Voto all’ estero: “ francamente me ne…”

Plico, returned to sender !

Sembrerebbe che le tematiche delle politiche migratorie dopo quasi 2 anni non siano minimamente cambiate. I 18 eletti all’ estero i quali si ricandideranno in massa vuoi perche’, come nel caso specifico dell’ On Razzi, rimarebbe senza lavoro e senza una proficua pensione, vuoi perche’ in politica non esistono suicidi: faranno meglio nella prossima legislatura.
Una cosa e’ certa, questi per indifferenza e spitito partisan, hanno fallito nell’ inculcare nel collettivo immaginario dell’ elettorato all’ estero, l’ utilita’ e la stessa efficacia del voto.
Da oggi in avanti inizieranno a cantare le loro lodi, magari creando capri espiatoti, pur di ottenere qualche consenso in piu’. Mi faccio una domanda e mi do una risposta: “ chi di questi voterei se il voto non fosse un dovere civico ma un obbligo e non segreto ? Nessuno dei 18 ! Volgerei il mio sguardo alle nuove entries, ammesso che ve ne siano. Da i vari articoli e commenti di italiani all’ estero apparsi sui vari giornali online, si prevede una riduzione notevolissima di afflusso alle urne, i cittadini italiani all’ estero sono stanchi di essere presi per i fondelli, di essere messi da parte, circoscritti in riserve indiane, senza una vera e propria voce in capitolo. Voterei in Italia ? Rispondo alla Toto’ : A CHIIIII !
Con l’ attuale legge elettorale mi troverei in una situazione di déjà vu, sarebbe una esatta replica di 2 anni fa, stessi programmi, stessi problemi e stesse alleanze anche se non dichiarate a priori in conclusione voto: no thank you.

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