Cari Amici e simpatizzanti del Ctim in Europa mi permetto di replicare al comunicato stampa congiunto , ad alcuni amici che ho avuto il piacere di conoscere,persone che rispetto e stimo .Posso capire gli animi di coloro che non sono stati inclusi nella lista del PDL ; quando si verificano le cosidette fusioni”merger” a livello commerciale ,industriale ed in questo caso in un movimento politico vi sono persone che ricevono vantaggi e altri che ricevono svantaggi; ci sono per esempio licenziamenti o prepensionamenti dovuti alla ristrutturazione . In questo caso specifico ad AN e CTIM la percentuale di candidati e' stata per logiche numeriche ( e derivante dal risultato delle ultime elezioni politiche)molto inferiore rispetto a FI, basta notare il rapporto 1 su 6 nel Nord America e cosi' via.
Le delusioni sono cosi evidenti che qualche appartenente al Ctim e ad AN si e' distaccato o addirittura si e' associato con la Destra . Ci vuole coraggio a prendere certe scelte e non e' facile decidere o comandare; la maggioranza crede nei simboli che per tanti anni sono stati e saranno sempre nei nostri cuori, ed e' difficile pensare ad abbandonare il proprio simbolo, sottolineo pero' che questo discorso vale anche per gli ex DC come per gli ex Socialisti , i comunisti e quant'altro.
Sembrerebbe e lo spero che ci sia una vera svolta nella politica italiana che si basi soprattutto sui contenuti e programmi che sono per la stragrande maggioranza condivisibili per il centro destra e che questo grande nuovo movimento il PDL cerchera' di portare avanti con determinazione ed efficacia.
Con sorpresa leggo gli attacchi ignobili nei confronti dell'On.Mirko Tremaglia e Segretario Generale del Ctim a cui va il mio totale sostegno e solidarieta' .
Tutti possono sbagliare , ma addebitare tutte le responsabilita' ad un uomo che degli Italiani all'estero e per il Ctim e An a dedicato la propria esistenza agendo il piu' delle volte con il cuore, non vi sembra un po' eccessivo? non credete che il Segretario Generale abbia fatto il possibile per includere nelle liste del PDL il piu' grande numero di personalita' provenienti dal CTIM ? e non credete che con il vostro atteggiamento state recando danno non solo all'uomo Tremaglia , ma ad una organizzazione che fino a pochi anni fa era capillare in tutto il mondo ed era un motore propulsore dell'emigrazione?
Se si crede in un movimento, ad un'Associazione e alla propria missione e allo statuto , si deve credere fino alla fine e non cambiare perche' non si e' messi in lista . Tutti ci dobbiamo assumere delle responsabilita' i dirigenti del Ctim a tutti i livelli e da tutte le parti del mondo , non voglio difendere o giustificare nessuno, a volte pero' ci sono delle situazioni ,vedi la improvvisa caduta del governo , che non ti da il tempo necessario per poterti organizzare , riunirsi per un congresso , fare le startegie con largo anticipo.
Auspico che cambiate idea a non abbandonare il CTIM ed invece comprendere la posizione di Mirko Tremaglia che certamente non merita questo atteggiamento contrario.
Colgo questa occasione per inviare all'amico Giacomo Canepa del Peru' le congratulazioni per il nuovo incarico a Presidente del Ctim e a tutti Voi gli Auguri di una serena Pasqua.
Vincenzo Arcobelli
Coordinatore CTIM -USA
http://vincenzoarcobelli.blogspot.com
972-365-9310
LUSSEMBURGO aise – “Arrivano a pioggia le lettere di dimissioni dei delegati europei dei Ctim, ormai arrivati al colmo della sopportazione nei confronti di Tremaglia e dei nuovi dirigenti che dimostrano di occupare i posti di vertice soltanto nelle logica di soddisfare i propri interessi personali”. È quanto affermano in una nota congiunta, tanto dura quanto amara, 14 rappresentanti dei Ctim di tutto il vecchio continente. Si tratta di Eugenio Preta e Marco Fiorani del Lussemburgo, Adriano Longo della Gran Bretagna, Fabrizio Carbone di Montecarlo, Giovanni Baldantoni della Romania, Ezio de Crignis della Bulgaria, Luigi De Anna della Finlandia, Mario Zoratto della Francia, Silvana Cerullo Stathopoulos della Grecia, Gianni Passalacqua del Liechtenstein, Pino Celeste dell’Olanda, Giovanni Giambertone e Gino Elia della Germania e Agostino Di Matteo del Belgio.
Questi dichiarano che “i dirigenti dimissionari rimproverano a Tremaglia di aver nominato al posto del povero Bruno Zoratto, vero esponente dell'emigrazione italiana, un certo Di Biagio, uno sconosciuto che abita e lavora a Roma, dopo però avergli trovato, due anni fa, per metterlo in condizioni di partecipare alle elezioni della circoscrizione estero, una sedicente residenza in… Croazia”.
