SENZA SCAMPO

di Antonietta M. Gatti

Se, da una parte, la trasmissione di RAI3 “Chetempochefa” ci delizia con una visione non conformista degli eventi che ci circondano da parte della bravissima Luciana Litizzetto, dall’altra ci propina una versione della realtà ad uso e consumo di pochi affaristi. L’intervista con il professor Veronesi che negava ex cathedra l’influenza dell’inquinamento ambientale come causa di patologie cancerose è, almeno per ora, la manifestazione più eclatante. Ma il professor Veronesi si è mai preso la briga di vedere se dentro ai tessuti cancerosi c’è la polvere dell’inquinamento ambientale? Ovviamente no. Dopotutto, non ne avrebbe nemmeno i mezzi. Allora viene legittimo il sospetto che le sue affermazioni non c’entrino per nulla con i fatti e siano dettate da qualche interesse.
Non c’è ombra di dubbio, e l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo conferma, che se, per ipotesi, l’inquinamento diminuisse, diminuirebbero patologie come il cancro, e, allora, inevitabilmente diminuirebbe l’uso di farmaci chemioterapici e di conseguenza il business farmaceutico, e diminuirebbero le sovvenzioni da parte di queste multinazionali al centro che lui dirige. E diminuirebbero i ricoveri nelle strutture pubbliche e, ciò che a qualcuno interessa, private, e il viavai dei pazienti negli ambulatori. Si chiama matematica sottrattiva. La gente, invece, percepisce chiaramente che l’inquinamento ambientale determina una diminuzione della propria salute e una sottrazione di denaro dalle proprie tasche, denaro speso per cure.

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