In questo numero
Editoriali
LA RAI CONTINUA A DISINFORMARE
O A NON INFORNARE GLI ITALIANI ALL’ESTERO
Tutti sappiamo che in Italia esistono tre sistemi elettorali alquanto distinti Camera, Senato e Estero.
Negli spot mandate in onda da Mamma Rai, continua a mancare la voce di tanti milioni di “ utenti “ all’ estero. E’ un errore madornale da parte della Rai non amalgare il giorno delle elezioni ( Election Day ) E’ si ..si vota anche all’ estero ! L’ elettore italiano in madre patria andrebbe informato anche del sistema elettorale all’ estero, che tra l’ altro resta ancora a differenza della attuale legge elettorale ( porcellum ) un sistema democraticamente piu’ rappresentativo. Costerebbe poi tanto alla Rai aggiungere ai suoi spots che si vota anche all’ estero? Che l’ elettore vota per corrispondenza e il plico verra’ spedito con posta raccomandata laddove e’ possible ? Che altresi’ si vota con sistema proporziale/ preferenziale e si eleggono 12 deputati e 6 senatori ? Una presa di posizione in questa direzione inciderebbe sull’ afflusso alle urne e ad una piu’ ampia politicizazzione e integrazione dell’ italiano all’ estero verso la Madre Patria. Ma il fatto piu’ aclatante e’ l’assenza di uan minima partecipazione alla vita politica italiana di candidati all’ estero, mentre si da ampio spazio ai vari programmi televisivi di capogruppi di liste fai da te, frutto della poecellum. Ultimo caso quello di Turigliatti ( capitano della Sinistra Critica a Porta a Porta di alcuni giorni, nella quale indignato della presenza alle stessa di Roberto Fiori lista di estrema destra Forza Nuona lascia la trasmissione. Il Fiori che poi all’ indomani ce lo ritroviamo a Uno mattino libero di esporre il suo programma allucinante di espropriare i presidenti democraticamente eletti di alcune regioni del sud Italia, sodtituendoli con dei commissari e l’ intero esercito italiano, inconsapevole che un azione del gerere potrebbe istigare anche indiretamente a degli scontri fraticidi. Mentre noi poveri ma dignitosi italiani all’estero siamo del tutto oscurati .
I SONDAGGISTI : FALSI PROFETI…
Non si capisce perche’ i ricercatori, si stiano concentrando su di un campione nazionale, quando tutti sappiamo che la carta vincente il premio di maggioranza al Senato, si gioca a livello regionale.
PREMESSA
Alcune specificità per le elezioni del Senato della Repubblica ( legge dei porcellini del legge 21 dicembre 2005, n. 270 )
Ribadito che le modalità di elezione sono analoghe a quelle concernenti la Camera dei deputati, in virtù del rinvio alle relative disposizioni disposto dal T.U. Senato, la principale differenza è riconducibile alla necessità di tener fermo il principio costituzionale secondo cui il Senato è eletto su base regionale (articolo 57, primo comma, della Costituzione). Fatti salvi i seggi spettanti ai sei senatori eletti nella circoscrizione Estero, i seggi elettivi del Senato sono dunque assegnati a liste di candidati concorrenti nelle singole circoscrizioni regionali, mediante riparto proporzionale e attribuzione di un premio di coalizione regionale. Per le Regioni Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige e Molise, sono tuttavia previste discipline differenziate.
Per la presentazione dei contrassegni e delle candidature nonché per l'autenticazione delle sottoscrizioni, opera uno specifico rinvio alla normativa del T.U. della Camera dei deputati, le cui norme in tema di indicazione del capo unico della coalizione o di capo della forza politica agiscono tuttavia in ambito nazionale e non – come per il Senato – su base regionale; resta quindi irrisolta la questione dell'ammissibilità o meno di programmi e leadership su base regionale (e quindi uno per ogni Regione).
Per gli esoneri dalle sottoscrizioni la disciplina è identica a quella per la Camera dei deputati, ma la normativa dà indicazioni quantitative diverse per le forze politiche non esonerate.
