Gravi i problemi che Prodi e l’estrema sinistra lasciano in eredità al paese e ai milioni di lavoratori.
“Le dimissioni di Prodi e del suo governo sembra abbiano aperto un problema politico nel Partito Democratico. Molti hanno imputato a Veltroni la caduta dell’esecutivo, a mio avviso si tratta di una giustificazione ‘peregrina’ e senza senso”. Sono le parole dell’onorevole Massimo Romagnoli, deputato di Forza Italia, commentando alcune dichiarazioni relative alla crisi di Governo.
“L’esecutivo è caduto – afferma Romagnoli – perché le contraddizioni al suo interno erano troppo forti. La bramosia del potere di Rifondazione Comunista, dei Verdi e del Pdci faceva da collante al “troppo rancoroso” ex Presidente del Consiglio”.
“Ben altri e gravi sono i problemi che Prodi ed i suoi alleati di estrema sinistra – è il commento del deputato forzista – lasciano in eredità al Paese e ai milioni di lavoratori, problemi che puntualmente il commissario Almunia richiama nelle sue dichiarazioni. Un debito pubblico che invece di diminuire è cresciuto, come vado denunciando da oltre 12 mesi pur in presenza di una tassazione che ha raggiunto il 43,6%, mettendo in ginocchio le piccole e medie imprese. Nonostante siamo in presenza di entrate per 26 miliardi di euro, questo Esecutivo è riuscito nell’impresa di impoverire le classi meno abbienti e far scappare gli investimenti stranieri. L’arroganza e la presunzione assunta da Prodi, al di là dei suggerimenti che provenivano dai suoi stessi alleati di andare direttamente al Quirinale e rassegnare le dimissioni, fanno oggi gridare al tradimento ed alle pugnalate ad un politico navigato come Rutelli, come se lui ne fosse esente”.
“Ridicoli e da circo – conclude l’on. Romagnoli – sono i preannunciati sit-in in favore di Prodi da parte dell’estrema sinistra e del clown Beppe Grillo, perché questi erano e sono da sempre gli stipendiati d’oro della politica. Bisogna partire da queste “oscure figure” della società italiana per iniziare a moralizzare e sanare l’economia del Paese”.