Intervista all’on. Gaetano Fasolino

Il popolo napoletano cambi le cose in Campania votando contro queste amministrazioni negligenti.

Emergenza rifiuti in Campania, ma il problema qual è? Una iattura, una maledizione per cui i napoletani saranno costretti a vivere così?

In genere, quando gli uomini sbagliano, attribuiscono ad una maledizione il risultato sciagurato delle loro azioni o delle loro omissioni.
Per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti in Campania, le colpe hanno dei chiari riferimenti: innanzitutto, la Regione Campania come Ente, ma in modo particolare, chi ha governato la Regione Campania negli ultimi anni e cioè il Presidente della Giunta Regionale ed, allo stesso tempo anche Commissario Straordinario per l’emergenza rifiuti. Anziché cogliere l’occasione di questo cumulo si cariche, in realtà, lui ha dilapidato una grande occasione storica e delle risorse inimmaginabili.

Lei sta parlando di Bassolino Presidente della Regione Campania.

Però. Dobbiamo dire un’altra verità, le responsabilità di Sassolino ci sono, ma ugualmente importanti, sono le responsabilità di tutta la sinistra. Mi riferisco, in particolar modo, ai verdi, a Rifondazione Comunista, al Partito Comunista ed ai DS i quali, quando le autorità avevano deciso per i termovalorizzatori ad Acerra come a S. Maria, hanno inscenato manifestazioni durissime, continue, accompagnate anche con campagne stampa da terzo mondo perché non li volevano. Una azione contro i termovalorizzatori tanto veemente al punto che le istituzioni, si sono prima mostrate fredde, poi partecipi negativamente, poi travolte da queste manifestazioni.

Ma lo scontro si era fatto acerrimo, cosa si doveva fare?

Bastava stringere un poco il pugno perché i termovalorizzatori potessero essere realizzati. Invece si è dato spazio alla piazza, la si è subita, alla fine, la Campania, si è ritrovata a raccogliere rifiuti e a non poterli smaltire perché senza termovalorizzatori non si cantano messe.
Pur esistendo diversi altri sistemi di smaltimento anche tecnicamente più avanzati però, fino a prova contraria, i termovalorizzatori non sono stati ancora sostituiti anzi, pur venendo modificati, l’impianto originario resta lì.
Alla fine, la Regione Campania, produceva milioni di tonnellate di rifiuti e non sapeva come smaltirli. La strada seguita da Bassolino è stata quella di portarli in Lombardia o all’estero per cui si sono pagati miliardi e miliardi, migliaia di vecchi miliardi di lire solo per il loro trasporto. E tutto ciò, senza alcun risvolto positivo perché, come si sa, bruciare, utilizzare i rifiuti, dà anche dei ritorni energetici e quindi, finanziari.

Sembra di capire che, piegati dalla volontà popolare, la Regione Campania abbia accettato di spendere cifre enormi pur di non risolvere il problema.

Ci siamo ritrovati al cospetto di uno sperpero spaventoso dovuto a questa incongruenza della Regione. Voglio affondare il dito nella piaga, perché la Regione Campania continua a sbagliare. E’ stato fatto un decreto poi convertito in legge, decreto sui rifiuti, con la nomina di un Commissario che è Bertolaso e si è accompagnata, questa nomina, con le figure di subcommissari e di una Consulta. Uno di questi subcommissari ha già dichiarato, in una intervista, di non credere ai termovalorizzatori. E allora, dove andiamo a parare? Punto e a capo!

Comunque, la stampa antimeridionalista, quella che ce l’ha col sud, ad un certo punto, è arrivata anche a dire che questo non è un problema politico e che, con qualsiasi tipo di amministrazione, il problema dei rifiuti, in Campania, ci sarà sempre come se dietro questa storia ci fosse la criminalità organizzata al punto da rendere irrisolvibile il problema. Si è fatta una idea?

Sì, mi sono fatto una idea abbastanza precisa. E’ vero che quando i verdi e la sinistra hanno inscenato le manifestazioni di Acerra e nei siti prescelti per le discariche, la camorra si sia infiltrata però, credo che oggi non sia la camorra a dirigere queste operazioni. Ci sono delle imprese specializzate che, navigando border line, utilizzano una certa illegalità per fare i loro affari. Tanto per dire, quando ci si oppone ad una discarica regolarmente autorizzata, chiaramente, si favorisce una discarica non autorizzata. Questo è avvenuto soprattutto nel napoletano e quindi la camorra c’entra.
In questa situazione, il ruolo della camorra, non credo sia centrale. Questa segue però, in via decisionale e molto marginale queste inadempienze che sono soprattutto di carattere politico.
Vivo in un Comune, Capaccio di Paestum, che da pochi mesi ha dato vita alla raccolta differenziata. Una cittadina di 20.000 abitanti che riesce a differenziare quasi il 70% dei rifiuti. Mi chiedo: perché gli altri comuni non lo fanno?

Lei si sente di affermare che non si sia nemmeno tentato?

Perché Bassolino e i Presidenti delle giunte provinciali non hanno utilizzato il loro carisma per convocare gli amministratori locali e convincerli a fare la raccolta differenziata?
Quando Bassolino dice che è stato distratto da altre cose, che molte cose non le ha neanche viste, che molte firme le ha messe, così, senza neanche leggere, io mi pongo una domanda: ma un vero amministratore deve o non deve considerare l’emergenza rifiuti, il primo dei problemi della Regione Campania? Cosa ci voleva a convocare i vari sindaci e dire loro di fare la raccolta differenziata?
Era un Presidente osannato dalla stampa quasi portato in giro in processione con un potere che tocca tutti i Comuni. Nessuna amministrazione può mettersi contro la Regione e, nella sua doppia veste di Commissario e di Presidente della Giunta regionale, dico io, non ha perso una grandissima occasione?