Sempre “i dirigenti dimissionari ricordano il dramma della lista Tremaglia di due anni fa, fallita sia per il fatto di correre come associazione quando tutti correvano come partiti (le preferenze di Forza Italia erano andate per oltre l'80% alla lista e non certo ai singoli candidati) sia per la mancanza di coordinamento, ad esempio, l'affrancatura a 4 centesimi non rivelata a nessuno dagli allora responsabili della campagna Ferretti e Andrini, oggi passati ad altre esperienze”.
“Questa volta”, prosegue la nota, “i delegati dei Ctim, presi in giro da circa tre settimane, lasciati sul chi vive, raggiunti da messaggi contraddittori circa la responsabilità di Tremaglia o di Zacchera, new entry nel mondo dell'emigrazione, hanno finalmente visto svelati i giochi. Nessun esponente Ctim in lista, dopo il rifiuto del cordinatore europeo Eugenio Preta, a cui ne era stata affidata la responsabilità dotandolo soltanto di una pagina di indirizzi, tra l'altro sbagliati, e la bocciatura di Adriano Longo, delegato della Gran Bretagna la cui discesa in campo avrebbe certamente nuociuto agli equilibri creati ad arte da Di Biagio”.
“La fine di un mondo, dicevamo”, continuano i 14 firmatari, “la cui responsabilità, tra tanti comprimari, cade purtroppo esclusivamente su Tremaglia. Dopo le sue battaglie per il voto all'estero, le fanfanesche adunate di missionari, imprenditori, cuochi e chi più ne ha più ne metta, che niente hanno poi portato in termine di voti e di consenso. Il re è nudo”, concludono, “ma avrebbe dovuto accorgersi prima che gli avevano rubato i vestiti!”.
BRUXELLES – Un uomo, Mirko Tremaglia, si batte solitario per decenni al fine di ottenere, per gli Italiani residenti all'estero, il diritto di voto attivo e passivo affrontando e vincendo una battaglia epica contro tutto e contro tutti.
Siamo nel 2008, alla seconda prova del voto per gli Italiani residenti all’estero, ed ecco nelle liste, un fiorire di gente che non si è mai occupata di emigrazione, che non ha mai vissuto la vera emigrazione, che la residenza all'estero l'ha ottenuta soltanto 15 giorni fa (caso a Bruxelles con testimoni diretti, di un sedicente candidato del PDL).
Purtroppo decenni di duro lavoro sono evaporati nel nulla, parlo del lavoro dei gloriosi CTIM. Pochi di noi hanno ricoperto finora incarichi importanti, pochi di noi hanno avuto esperienze gestionali e pochi di noi hanno provato l’emozione di una vittoria. Eppure tutti noi, base militante, da anni con estremi sacrifici abbiamo costruito strutture ed una rete di consensi, forse silenziosi, che oggi non vogliamo svendere a nessuno.
Vivere qui ed ora, con ciò che si ha, rappresenta la nostra forza e la fedeltà tanto al passato che al presente senza smentire la fiducia in un futuro più forte. Questo implica un’attenzione consapevole sull’azione che si è deciso di compiere, pazientemente.
Oggi abbiamo nel centro destra candidati che creano solo confusione, certamente non riconducibili ai CTIM, ma che sfruttano tale struttura per la loro personale campagna elettorale. Così riescono ad ingannare tutti quegli italiani, nonostante tutto, fedeli agli appelli, e che accorrono da ogni dove pronti al sacrificio ma, prontamente umiliati da un elenco di candidati senza alcun riferimento al vero mondo dell'emigrazione, posti sul loro piedistallo borghese dorato dove si pronunciano le solite buone parole demagogiche. E ora dico a voi, cari lavoratori Italiani residenti all’estero: davvero considerate questi signori come i vostri paladini?
Siamo costretti ad assistere al pietoso spettacolo di un partito AN, partorito dal MSI-DN, che grazie all'operazione disinvolta di gente senza scrupoli e con in mente soltanto il proprio personale progetto carrieristico-politico, si scioglie nelle liste di un “Popolo della Libertà” che ancora non si riesce a capire cosa in realtà nasconda.
Forza Italia e il marchingegno del Popolo delle Libertà, senza dimenticare i sinistroidi professionisti dell'emigrazione, si sono serviti del grimaldello per scardinare il portone delle comunità all'estero, già spalancato dalla poca considerazione, dalla mancanza di rispetto, dalla prosopopea di un classe dirigente che ha sempre considerato gli italiani all'estero un fastidio, un errore di percorso.
Molti dirigenti dei Comitati Tricolore oggi delusi, hanno fatto una scelta di coraggio e d’identità; non riescono a condividere gli ideali liberisti e senza scrupoli di un fantomatico “popolo” e corrono in massa nelle liste della Destra che cerca di riportare alto il vessillo dell'identità, il calore di una fiamma che pochi, e tra questi Tremaglia, cercavano di mantenere accesa.
Gli italiani all'estero non si faranno certo ingannare e a loro indichiamo la strada maestra per avere una rappresentanza dignitosa: appoggiare candidati che non si piegano ai diktat e combattono in Europa e nel mondo per i valori di una destra di riferimento e di identità. Per una nuova alba il 13 e il 14 aprile vota “La Destra – Fiamma Tricolore. (Agostino Di Matteo, ex CTIM, candidato al Senato per La destra – fiamma tricolore)
Inform
Vincenzo Arcobelli