Quanto alla ripartizione dei seggi all'interno delle circoscrizioni, viene adottato il sistema dei quozienti naturali e dei più alti resti (con abbandono del metodo d'Hondt) e i seggi spettano ai candidati della lista assegnataria secondo l'ordine di presentazione (lista bloccata). Tuttavia, anche sotto questo profilo, l'attribuzione dei seggi è effettuata non in sede nazionale bensì nell'ambito di ciascuna circoscrizione regionale.
E' previsto un articolato sistema di soglie di sbarramento applicato su base regionale per le coalizioni e le singole liste collegate e per le liste non coalizzate. Sono ammesse al riparto: 1) le coalizioni che abbiano ottenuto a livello regionale almeno il 20 per cento dei voti validi espressi, avendo al loro interno almeno una lista collegata che abbia conseguito il 3 per cento; 2) le singole liste non coalizzate che abbiano ottenuto a livello regionale almeno l'8 per cento dei voti validi espressi; 3) le singole liste facenti parte di coalizioni ''sotto soglia'' ma che abbiano ottenuto sul piano regionale almeno l'8 per cento dei voti espressi.
Nella disciplina degli sbarramenti non sono previste norme specifiche a tutela delle minoranze linguistiche, a differenza del T.U. Camera.
Inoltre, all'interno delle coalizioni sono ammesse al riparto le singole liste collegate che abbiano conseguito a livello regionale almeno il 3 per cento dei voti validi. Il riparto è effettuato con il sistema dei quozienti naturali interi e dei più alti resti.
Il premio di coalizione o di lista regionale è volto a garantire, analogamente a quello previsto per la Camera dei deputati, la formazione di una maggioranza regionale, che disponga almeno del 55 per cento dei seggi assegnati alla Regione. Tuttavia, non essendo previsto il raggiungimento di una soglia minima di consenso elettorale per ottenere il premio, oltre alle considerazioni già esposte relativamente all'altro ramo del Parlamento, il sistema non assicura la maggioranza assoluta dei seggi del Senato alla coalizione che ha conseguito più voti, per l'eventualità che i singoli premi regionali si neutralizzino a vicenda, né assicura che nei due rami del Parlamento si formi la stessa maggioranza. Del resto entrambi questi disallineamenti potevano verificarsi anche con la precedente disciplina elettorale.
Tutti i sondaggi rilasciati dalla vari agenzie, basati su dei campioni di poche migliaia di intervistati a livelli nazionali non rispecchiano la realta’ rappresentativa. Nei sondaggi manca innanzitutto l’ elettorato all’ estero, quasi 4 milioni. Basandoci sull’ ultime elezioni le unioni o raggruppamento di centro sinistra hanno ottenuto un vantaggio notevole e si prevedono analogli risultati. All’ estero c’e’ la stragrante maggioranza di un elettorato indeciso , prevalentemente di sinistra che preferisce non votare. A livello mondiale non dimentichiamo che l’ affluenza del 2006 si aggirava intorno al 37/38 % .Tutto dipendera’ da quanti nuovi proseliti riusciranno a conquistare i nuovi ragruppamenti della sinistra e dell’ unione di centro. Anche se va detto che dall’ estero non vi sara’ nessuna incisione al Senato il numero dei senatori restera’ immutato.
