UN ALTRO PASSO VERSO LA MODIFICA DELLA 194”
La Consulta etico-religiosa di An: “Un bel segnale dal mondo accademico dopo la gaffe col Papa”
“L’affermazione del principio secondo cui il feto nato da un aborto terapeutico debba essere rianimato anche contro la volontà della madre dimostra come la contrapposizione tra scienza ed etica cattolica sia una forzatura di chi vuole alimentare guerre di religione per motivi politici ed ideologici. Il documento firmato dai direttori delle cliniche di Ostetricia e Ginecologia di tutte e quattro le facoltà di Medicina delle università romane sulla tutela del diritto alla vita del feto arriva dopo altri importanti pronunciamenti del mondo scientifico sulla necessità di rivedere i limiti sull’interruzione delle gravidanze, fissati dalla legge 194: tutto ciò dimostra come spesso e volentieri medici ed autorità ecclesiastiche si muovano con un’identica visione, la tutela dell’essere umano, in linea con l’etica comune e con i principi del diritto naturale che la Chiesa afferma. Proprio oggi che in Italia si celebra la 30esima Giornata per la Vita, il segnale che arriva dai medici delle quattro università romane – peraltro cattoliche e laiche, e anche questo è un aspetto importante – non può che contribuire a creare le condizioni affinché la legge sull’aborto sia rivista e migliorata per rafforzarne la funzione dissuasiva rispetto rimettendo al centro il diritto alla vita. L’affermazione libera di principi di coscienza da parte degli accademici delle quattro università sulla rianimazione del feto è un bel segnale di apertura al dialogo che arriva alla Chiesa e alla società civile da parte del mondo universitario laico e cattolico, dopo i fatti della Sapienza che avevano impedito al Papa di esprimersi”. Lo dichiara Riccardo Pedrizzi, resposabile della Consulta etico-religiosa di An.