione sindacale delle Pubbliche Amministrazioni) la propria apertura verso tale problematica ed ha chiesto alla predetta Agenzia di modificare iI suo orientamento su detta questione.
Alle predette i stanze l' ARAN ha sempre risposto negativamente, specificando che, in mancanza di una modifica del menzionato CCNQ e di un unanime accordo delle Confederazioni sindacali firmatarie, il diritto all'elettorato non potrà essere concesso al suddetto personale a contratto. Ugo Intini |