Incontrando a Torino i cittadini che stanno dando vita alla lista PER IL BENE COMUNE nelle Circoscrizioni Camera e nel Collegio Senato del Piemonte , il sen. Fernando Rossi ha denunciato l’ennesima prova di arroganza e di violazione dei principi costituzionali della casta dirigente degli attuali partiti.
“La Costituzione sancisce la libera associazione dei cittadini in partiti; ma per i grandi gruppi finanziari, la democrazia, e l’eventualità che con essa nascano nuove organizzazioni politiche che non si accontentino di sbraitare contro di loro ma vogliano concretamente limitarne l’attuale strapotere, sono un pericolo da cui tutelarsi.
Così nasce la “porcata” elettorale del centrosinistra, decisa dal Consiglio dei Ministri di ieri, che sposta ancor più poteri dal popolo alla casta dei partiti fedeli, rispetto alla “porcata” di legge elettorale fatta dal centrodestra.
Udite, udite, non serve più raccogliere le firme per chi è già rappresentato in Parlamento, e con ciò si solleva anche la Lista PER IL BENE COMUNE da costosissimi impegni burocratico organizzativi che avrebbero impegnato tutti i suoi candidati e sostenitori fino al 3 marzo, davvero un bel sollievo.
Ma poche ore dopo si apprende che tale decreto fotografa l’esistente alla mezzanotte dello stesso giorno e che c’è la clausola dei due parlamentari…purtroppo ….tutti loro sono dentro e noi siamo fuori.
Un capolavoro di arroganza e di ipocrisia.
E’ una ulteriore conferma di ciò che noi già sapevamo, ne prendiamo atto.
Chiameremo tutti quei cittadini la cui condizione di vita non dipende direttamente dalla fitta rete delle clientele di partito, ma cercando anche tra questi un sussulto di dignità, a sostenerci con le firme, a candidarsi nelle liste “PER IL BENE COMUNE”, a far sapere agli altri elettori come stanno davvero le cose, rompendo la barriera che giornali e TV, in mano agli speculatori finanziari, non ci fanno oltrepassare.
Possiamo farcela. Sbaglia chi parla già di forconi, possiamo farcela con la matita che ci daranno ai seggi elettorali.”