di Antonio Giangrande
Combattendo le mafie e le illegalità, con la cognizione di causa acquisita e con le ritorsioni subite, posso affermare: “IL SISTEMA ITALIA” è marcio in TUTTE le sue componenti sociali ed istituzionali, nessuna esclusa.
Alle denunce penali presentate da giurista è conseguito ingiustamente il reato di calunnia e sempre l’insabbiamento giudiziario.
Agli articoli di denuncia redatti da pubblicista è conseguito il reato di diffamazione e di violazione della privacy dei delinquenti.
Agli articoli di denuncia redatti da giornalista è conseguito il reato di violazione del segreto istruttorio, quando la notizia non era passata sottobanco dall'ambiente giudiziario.
Agli studi sociologici pubblicati da ricercatore è conseguito l'illecito civile del mancato compenso a titolo di diritto d'autore degli articoli di stampa citati.
Nonostante tutte le ritorsioni e tutti gli impedimenti citati, da mie e altre coraggiose inchieste giornalistiche e non giudiziarie, si è provato che, per la maggior parte, i nostri parlamentari sono:
pregiudicati, drogati, evasori fiscali, ignoranti, falsi, vecchi, insabbiatori, puttanieri e disinteressati ai problemi della gente.
Tenendo conto che il Parlamento è lo specchio della società civile italiana e che gli italiani hanno i rappresentanti che si meritano, a questo punto non farei una rivoluzione, che nessuno vuole, nemmeno la massa che prima ti applaude e poi ti lascia solo.
A me basterebbe avere in Parlamento non solo tutori di lobby, caste e furbi, ma qualcuno che rappresentasse, veramente e non solo a parole, gli interessi e le aspettative dei disabili, dei disoccupati, dei carcerati e delle vittime del crimine.
A me basterebbe che i partiti non fossero proprietà occulta o palese di qualcuno, ma veri strumenti di emancipazione sociale ed economica con perenne ricambio generazionale di competenze.
Quindi, il V. DAY, va dedicato a tutti o a nessuno.
* Presidente ASSOCIAZIONE CONTRO TUTTE LE MAFIE