Gli eletti all’ estero, i parlamentari italiani e le autorita’ istituzionali non sanno un’ acca di noi migranti.
Buongiorno Italia.
di Carmine Gonnella
Stamattina ho trovato politicamentecorretto inondato di comunicati stampa. Mamma santissima quanti sono!!! Eh. non e’ oro tutto cio’ che luccica ! I politici sono per natura o per mandato dei bravi manipolatori delle tematiche d’ attualita’ da quello urbanistico sino a quello biblico: “ l’ esodo migratorio”. Un esodo vergognoso poiche’ nasce dal degrado. Ma questi signori manipolatori del pensiero altrui si sono mai chiesti, cosa succede al “malcapitato” che migra ? Prima che si formasse lo Stato europeo era chiaro come la luce del giorno, si partiva con un contratto stipulato con le compagnie estere e con la Stato italiano per fabbriche in Germania e Svizzera, carbone in Belgio ed i mattoni in Inghilterra. Tutto questo era normale amministrazione, tanti malcapitati tutto mattoni, ferro o carboni in cambio. Oggi la situazione e’ cambiata il cittadino italiano migrante e’ libero di circolare senza vincoli. Fatto questa triste premessa, ma lo stato italiano quale sistema di orientamento prevede verso i nuovi “malcapitati”? Il cittadino italiano che dopo aver constatato che l’ unica prospettiva che gli rimane e’ olearsi le ali, a chi dovrebbe rivolgersi per essere indirizzato? Quale sarebbe la migliore nazione su cui approdare ? Esiste un link anche telematico che faccia da tramite e da forza motrice? Questi sono quesiti che vorrei lasciare a voi. Per quel che riguarda noi delle altre sponde dico semplicemente ( I ) al malcapitato ci pensiamo noi singoli cittadini cosi’ e’ stato e cosi’ sara’. ( 2 ) Siamo noi questo campo di grano diceva alcuni anni fa De Gregori (da non confondere col De Gregorio parlamentare altra misura e altro peso). All’ estero esistono molte agenzie di lavoro, associazioni, individui dal cuore d’ oro pronti ad ogni evenienza. Purtroppo manca ancora oggi una totale collaborazione da parte delle istituzioni: COMITES, Consolati e Patronati. In trent’anni di residenza all’estero mi sono trovato al cospetto di tanti “malcapitati”, smarriti, disorientati a cui ho dovuto fare da traduttore e da agente di lavoro. Alcuni mesi fa ho avuto l’ ardire di mettere un appello sul mio giornale: “ AAA cercasi volontari per fondare: un circolo di interpreti per assistere il cittadino in difficoltà con la lingua. Ovviamente l’ appello era rivolto alle istituzioni ed al mondo dell’associazionismo. Non ho avuto nessunissimo appoggio. Ecco che le istituzioni all’estero, costituiscano dei links (lavoro, casa, associazioni che diano traduzioni gratuite e via dicendo ) con la madre patria.
Un cordiale arrivederci