ABEMUS LISTE: MI SCHIERO DALLA PARTE DELL’ ELETTORATO

Negli ultimi giorni siamo stati “ bombardati “ da comunicati stampa concernenti possibili ed ulteriori brogli all’estero, voti delegati a terzi, presunte scorrettezze da parte di patronati o privati. Non so voi ma io nel vedere le liste dei candidati, ho provato per dir poco un senso di disorientamento. Le liste ufficiali, cosi’ come ci sono state presentate dalle autorita’ consolari sono da un punto di vista democratico e della legge che regola le candidature all’ estero “ inaccettabili.” Alla voce nato/a …il… manca purtroppo ancora una volta la voce che piu’ dovrebbe interessare gli elettori all’ estero: residente a…dal…
Il cittadino non e’ messo in condizioni di avere una visione chiara e conoscitiva di coloro che dovrebbero rappresentarlo. La stragrante maggioranza dei cittadini all’ estero non ha dimestichezza con l’ informatizzazione, o puo’ accedere facilmente ad organi di stampa italiana all’ estero e tenersi informato. Chi si vede arrivare il plico per la prima volta ( e non solo ) sa che, il candidato e’ di nazionalita’ italiana ma a mio avviso potrebbe suscitare in molti dei seri dubbi sulla loro residenza.
Il candidato non puo’ farsi conoscere da tutto l’ elettorato, ma l’ elettore puo’ piu’facilmente arrivare al candidato se solo sapesse dove questi risiede Tutto indurrebbe a pensare che i partiti sono proponsi che si voti i soliti noti, considerando gli altri delle semplice pedine. Non mi sto appello ad una par condicio, in cui tutti i candidati abbiano pari spazio sui vari canali e organi di informazioni o che altresi’ le autorita’ allegassero alle liste il CV di ogni singolo candidato: chiederei un po’ troppo. Tutti sappiamo che in una democrazia troppo liberale, si sono e ci saranno sempre i privileggiati, i soliti noti come si suol dire, l’ importante e’ portare voti sui rispettivi carri, anche se questo significherebbe spedire 3 milioni di lettere o raccogliere plichi In questo caso invece “ l’ anomalia” parte dalle istituzioni e dai capi tribu’ Sta di fatto che all’ elettorato interessa poco o niente se il candidato e’ nato a Roma o a Palermo ma dove risiede e da quanti anni e non dare il tutto per scontato.
All’ elettore all’ estero resta ancora il dilemma Shakespeariano : “esserci o non esserci” Lascio al lettore la scelta del teschio…

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