C’è bisogno di una svolta nelle politiche dell’emigrazione

di Antonio Bruzzese
Presidente Associazione Insieme Argentina

I contenuti della legge finanziaria 2008, insieme al piano appena annunciato dal Governo Prodi, di aumentare il reddito reale dei lavoratori con un pacchetto di misure, come le detrazioni fiscali, l’abbattimento delle aliquote IRPEF e gli interventi per le famiglie, rappresentano una strategia volta a rilanciare lo sviluppo economico dopo aver assicurato la dinamica del deficit ed aver avviato il sistema del “welfare” verso la modernità.

In questo quadro potenzialmente positivo anche se soggetto a complesse verifiche a causa delle divisioni che stanno dilaniando il Governo (proprio di questi giorni le dichiarazioni di Dini contro Prodi), purtroppo per gli italiani residenti all’estero, la legge finanziaria per il 2008 non porta neanche il carbone.
Basti dire che, la finanziaria valeva 10,7 miliardi di euro dopo l’approvazione a Palazzo Chigi, ma è cresciuta fino a 16,4 miliardi durante l’esame parlamentare, e che in questi sei miliardi di euro aggiuntivi, il Parlamento non è riuscito a trovare i fondi per istituire un assegno di solidarietà per gli emigrati italiani poveri, per sanare gli indebiti pensionistici di decine di migliaia di connazionali incolpevoli, per estendere l’ulteriore detrazione ICI di 200 euro anche ai residenti all’estero, per rinnovare e stipulare gli accordi bilaterali di sicurezza sociale, per modificare in maniera estensiva la legge sulla cittadinanza, per rafforzare e migliorare la qualità della nostra rete consolare e delle nostre rappresentanze culturali all’estero.
In realtà le diverse lobby, le minoranze ideologiche, i tentativi di spallate e spallatine
i 1300 emendamenti della stessa maggioranza, hanno fatto si’ che persino il premio per la rottamazione delle auto, prima escluso , sia poi rientrato a finanziaria approvata
con la soddisfazione dei propri sostenitori.
E PER GLI ITALIANI ALL’ ESTERO?
Nessun emendamento è stato accolto- Neanche uno-
Osservo ragioni oggettive ma anche soggettive che riguardano i Parlamentari dell’
“Estero”
Quelle oggettive, riguardano un governo e una maggioranza presi sia dai problemi interni ormai quotidiani che da grandi questioni politiche e sociali.
In ogni caso ci si aspettava qualche riconoscenza . In fondo senza il successo dell’Unione con l’elezione all’estero di 4 senatori ( 7 deputati ) il governo Prodi non sarebbe stato possibile. A questi si aggiunge l’On.le Pallaro eletto in una lista autonoma e che non ha fatto mancare il suo apporto con attenzione e serietà-

Occorre valutare anche le ragioni soggettive che chiamano in causa i Parlamentari eletti all’Estero.
Lungi da me considerare negativamente il voto e l’esperienza dei parlamentari “esteri”, alcuni dei quali, sebbene catapultati in un mondo per loro sconosciuto spesso sordo se non ostile, si sono impegnati mediante concrete attività ed iniziative. Ma mi è sembrato, almeno finora, che sono mancati grinta, unità di intenti, consapevolezza del loro ruolo, conoscenza dei meccanismi, anche legislativi, che informano la dinamica politico-parlamentare; mi è sembrato altresì che è mancata una vera e costruttiva valorizzazione del patrimonio dei parlamentari “esteri” da parte dei partiti e delle istituzioni, quasi come questo drappello di rappresentanti politici fosse considerato come una zavorra inutile, un organismo esterno da esorcizzare. Divisioni interne e protagonismo personale hanno infine reso meno coesa e pregnante la loro azione, indebolita dalla mancanza di un coordinamento politico e di una, a mio avviso indispensabile, Commissione bicamerale dove far palesare con forza le proprie istanze. Da soli anche se bravi non si conta nulla.

Il Governo nella legge finanziaria per il 2008 si è preoccupato soprattutto di mantenere invariate le risorse stanziate per gli italiani all’estero: infatti al comma 70 dell’art. 2 (la legge è composta di 3 articoli) si prevede che per le politiche generali concernenti le collettività italiane all’estero, la loro integrazione, l’informazione, l’aggiornamento e le iniziative di promozione culturale, la valorizzazione del ruolo degli imprenditori italiani, la Conferenza dei giovani italiani nel mondo, il Museo dell’emigrazione italiana e le misure per il “rafforzamento” e la razionalizzazione della rete consolare, è stata autorizzata la spesa di 14 milioni di euro per il 2008, che praticamente è quella prevista ed utilizzata nel 2007.
Si è ripetuto un vecchio copione- Si taglia- segue la vibrante protesta, si recupera il
taglio meno un po’. Tutti in coro: abbiamo vinto!
A questa somma si deve aggiungere uno estemporaneo, e ancora tutto da verificare, stanziamento previsto al comma 60 dell’art. 2, al Capitolo dedicato alla razionalizzazione degli organici e del personale utilizzato dagli uffici locali all’estero del MAE, che prevede. con riferimento alle politiche di sostegno agli italiani nel mondo e di informazione, promozione culturale, scientifica e dell’immagine del Paese all’estero, l’autorizzazione per l’anno 2008 della spesa ulteriore di: a) 12,5 milioni di euro, per le spese relative alla tutela e all’assistenza dei connazionali; b) 5,5 milioni di euro, per il finanziamento delle iniziative scolastiche, di assistenza scolastica e di formazione e perfezionamento professionali, di cui alla legge 3 marzo 1971, n. 153. Si tratta di somme senz’altro aggiuntive ma realisticamente modeste e riferite a livelli precedenti altrettanto contenuti. Segnalo che il capitolo assistenza aveva nel 2000 una dotazione maggiore di 7 milioni di Euro.
Va segnalata infine un provvedimento inserito all’ultima ora nella legge finanziaria che autorizza la spesa di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010 per l’allestimento di una mostra itinerante per la realizzazione di iniziative nel settore della divulgazione della cultura italiana all’estero. C’è da augurarsi che ciò avvenga con il corpo vivo dell’emigrazione e non tra pochi amici e notabili.

Vorrei ora poter dire che ottenuta la fiducia del Parlamento, consolidato il processo di risanamento e annunciata una serie di misure per il rilancio dei consumi e dell’economia, il Governo troverà tempo e volontà per dedicare maggiore attenzione alle istanze più urgenti delle nostre collettività all’estero. Il nuovo anno rappresenti una vera svolta nelle poltiche dello Stato italiano a favore del mondo dell’emigrazione.

www.insiemeargentina.it

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