Sulla guerra di mafia e sugli inquietanti episodi contro i giovani di Adesso ammazzateci tutti

Tra morti ammazzati e nuove faide di mafia in Calabria, la nostra preoccupazione e enorme. Ma siamo certi che lo stato saprà e dovrà rispondere duramente. E’ però necessario che esploda l’indignazione della gente, dei giovani, della società civile. La mafia è il nostro nemico principale. Ma la Calabria saprà batterla definitivamente.
Un altro episodio desta grande preoccupazione. Riguarda i giovani di ‘Adesso ammazzateci tutti’.
Il 24 marzo 2008, intorno alle 19 il sito Internet del movimento antimafia “E adesso ammazzateci tutti’ è andato in tilt. Illeggibile la prima pagina, scomparsi i link alle rubriche: qualcuno è riuscito a penetrare nel server del sito, introducendo un vero e proprio virus, con l’ordine di replicare precise istruzioni.
Aldo Pecora e alcuni giovani del movimento calabrese, nato a Locri dopo l’omicidio di Francesco Fortugno, vicepresidente del consiglio regionale calabrese, si sono subito accorti che stava accadendo qualcosa di strano .
Ma un altro episodio dei giorni scorsi risulta assai inquietante. Abbiamo avuto notizia che Aldo Pecora è rimasto vittima di un incidente stradale sulla Salerno-Reggio Calabria avvenuto agli inizi di marzo, per il quale sono in corso delle indagini. Nell’occasione, Pecora viaggiava a bordo di un’utilitaria, insieme a Rosanna Scopelliti, figlia del giudice Antonino Scopelliti – ucciso dalla criminalità organizzata nel 1991 – e membro di “E adesso ammazzateci tutti”. Diretti a Roma dalla locride, i due si sono visti tagliare la strada più volte da un automobile, prima di finire contro un guardrail e successivamente in un ospedale della Campania. Il conducente non ha prestato soccorso ed è fuggito, per fortuna identificato dalla polizia stradale.
Atti del genere dimostrano che chi lotta per la Giustizia è sempre in pericolo. Ma a Pecora e a Rosanna Scopelliti, insieme agli altri giovani dei movimenti antimafia calabresi, deve giungere forte la solidarietà e il sostegno della Calabria che vuole reagire, lottare e sconfiggere questo cancro che sta mettendo in ginocchio la nostra terra. Ma che non potrà e non dovrà mai vincere.

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