Caduti di Molfetta: in una lettera inviata al Presidente del Consiglio, l’on. Franco Narducci (Presidente del Comitato parlamentare sugli italiani all’estero) chiede un piano nazionale di formazione alla prevenzione e un coordinamento reale dei soggetti coinvolti nella gestione della sicurezza.
La tragedia di Molfetta ha spinto l’on. Franco Narducci a scrivere al Presidente del Consiglio per sollecitare rapidità e misure urgenti per far fronte all’emergenza “morti bianche”. La legge n. 123 del 3 agosto 2007 aveva fatto sperare, grazie all’introduzione di norme più severe e innovative, in una inversione del trend crescente degli incidenti mortali sul lavoro, assurto ad una vera e propria tragedia nazionale. I sindacati hanno proclamato due ore di sciopero per esprimere lo sdegno dell’intero mondo del lavoro di fronte alla tragedia consumatasi a Molfetta, ma anche per sollecitare il Governo ad approvare rapidamente il Testo Unico per la sicurezza sui posti di lavoro, in conformità con la delega che aveva ricevuto.
“Di fronte a questo nuovo dramma, alla scomparsa di quattro vite umane e al dolore dei familiari, condivido la decisione presa dai sindacati – ha scritto Franco Narducci – e sostengo con convinzione che proprio le rappresentanze sindacali dei lavoratori e delle lavoratrici possono fare di più per combattere questo immane dramma italiano, un vero fronte insanguinato del lavoro.
“Non bastano i controlli più estesi e gli inasprimenti della normativa in materia di sicurezza – ha sostenuto Franco Narducci -, occorre un piano nazionale di formazione alla prevenzione e un coordinamento reale dei soggetti coinvolti nella gestione della sicurezza. Le rappresentanze sindacali hanno le possibilità e gli strumenti per intavolare un confronto serio su prassi ed esperienze maturate in altri paesi dell’UE per la prevenzione degli infortuni, un punto essenziale della lotta alle morti sul lavoro”.
“Non perdiamo ulteriore terreno – ha incalzato l’on. Narducci – e avviamo un piano nazionale di formazione, in cui tutti gli Enti locali si sentano realmente coinvolti per creare una cultura diffusa anche attraverso la formazione da erogare alle e nelle imprese, attivando percorsi innovativi nell’ambito della gestione della sicurezza in ambiente di lavoro secondo prerogative europee”.
Nel concludere l’on. Franco Narducci ha sollecitato misure che “pongano in essere quelle azioni che garantiscono la certezza della sanzione per i contravventori alle prescrizioni sulla sicurezza sul lavoro”.