A Manchester vive una folta comunità  italiana

NOI GIOVANI

Gran Bretagna. A Manchester vive una folta comunità italiana

di Sagida Syed

Sono molti i giovani italiani in città, ma pochi sono coinvolti nelle attività sociali. Cgie e Comites risultano spesso sconosciuti. In crisi anche l’associazionismo.

MANCHESTER
Con 30 mila iscritti all’Aire, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, e almeno altri 20 mila non iscritti, il Consolato di Manchester gestisce una delle più vaste comunità italiane dopo quella di Londra. Una città che attira fin dall’Ottocento i nostri connazionali, e che è una delle mete più gettonate anche dagli immigrati moderni. Il console Chiara Petracca, chiamata a ricoprire il suo incarico nel novembre del 2006, è riuscita ad inserirsi perfettamente nella collettività e ad individuarne le due principali tipologie in cui si contraddistingue. «Anche qui come in altre zone d’intensa emigrazione – ci racconta Petracca – ci sono gli italiani trasferitisi in passato e la cui discendenza si è perfettamente integrata nel sostrato culturale inglese, e c’è un’emigrazione recente, di persone che risiedono a Manchester per motivi di studio o di lavoro». Sono proprio i giovani a rappresentare una fetta consistente della comunità. «Manchester – continua la dottoressa Petracca – offre loro un ambiente internazionale anche se su scala minore rispetto a Londra. Le opportunità di lavoro sono molte: dalla ristorazione all’importazione di prodotti, dalla ricerca universitaria all’insegnamento». È difficile riuscire a capire quanti di loro siano oriundi e quanti appena arrivati dall’Italia. Per cercare di farne una mappatura, Rossella Nicosia, giunta dieci anni fa con la sua famiglia dall’Italia, ha lanciato un’ iniziativa che servirà anche a capire le esigenze di questa fascia che per età e formazione culturale, fatica a identificarsi con le tradizioni dei propri padri. «In realtà – dice la ventiduenne originaria di Palermo – partendo da Manchester vorremmo coinvolgere tutti i giovani italiani che risiedono all’estero per portare le loro richieste all’attenzione delle istituzioni italiane».
Rossella ha partecipato, nel dicembre scorso, all’Assemblea plenaria del Cgie, il Consiglio generale degli italiani all’estero, in rappresentanza dei suoi coetanei in Inghilterra e, insieme ad altri 21 giovani, ha stabilito un piano di lavoro i cui frutti dovrebbero essere presentati ad una Conferenza mondiale a loro dedicata, nel novembre del 2008. Esprimendo un’opinione personale, Rossella afferma: «Secondo la mia esperienza diretta, i giovani di Manchester non riescono né ad inserirsi nelle attività tipiche della comunità stanziale, né ad essere coinvolte a livello sociale. Pochi di loro sanno cosa sono i Comites (Comitati degli italiani residenti all’estero) o il Cgie. Sovente non conoscono né le competenze del Consolato né le leggi italiane in materia di diritto al voto».
Secondo Rossella Nicosia, non ci sono abbastanza opportunità d’incontro per i giovani: «Le feste tradizionali che un tempo richiamavano molti italiani, oggi sono sempre meno frequentate perchè i giovani non avvertono più la mancanza della propria lingua e cultura, che assimilano tramite la televisione satellitare e internet, del proprio cibo che possono trovare in qualunque supermercato, o della propria terra d’origine, che possono visitare spesso e con poca spesa grazie ai voli low cost».
La crisi dell’associazionismo è confermata anche dal console Petracca: «I circoli di Manchester sono poco strutturati anche se sono ancora molto attivi, e i giovani che arrivano dall’Italia sono distanti da questo tipo di associazioni». Accanto ad altre iniziative specifiche per i giovani, Rossella che è anche responsabile della sezione giovanile dell’Associazione Sicilia in Europa, organizza incontri mirati a cui partecipano molti giovani, non solo d’origine siciliana, come in occasione dei Mondiali di calcio del 2006. Rossella auspica che nascano presto comunità virtuali e magari un portale su internet proprio per i giovani italiani che risiedono nella città del nord dell’Inghilterra. Negli ultimi anni Manchester ha subito una notevole trasformazione culturale e industriale e oggi offre molte opportunità di lavoro nel terziario oltre che nel campo tessile, della meccanica e della chimica. Al pari di questa crescita, gli italiani che all’inizio del secolo scorso vendevano i gelati o suonavano gli organetti, oggi sono integrati e rispettati. Molti lavorano nel marketing. Altri, soprattutto i figli e i nipoti di quei primi emigrati, si sono fatti una posizione nell’importazione o nella produzione diretta del nostro cibo. Dal punto di vista culturale, la comunità è molto attiva: la Società Dante Alighieri, per esempio, offre eventi molto interessanti per la divulgazione della nostra lingua e cultura.
Gli italiani sono diventati parte integrante della cultura dei mancunians (gli abitanti di Manchester), e l’area da loro abitata in passato, Ancoats, viene considerata con affetto la Little Italy locale. Molti ragazzi scelgono Manchester per un periodo di studio (alcuni tramite il progetto Erasmus) o di lavoro, perché offre le stesse opportunità di Londra ma a prezzi leggermente inferiori e, soprattutto, a ritmi di vita più vicini alla cultura mediterranea. «Ecco perchè – aggiunge Rossella – desidero continuare nel mio impegno sociale. Non vorrei che gli italo-inglesi pensassero all’Italia solo come a meta delle proprie vacanze, né che i giovani appena arrivati si portassero appresso un’idea negativa del proprio Paese, spesso disillusi dalla difficoltà di trovare lavoro».
Anche il Governo italiano, tramite il Cgie e il senatore Danieli, vice-ministro per gli Italiani nel mondo, sembra puntare sui giovani con lo studio di una politica per il futuro, rivolta alle loro istanze. Rossella chiede ai suoi connazionali che vivono a Manchester di unirsi e, partendo dalla propria città, allarga l’appello a tutti i giovani nel mondo affinché non si pongano in antagonismo con le generazioni più anziane, ma vivano l’emigrazione e la propria italianità stando al passo con i tempi.

Taccuino

Orientarsi a Manchester

Chi volesse partecipare all’indagine sui giovani italiani nel mondo può visitare il sito www.siciliaineuropa.eu e compilare l’apposito modulo.

Per le attività della Dante Alighieri: www.ladante.it

Per informazioni sul Consolato di Manchester:
www.consmanchester.esteri.it/Consolato_Manchester

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