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Black block negli scontri a Roma. Chi li ha mandati? Per fare cosa?

Dopo la guerriglia urbana (video) la Finocchiaro presenta un'interrogazione a Maroni. I senatori PD: c’erano anche agenti travestiti?

“Ieri a Roma c'erano evidentemente degli infiltrati che hanno messo a rischio i manifestanti e le forze dell'ordine: chi li ha mandati? Chi li paga? Cosa devono causare?” Sono tante le domande all’indomani della vera e propria guerriglia urbana che ha investito la capitale, durante una pacifica e partecipata manifestazione di studenti italiani delle scuole superiori e delle università contro il ddl Gelmini, che mortifica ed umilia il futuro di milioni di giovani. Domande messe in fila dalla Presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro:”Abbiamo chiesto che il ministro dell'Interno riferisca in aula su tre punti, perché vogliamo sapere, di tutto abbiamo bisogno fuorché di un ritorno al passato. La situazione è delicatissima e confusa. Anche il leghista Bricolo, ha detto che questi che hanno provocato la devastazione e messo a rischio la sicurezza di manifestanti e forze dell’ordine non erano studenti. Ecco, visto che certamente non erano studenti, vogliamo sapere chi erano”.
Inoltre la capogruppo PD ha espresso solidarietà alla Polizia di Stato “che con equilibrio e professionalità ha gestito una difficile situazione di ordine pubblico a pochi metri dal portone principale del Senato, dove ai contestatori era stato concesso di arrivare. Aggrediti con petardi e lancio di pietre e oggetti hanno svolto il loro compito con misura ed efficacia”.
La storia è nota: migliaia di studenti ieri sono arrivati a Roma da tutta Italia, con pullman organizzati, con un unico pacifico scopo: manifestare contro i tagli all’istruzione voluti dal governo. Ma decine di teppisti non ancora identificati (i Black Block), si dice arrivati anche da altri Paesi europei, è riuscito non si sa come nonostante le previsioni ad arrivare in centro per mettere a ferro e fuoco le vie intorno alle sedi istituzionali. Si aggiravano tra gli studenti scatenando il panico e seminando violenza tra la folla in diversi punti della città di Roma. Risultato: scontri corpo a corpo con le forze dell’ordine, strade, vetrine e auto distrutte, un centinaio di feriti e 41 fermi. Il tutto nonostante la zona rossa che ha chiuso metà del centro della capitale.

E come se non bastasse si è verificata durante e dopo la manifestazione una strumentalizzazione degli episodi di violenza da parte degli esponenti del governo, che oltre a non assumersi la responsabilità di non aver messo in sicurezza il diritto sancito dalla Costituzione a manifestare pacificamente, hanno cercato di far passare l’intero fronte delle mobilitazioni, come un mucchio di agitatori, tirando in ballo anche il PD.
Noi abbiamo invece condannato subito la violenza, Bersani nel primo pomeriggio esprimeva piena solidarietà alle forze dell’ordine e agli studenti, senza accomunarli ai vandali. Lo stesso faceva Emanuele Fiano, presidente del forum Sicurezza del PD: Non c’è nessuna giustificazione alle violenze e alle devastazioni che stanno bloccando da diverse ore la città di Roma. Nessuna forma di opposizione politica a qualsivoglia legge e governo può mai trasformarsi in violenza contro le cose e contro le forze dell’ordine. Respingiamo al mittente le provocatorie ipotesi di Gasparri di una qualsiasi convivenza tra il Pd e le forme di contestazione violenta di oggi, che non otrebbero essere più lontane dal nostro modo di concepire la politica e le istituzioni.
Oggi i senatori del Pd hanno presentato un’interrogazione urgente al Ministro dell’Interno Maroni, sulla situazione poco chiara che è via via emersa nelle ore successive sulla dinamica degli scontri: “Come si spiegano le fotografie, ormai di dominio pubblico, nelle quali rappresentanti delle forze dell’ordine familiarizzano con i cosiddetti black bloc? L’unica risposta sensata chiama una domanda ancora più preoccupante: ieri a mettere a ferro e fuoco il centro di Roma c’erano anche agenti travestiti?”, hanno domandato i senatori del Pd.
“La bruttissima giornata romana di ieri ha richiamato alla memoria quanto accadeva negli anni 70. Allora, come ricordano i meno giovani, non mancarono episodi in cui settori più o meno deviati degli apparati di sicurezza rimestavano nel torbido, contribuendo ad alimentare tensioni e violenze. Chiediamo che il ministro Maroni venga immediatamente a riferire in Parlamento sull’accaduto, e ci aiuti tra l’altro a capire il significato di queste fotografie pubblicate sui siti dei principali organi di informazione”.
“Noi siamo non violenti, ma non siamo ingenui, e riteniamo – hanno concluso in particolare i senatori Ferrante e Della Seta- che per evitare che questa spirale prosegua e si aggravi si debba subito sgomberare il campo su dubbi e illazioni così inquietanti”.
Il Segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ospite alla trasmissione Radio Anch'io, ha dichiarato: “Non c'è nessuna ragione al mondo che giustifichi la violenza. Ma bisogna riconoscere che ieri non c'erano solo i violenti, che andrebbero meglio isolati, ma migliaia di studenti che certamente non ascolta nessuno. Il problema è un Governo che rifiuta ogni confronto e rifiuta di ascoltare le voci di studenti e ricercatori'', ha risposto Bersani ad un ascoltatore che lamentava il fatto che la politica abbia ignorato le ragioni per cui i manifestanti siano scesi in piazza.

Eppure le devastazioni sono in un primo momento sfuggite alla destra, che si è celebrata a suon di comunicati stampa su quanto siano stati bravi ad organizzare la sicurezza e con quanto tempismo si sia evitato il peggio. Cioè? Si aspettavano il morto? Così i complimenti reciproci si sono sprecati tra Il ministro per l'Attuazione del Programma Gianfranco Rotondi ed i ministri dell’interno e della Difesa Maroni e La Russa, “per l'eccellente lavoro svolto in una situazione drammatica”, parole di Rotondi. Ed in mezzo ci si mette anche Alemanno, vantandosi della gestione del comune di Roma. Insomma tutte le combinazioni possibili di autocelebrazione, ma come dice una delle leggi della matematica cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia: ed il risultato registrato è stato “guerriglia urbana a Roma”.
Jean Leonard Touadì, deputato del PD, ha posto l’attenzione sul fatto che il “diritto costituzionale a manifestare, esercitato da migliaia di studenti e di cittadini pacifici sia stato macchiato dai professionisti del disordine e la destra biecamente ha cercato cavalcare le violenze e di scaricarne le responsabilità sull’opposizione”. Ora ci auguriamo, come il senatore del Pd, Vannino Chiti che la politica “sappia distinguere tra le migliaia di studenti pacifici che scendono in piazza contro la riforma dell'università, che bisogna tutelare e chi cerca solo di creare scontri e situazioni di violenza che è necessario isolare”. Sono realtà diverse che abbiamo il dovere di non confondere. Speriamo che Maroni se ne ricordi.
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