Convegno UNAIE alla Casa dei Carraresi (Treviso)

Dino De Poli, Narducci e Merlo esperienze e bilanci ad un anno e mezzo dal voto

Roma, novembre 2007- Grande partecipazione al Convegno UNAIE, del 9 novembre a Treviso, presso la Fondazione Cassamarca, alla Casa dei Carraresi.
Una iniziativa fortemente voluta dall’on. avv. Dino De Poli, Presidente emerito dell’UNAIE, nonchè Presidente della Fondazione che ha ospitato l’evento.
Presenti l’on. Franco Narducci, neopresidente UNAIE e il nuovo coordinatore UNAIE per l’America del Sud, l’on. Ricardo Merlo.
Ha introdotto i lavori l’on. De Poli, che ha salutato i presenti, tra i quali numerosi presidenti di Associazioni provenienti da tutta l’Italia, dichiarando: “ Voi testimoniate la forza della memoria per costruire il futuro”e ha auspicato un sempre maggiore coinvolgimento dei giovani nell’organizzazione e nella vita dell’Associazionismo.
A seguire gli interventi del Presidente Franco Narducci, che ha illustrato le novità della finanziaria, in materia di italiani residenti all’estero e quello dell’on. Ricardo Merlo, che ha parlato delle funzioni degli organismi di rappresentanza, dell’associazionismo e delle comunità all’estero.
I lavori sono stati chiusi dall’avv. Domenico Azzia.

Nel suo intervento l’on. Ricardo Merlo ha affrontato i temi della rappresentatività degli italiani all’ estero, nei diversi gradi.
Ha ribadito l’importanza dei Comites, :“I Comites – ha detto – sono il primo organo di rappresentanza degli italiani all'estero e hanno la funzione di creare il primo contatto tra gli italiani residenti nelle circoscrizioni consolari e il governo italiano.”
Riferendosi poi ad una vecchia polemica sul ruolo del CGIE il deputato italoargentino ha definito “assurdo pensare di eliminare il CGIE. Per noi parlamentari eletti all’estero è uno strumento fondamentale di collegamento con i Paesi che fanno parte delle circoscrizioni in cui siamo stati eletti. Sarebbe impossibile per chiunque avere una conoscenza completa delle esigenze delle collettività italiane sparse in intere nazioni: uno sforzo immane a cui si può ovviare solo con la presenza di questa importante istituzione, che ci informa e sollecita la nostra attenzione su tutti i grandi temi di interesse della nostra collettività.”

Infine, ha ribadito, una volta di più, l’importanza delle associazioni, che hanno rappresentato e rappresentano il vero collante sociale della collettività italiana.
“Solo nella circoscrizione consolare di Buenos Aires – ha detto l’on. Merlo – le associazioni italiane sono più di 250; in Argentina sono circa 1066. Molte di queste sono proprietarie dell’ immobile che occupano. Sapete cosa significa questo? Che gli italiani emigrati hanno costruito mattone su mattone la loro casa sociale e l’hanno conservata per i loro figli e nipoti.
Se viaggiate nell’ interno del Paese, in ogni città che visitate, trovate il Municipio, la Chiesa e l’Associazione italiana. Dobbiamo ricordare questo sacrificio e averne rispetto. Far conoscere in Italia questo patrimonio inestimabile che dobbiamo preservare con ogni mezzo per impedire che il passare del tempo cancelli il tesoro culturale che con sforzo enorme e enormi sacrifici è stato conservato dagli italiani della diaspora.”

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