Italiani cìncali!
parte prima: minatori in Belgio
di Nicola Bonazzi e Mario Perrotta
diretti ed interpretati da
Mario Perrotta
collaborazione alla regia
Paola Roscioli
L’emigrazione italiana nelle miniere di carbone del Belgio, raccontata attraverso
un’epopea popolare, fatta di uomini scambiati con sacchi di carbone, di paesi
abitati solo da donne, di lettere cariche di invenzioni per non svelare le condizioni
umilianti di quel lavoro, di mogli che rispondono a quelle lettere con le parole
dettate dall’unico uomo rimasto in paese: il postino. E’ lui che racconta tutto
quello che ha visto, sentito, letto e scritto. Racconta come può, come deve,
ricostruendo uno spaccato violento e amaramente ironico di un Italia uscita dalla
guerra e pronta ad affrontare il boom economico. E’ così che le sue storie, così
apparentemente personali, ritraggono senza ipocrisia, uno dei capitoli più amari
della nostra storia repubblicana.
Cìncali cioè: zingari! Così credevano di essere chiamati gli italiani emigrati in
Svizzera; pare, invece, che fosse una storpiatura di cinq, “cinque” nel linguaggio
degli emigranti padani che giocavano a morra.
Quasi un anno di testimonianze, un anno di memorie rispolverate a fatica. Ho
preso la macchina e ho girato senza un luogo preciso dove andare, eppure il Sud
è tutto uguale, non hai bisogno di sapere dove qualcuno ha preso le valigie ed è
partito: basta entrare in un bar, un bar della provincia e chiedere. La risposta è
sempre la stessa: – qui tutti siamo emigrati…
Si fanno pregare, un attimo soltanto, poi partono con la loro storia, infinita, che
reclama ascolto. Anche il Sud è infinito: tra i paesi montani del nord-est produttivo
ed è ancora Sud. Per i Belgi, gli Svizzeri, i Tedeschi che chiedevano braccia dopo
la seconda guerra mondiale, Sud era la Puglia, la Sicilia, la Calabria e Sud era il
Veneto, il Friuli: – siamo emigrati tutti qui …-
Negli archivi pubblici e privati trovo lettere, diari salvati per miracolo ma loro non
hanno più nulla: meglio dimenticare, dicono. Ma la memoria è importante
perché nel 1990, quando nel Salento è sbarcata la prima carretta del mare carica
di albanesi, c’erano ancora 1.000 bambini italiani clandestini in Svizzera. Negli anni
’70 erano 30.000…
Lo spettacolo ha ricevuto la targa commemorativa della Camera dei Deputati
per “l'alto valore civile del testo e per la straordinaria interpretazione”, è stato
finalista al Premi UBU 2004 ed ha segnalato Mario Perrotta tra gli artisti più
interessanti della nuova generazione.
L'Ultima Luna d'Estate – Festival del Teatro popolare di ricerca -dal 29 agosto al 7 settembre – Parco di Montevecchia e della Val Curone – www.ultimaluna.net
MERCOLEDI' 3 SETTEMBRE
Villa Municipale di Merate
Italiani cìncali!
con
MARIO PERROTTA
di Nicola Bonazzi e Mario Perrotta
regia Mario Perrotta
collaborazione alla regia Paola Roscioli
“Cìncali cioè: zingari! Così credevano di essere chiamati gli italiani emigrati in
Svizzera; pare, invece, che fosse una storpiatura di cinq, “cinque” nel linguaggio
degli emigranti padani che giocavano a morra.
Quasi un anno di testimonianze, un anno di memorie rispolverate a fatica. Ho
preso la macchina e ho girato senza un luogo preciso dove andare, eppure il Sud
è tutto uguale, non hai bisogno di sapere dove qualcuno ha preso le valigie ed è
partito……” (Mario Perrotta)
Biglietti: Posto Unico euro 12 – Pomeridiani euro 5 – abbonamento euro 80 – 3 spettacoli euro 27 – 2 spettacoli euro 20 – Aperitivi Teatrali spettacolo + degustazione euro 6+6
L'Ultima luna d'Estate è organizzato da Teatro Invito con la collaborazione di dodici Comuni (Casatenovo, Cernusco Lombardone, Lomagna, Missaglia, Montevecchia, Olgiate Molgora, Osnago, Perego, Rovagnate, Sirtori, Viganò, Merate), del Parco Regionale di Montevecchia e val Curone, della Provincia di Lecco, della Regione Lombardia, della Fondazione Cariplo e del Consorzio Brianteo di Villa Greppi
Organizzazione – Elena Scolari – 0341.201451 – info@teatroinvito.it
Ufficio Stampa – Marialuisa Giordano – 3383500177 – 3495621735 – 0341.284580 teatro@marialuisagiordano.it
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