Allora, negligenza, incapacità o mancanza di volontà?

Negligenza, incapacità e mancanza di volontà. Credo che per Bassolino e per gli altri responsabili, anche a livello provinciale, si debba parlare di tutte e tre le cose.
Hanno pensato, probabilmente, alle piccole clientele. Tanto per dire, Bassolino ha fatto convenzioni miliardarie con professionisti. Ma le convenzioni si fanno quando la struttura che si dirige non ha le professionalità idonee per svolgere un servizio. E’ mai possibile che la Regione Campania fosse priva di tutte quelle professionalità col numero di dipendenti più alto d’Italia che si ritrova?

Insomma, ci sono delle responsabilità gravi, come se ne esce?

Diciotto magistrati, tra le procure di Napoli e Santa Maria Capuavetere, sono stati impegnati, fino ad oggi, nelle indagini sulla raccolta rifiuti, pare che ci sia stato solo un mezzo rinvio a giudizio e, per giunta, per fatti marginali. Mi preoccupo. O dobbiamo aumentare i magistrati a trentasei o dovremmo allontanare e trasferire i magistrati che non hanno saputo indagare.
Il Procuratore regionale della Corte dei Conti, alla innaugurazione dell’anno contabile, nel 2007, ha detto che le cose non vanno bene. Ha bacchettato sia la Jervolino sia Bassolino e poi se ne è uscito con una frase sibillina: «certamente ci sono reati contabili, ma è difficile perseguirli». Credo sia difficile perseguire un reato penale, non certo un reato contabile. Questo nasce da una addizione e da una sottrazione. Non vorrei che aleggiasse una sorta di timore riverenziale nei confronti di certi poteri per cui non si va fino in fondo. Ho un grandissimo rispetto per la magistratura, ho un grandissimo rispetto per i magistrati ma, certamente, come in ogni associazione, ogni categoria, probabilmente per il clima umido, caldo di Napoli, certe cose non vanno. Allora, bisogna cercare di capire anche questo.

Queste sue ultime affermazioni, lasciano pensare molto, lasciano alla nostra fantasia immaginare il resto che non ha detto. Bassolino oggi, vive una involuzione della sua storia personale? Ha un passato florido come sindaco di Napoli. Come spiega questo calo?

Secondo me, Bassolino era nato bene, veniva da lotte operaie quindi credeva nei valori. Era molto motivato all’inizio e penso che si fosse fatta strada in lui, la convinzione di poter governare l’emancipazione ed il cosiddetto rinascimento di Napoli.
All’inizio, è stato aiutato dall’intervento del governo per il G8 a Napoli: la galleria Umberto, ripulita, Piazza Plebiscito chiusa, una nuova immagine che, opportunamente amplificata dalla stampa, faceva vedere che qualcosa si stava muovendo. Ma la stampa, in questa occasione, ha omesso di specificare che, comunque, molti di quegli interventi, se non il 90%, erano merito di un governo nazionale e non locale.
I problemi di Napoli sono enormi, non è facile eradicarli. Ci si è illanguiditi sulla poltrona al punto che Bassolino ha fatto convenzioni che erano l’esatto contrario delle cose per le quali aveva lottato prima di diventare sindaco di Napoli. Guardi, a me basta l’esempio delle convenzioni, io sono un politico, anche a me piacerebbe, ai miei amici, ai cattedratici che incontro a cena, offrire il piacere di una convenzione e però, e però…Innanzitutto, vanno rispettate le professionalità interne ad un Ente perché altrimenti, i migliori, si demotivano. Perché molte grandi professionalità della burocrazia napoletana sono demotivate? Perché loro lavorano indefessamente con grande capacità e poi se c’è da fare una convenzione di 200 milioni di lire (vecchie lire io sono all’antica) la si dà ad un professionista esterno.

Definisca, se può, con un aggettivo, la situazione di Napoli perché sta diventando una storia infinita.

Il problema non è più di Bassolino o della Jervolino, è del popolo, la popolazione deve capire che bisogna voltare pagina.

Una sommossa popolare…

Certamente no. Nei tempi della democrazia. Ci saranno prossime elezioni ed allora…Se si va a rivotare le stesse persone, non sarà più Bassolino il primo responsabile, ma sarà il popolo napoletano.
Io non ci credo, perché il popolo napoletano ha una grande storia, una grande cultura, una grande dignità. Va anche aiutato da quelli che contano, dalla stampa. Certo, se la stampa continua a nascondere i peccati di Bassolino e poi li ripropone in una vesta nuova e diversa con fare accattivante, nasconde la possibilità di ricredersi. Premetto che non ho nulla nei riguardi di Bassolino, del resto è una persona che ho anche stimato all’inizio. Mi ha colpito molto negativamente questa involuzione clientelare quasi da notabile democristiano, di quella democrazia cristiana che egli, da comunista ancienne regime, aveva combattuto.
Ricordo una volta Bassolino venne a Salerno, a Piazza Porta Nova, era un momento difficile per la sinistra, si tolse la giacca e fece un comizio con la camicia sbracciata e portava avanti dei valori, ripeto, condivisibili o meno, ma valori anche con la V maiuscola. Quel Bassolino di tanti anni fa non è più il Bassolino di oggi e quindi, nella sua azione di allora, doveva esserci molta demagogia.
Dobbiamo cambiare perché credo che Napoli possa fare la raccolta differenziata e tante altre cose. Basta con i Commissari. Ad occuparsi di queste materie devono essere i poteri ordinari. I Presidenti di Regione, di Province, stanno lì per questo. E poi, i Commissari agiscono su imbeccata degli amministratori.
L’ho detto anche in aula, lo ripeto e lo ripeterò ad oltranza.

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