La laicità non è più un valore di tutta la sinistra. Basta leggersi gli interventi di Veltroni e Mussi all'inaugurazione dell'Anno accademico della Sapienza per rendersene conto.
Un dissenso su un invito improvvido è stato trasformato in una manifestazione di intolleranza. Se qualcuno avesse proposto di impedire fisicamente al Papa di parlare, la mia condanna sarebbe stata dura, perché sono contro la violenza. Il dissenso e l'organizzazione di attività alternative rientra, invece, nelle libertà costituzionalmente garantite, in primis dall'articolo 21.
Ho appreso da Marcello Sorgi della Stampa in una trasmissione di Rai 2, cioè quella più conservatrice e di destra tra le reti Rai, che il Rettore aveva scritto ai professori che, applicandosi il protocollo vaticano, si sarebbe dovuto baciare l'anello al Papa. Il protocollo vaticano si applica in Vaticano non in una Università della Repubblica Italiana.
La lettura del discorso del Papa conferma che l'invito era fuori luogo e che la veste del Papa non era quella pastorale di vescovo di Roma, ma, appunto, di supremo pontefice della chiesa cattolica.
Non mi risulta che l'invito facesse parte di un programma che prevedesse l'anno prossimo il Rabbino Capo, fra due anni l'Imam della Moschea di Roma e fra tre il Dalai Lama. Il Papa potrà sempre compiere visite pastorali alla Sapienza e parlare di quel che vuole. Per esempio, mi piacerebbe che accettasse l’invito a discutere di fede e scienza con altri esponenti religiosi e del mondo scientifico.
Devo ammettere che con la sua rinuncia il Papa si è dimostrato migliore del Rettore, di Prodi, di Veltroni, di Mussi, di Galli, della Loggia e degli altri corifei sicofanti della laicità.
Come sempre, peggio di così può andare. All'indecenza intellettuale non c'è limite. Interessante la reazione dei mezzi di comunicazione stranieri: la rinuncia del Papa è stata recepita meno dei rifiuti in Campania, anzi dei rifiuti a Napoli e Caserta, cioè le province dove la camorra è più forte. Perché non si fa vedere che nel salernitano, nel beneventano e nell'avellinese quei problemi non ci sono?
E' il monopolio informativo come nelle condanne senza appello di chi si è, giustamente, opposto all'invito al Papa.