Dagli ultimi risultati constatiamo che a livelli nazionali il raggruppamento di centro destra capitanato da Silvio Berlusconi resta immutato punto meno o piu’ al 44 % , meno gli uscenti, mentre nel centro sinistra c’e’ meno omogeneita’. Il raggruppamento di centro sinistra capitanato da Walter Veltroni non supera il 36 % nettamente in svantaggio Il rimanente 20% dell’ elettorato in questa ennesima elezione fara’ la differenza e i ricercatori farebbero meglio a concentrare i loro futuri sondaggi a livelli regionale. Per ottenere una chiara e veritiera lettura, bisognerebbe appurare in quale regioni i raggruppamenti minori in primis la sinistra arcobaleno ( a nord ) e l’ unione di centro ( a sud ) potenzialmente riusciranno a superare al Senato la soglia del’ 8% ma sopratutto quanti indecisi da ambedue i maggiori ragruppamenti si sposteranno verso quelli minoritari, facendo inclinare l’ ago della bilancia. Rilevante e interessante potrebbe essere il partito del non voto ( 25 % ) un afflusso in piu’ del 5% capovolgerebbe le carte in tavola
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La politica vista dalla finestra di Viglia
Ferrigno : “ il grande escluso “
Intervista a Ferrigno del 8 ottobre 2007 : «Il partito mi prende 1000 euro al mese dal conto corrente»
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Gli esclusi e i loro commenti a caldo
ADESSO ANCHE IL PRINCIPE FILIBERTO VUOLE UNA “FETTA” DI “ITALIANITA’ “ALL’ESTERO.
Il suo partito: Valori e Fututo Valori: l’indennizzio Futuro: una poltrona sicura
Ecco le liste all’ estero
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Comunicati di Cassola Picchi e Saracini
Articoli sulle candidature controverse
Di Robrto Marchesi Dallas Texas
In polemica con le candidature e coi partiti
Leggo in questi giorni di candidature, anche “eccellenti” divenute eccellenti trombature, e questo potrebbe essere abbastanza normale: in ogni competizione elettorale capita che qualche nome eccellente venga “trombato”, cioe’ escluso, ancora prima di potersi presentare ai suoi elettori. Ma in questa occasione, aiutati anche da una legge che ogni giorno di piu’ dimostra la sua deficienza e inadeguatezza, i partiti l’hanno proprio fatta da padrone, e invece che escludere i nomi eccellenti che potevano dare cattiva immagine al partito hanno escluso nomi di prestigio, o rappresentanti di comunita’, al solo motivo che non c’erano piu’ posti o che non davano adeguata garanzia di voti.
La logica di tutto questo, in barba ai sacri principi della democrazia (e talvolta anche dei semplici principi di correttezza e rettitudine), era che dovendo scegliere tra un candidato “pulito”, in gamba, con buone credenziali nella societa’ civile, ma impossibilitato a dare garanzie sulla quantita’ dei voti, si e’ scelto sempre quello che garantiva i voti, o che consentiva di creare qualche efficace slogan sulla candidatura. Quindi grande preferenza soprattutto ai possessori, o controllanti, di televisioni, radio, giornali, ecc.
Certamente, e’ una competizione, e quando si compete si vuole vincere.Ma questa non e’ una partita di calcio. E le regole non sono soltanto quelle stabilite dalla tantopiu’ in questo caso, dovendo operare con una legge battezzata “porcellum”.Ci sono regole di etica che non vengono codificate in una legge, regole che i partiti dovrebbero avere nel loro DNA, e che dovrebbero essere sempre osservate per rendere la competizione un corretto confronto, condotto nel vero spirito della democrazia.Queste regole dovrebbero essere persino al di sopra dei programmi, perche’ i programmi si cambiano, queste regole no, altrimenti non e’ piu’ democrazia.
Anche se la legge non fosse il “porcellum”, non sarebbe certo la legge a poter stabilire quali sono i candidati onesti, quelli capaci e quelli che sanno fare gli interessi degli elettori invece che quello dei propri referenti (o peggio, i propri).
Sono i partiti che hanno il compito di fare questa discriminazione, in positivo ovviamente, invece la fanno in negativo, seguendo solo i propri interessi. Ma cosi’ non e’ piu’ democrazia, e’ partitocrazia.
In questi ultimi tre mesi ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori. L’universo politico italiano e’ esploso, impazzito!
