Le dimissioni silenziate di Franz Muentefering

Lettera

Dai siti di varie testate europee si poteva apprendere che il vice-cancelliere e ministro del lavoro tedesco Franz Muentefering aveva presentato le sue dimssioni. La notizia, a partire dalle ore 11.15 sui giornali di lingua tedesca, seguiti da Le Monde alle ore 11.53, è rimbalzata quindi sulle radio e televisioni di mezzo mondo, con vari aggiornamenti e approfondimenti nel corso della giornata. Fino ad ora momento però (e ora è notte fonda) i lettori italiani cercherebbero inutilmente questa rilevante informazione nei siti dei maggiori media del Belpaese. Come mai, secondo voi?

Lettera firmata

Franz Muenterfering alla “Willy Brandt-Haus”, sede centrale della SPD, ha illustrato le motivazioni “strettamente private” che lo hanno indotto ad abbandonare il governo tedesco per stare accanto alla moglie malata.

Ci sfugge la logica in base alla quale un cambio al vertice della maggior cancelleria europea non abbia ottenuto alcun rilievo sulle testate italiane.
Ancorché motivato da ragioni familiari, l'abbandono del vice-cancelliere socialdemocratico Münterfering, che si era dichiarato profondamente deluso da Angela Merkel sulla riforma dei salari minimi, segue (quanto meno nell'ordine temporale) a una crisi interna alla “Grande coalizione” consumatasi tre giorni fa.
Quanto alle conseguenze ulteriori, è ora probabile che la conflittualità tra SPD e cristiano-democratici sia destinata a crescere. Ne nascerà un cambio di maggioranze a Berlino? Pochi lo pensano. Alcuni commentatori addirittura lo escludono, credono che non solo l'alleanza prosegua per tutta la legislatura, ma che la “Grosse Koalition” non ammetta alternative nemmeno dopo le prossime elezioni politiche tedesche.
Solo il tempo può avvalorare queste ipotesi, o smentirle. Se Angela Merkel governerà la Germania anche negli anni a venire, allora i giornali italiani hanno fatto bene a trascurare una notizia di carattere privato. Ma se ciò non avverrà, e se tra qualche tempo la SPD uscisse dalla maggioranza e dal governo di grande coalizione, allora bisognerebbe ritornare con la mente a quello che è accaduto ieri a Berlino.
Senza dubbio, in questi mesi è in corso una svolta a sinistra della socialdemocrazia tedesca. Qualcuno potrebbe chiedersi se un riposizionamento di tal fatta vada inteso in senso “tattico” o “strategico”. A nostro parere si tratta di un riposizionamento epocale.(ADL)

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