Quello che non era riuscito in due anni di estenuante confronto in Parlamento diventerà possibile in pochi giorni: la semplificazione del quadro politico e la drastica riduzione del numero dei partiti. E' merito di Silvio Berlusconi se il centrodestra si presenterà al giudizio degli elettori senza più la pletora di sigle e siglette capaci soltanto di irritare gli elettori e di allontanarli dalle urne.
Solo gli ingenui potevano pensare che ogni risposta alla crisi italiana fosse nella modifica del meccanismo elettorale. La politica cambia soltanto con la politica. Senza un chiaro e deciso atto di volontà da parte dei leader nessuna riforma elettorale sarebbe stata in grado di trasformare tanto in profondità l'offerta politica in Italia. Il mio auspicio è che tutto il centrodestra, quindi anche l'Udc, possa ritrovarsi sotto il tetto del popolarismo europeo. Non ci sono divergenze culturali o politiche tali da giustificare la benché minima divisione nel centrodestra. La sfida per il rinnovamento, lanciata da Veltroni con un gesto di divisione, viene completata da Berlusconi nel segno dell'unità. Sarà una campagna elettorale all'insegna della chiarezza