E’ come assistere ad un auto che ha rotto i freni in discesa. Partiti che muoiono e si fondono in altri partiti senza il placet di un Congresso, altri che nascono per far confluire nel nuovo partito i voti del vecchio (allo scopo di tagliar fuori qualcuno che era diventato incontrollabile), altri ancora che nascono con una idea e dopo una settimana hanno gia’ cambiato idea
per correre dietro alle nuove opportunita’. Partiti che vogliono cambiare la Costituzione … avendo di mira la Padania libera e indipendente. Altri che vogliono piu’ potere per l’uomo che e’ gia’ l’uomo piu’ potente d’Italia dopo Giulio Cesare. Partiti storici costretti a sparire per rendere omaggio ai nuovi “padroni della democrazia”. Leaders che un giorno si insultano e il giorno dopo, fatto l’accordo per la spartizione, vanno a braccetto (dando la colpa ai giornalisti che hanno capito male). Giudici che mettono in prigione un governatore, moglie del ministro della giustizia, dichiarandosi pero’ incompetenti a giudicare, creando quindi un corto circuito istituzionale che ha portato alla crisi di governo e alla fine anticipata della legislatura . Giornali che dovrebbero essere indipendenti, e invece sono giornali di partito. Giornalisti che riescono sempre a spiegare tutto … in difesa della logica partitocratica.
Corriamo a rotta di collo verso elezioni che costeranno diversi milioni di euro, ma non risolveranno nulla. E c’e’ persino da augurarselo, perche’ se dovessimo davvero arrivare alla stabilita’ con questa legge (e con questi partiti), sarebbe la fine.
Questa non e’ piu’ nemmeno partitocrazia e’ solo una mascherata oscena di democrazia
In politica tutto fa “ brodo “ ( editoriale )
Vincere e..vinceremo…
Se il buon giorno si vede dal mattino, abbiamo gia’ un vincitore ergo, a cosa serve andare alle votazioni, Silvio Berlusconi, l’ imprenditore prestato alla politica afferma e fautore di un partito solo sulla carta afferma : “- L'editore romano Giuseppe Ciarrapico ( nella foto ) è utile alla campagna elettorale del Pdl grazie ai suoi giornali e Alleanza Nazionale era al corrente della sua candidature “ Affermazioni che a mio modesto parere dovrebbero spingere l’ elettorato italiano sia all’ estero che in madre patria a delle serie riflessioni
🙁 1 ) la politica italiana negli ulrini 15 anni e’ realmente caduca cosi’ in basso ? Tutti sanno ed in primis AN, che il Ciarrapico come Tremaglia ( repubblichini par eccellenza ) non hanno mai rinnegato il fascismo, sono a tutti gli effetto sei mussoliniani, da non dimenticare che Berlusconi ha altresi’ candidato nelle sue liste anche la nipote del “ dispota “ , che ha per piu’ di vent’ annni ridotto gli italiani ad uno stato di sottomissione politica e intellettuale non pari nella storia. Dittatura in altre parole .
( 2 ) Berlusconi non e’ la prima volta che se lasciato solo ( senza i suoi saggi ) commette delle vere e’ proprie “ berlusconate “ , sparate la mattina e ritratte la sera: e i giornali ne hanno una miriade nei loro archivi
( 4 ) Possiamo e non lo dico solo da antipolitico convinto ma da quasi elettore, fidarci di un melalomane che mira solo alla poltroma ? E lo dicono non solo le sue alleanze poco ortodosse come quella con la Lega Nord , movimento padano, secessionistico e razzista, ma soptatutto per un suo desiderio ( non saprei come diversamente chiamarlo ) di dimostrare a tutti i costi che sia l’ unico politico sulla faccia della terra in grado di risanare questo nostro Bel Paese
Ho miei seri dubbi, invito alla riflessione ….
Editoriale
Nota editoriale : Qualcuno che non sia affetto da “ berlusconite “ puo’ spiegarci senza fare uso del politichese cosa sia il “ berlusconismo ?
Seguono la Satira e le poesie di Cinzia Paladin Maria Rosaria Longobardi e Giovanna Li Volti Guzzardi a pagina 5