La valutazione fatta da Veltroni sull'opportunità che il Pd corra da solo alle prossime elezioni è “ampiamente condivisa in tutto il Partito. Un partito che ha fatto della logica maggioritaria la parola chiave della sua esistenza”. Ne è convinta Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, intervistata oggi sulla Stampa.
Alla domanda se tale scelta sia condivisa pure da D'Alema, Anna Finocchiaro risponde: “Non so se D'Alema nutra riserve sui tempi, perché certo possono esserci valutazioni diverse relative al momento di dirlo – sottolinea la presidente dei senatori del Pd – In ogni caso però l'annuncio del segretario, che fosse ora o tra una settimana, sta dentro la logica di un partito nuovo che ha fatto della vocazione maggioritaria la parola chiave della sua esistenza. Su questo vedo pochi dissensi”. E sul pericolo che Veltroni destabilizzi il governo, Anna Finocchiaro aggiunge: “Resto stupita. Se c'è qualcuno che in questi due anni ha tutelato il governo in ogni circostanza senza mai fare un ricatto, mai richieste sopra le righe, mai la minima prepotenza nei riguardi degli alleati minori, puntando sempre sulla riflessione rispettosa, sul confronto anche a costo di mortificare talvolta le proprie richieste legittime, per trasformare il dissenso in un elemento positivo, questo qualcuno sono i gruppi dell'Ulivo, al Senato e alla Camera. Che ora ci vengano ad accusare di essere noi quelli che intimidiscono gli alleati, beh, francamente, non ce lo meritiamo”.
“Veltroni ha richiamato tutto a una coerenza di comportamenti, e questo non fa certo male – continua Anna Finocchiaro – Ma poi: ci sarà pure il diritto, per il segretario del Pd, di ragionare con un respiro un po' più ampio della scadenza parlamentare che ci aspetta puntualmente il giorno dopo…Dobbiamo inibirci anche su questo? Dobbiamo rinunciare in partenza a manifestarci per quello che siamo, per quello che pensiamo rispetto al futuro? Tutti sono convinti che oggi il nostro sistema politico soffra del potere di veto delle forze minori. Il Pd è nato per combatterlo. E credo che sia legittimo mandare ogni tanto un messaggio anche agli elettori. Il discorso di Veltroni aveva soprattutto questo senso di prospettiva”.
“Non vedo proprio le ragioni delle preoccpazioni di Rifondazione comunista – continua Anna Finocchiaro – Tutti ci auguriamo che accanto al Pd, maturi un altro progetto: quello della cosiddetta Cosa Rossa, che unisca più partiti, che raccolga esperienze di sinistra oggi frammentate, che diventi un punto di riferimento per le alleanze future. Veltroni ha dato uno stimolo pure in questa direzione. E credo che Rifondazione, al di là delle prime reazioni, abbia compreso il senso corretto delle sue parole”.