Uno Stato non può vietare le nozze gay. Lo ha sancito una sentenza della Corte federale americana

I giudici della Corte di appello di Denver, Colorado, hanno giudicato incostituzionale la legge dello Utah che vieta i matrimoni gay. Nella fattispecie la Corte ha sentenziato che in base alle clausole sul giusto processo e all'uguale protezione contenute nella Costituzione, “coloro che desiderano sposarsi con una persona dello stesso sesso possono esercitare lo stesso fondamentale diritto riconosciuto a coloro che desiderano sposarsi ad una persona del sesso opposto”.Per i gay americani si tratta di una nuova vittoria. Infatti per la prima volta, una corte federale ha stabilito che uno Stato non può vietare le nozze omosessuali. La decisione segue la sentenza della Corte Suprema che nel giugno 2013 ha abrogato il Defense of Marriage Act secondo cui il matrimonio è quello tra uomo e donna.Una analoga sentenza è stata emessa anche da un giudice federale dello Stato dell'Indiana, con una decisione che apre immediatamente la strada a matrimoni tra persone dello stesso sesso. Il giudice Richard Young ha stabilito che il divieto imposto dallo stato viola la Costituzione degli Stati Uniti perché considera in maniera differente le coppie, in base al loro orientamento sessuale.Si tratta di una decisione, così come quella della Corte di appello di Denver, contro cui verrà prevedibilmente presentato ricorso davanti alla Corte Suprema, che dovrà così tornare ad occuparsi della questione.A darne notizia, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. che evidenzia come una sentenza simile è già stata emessa in Virginia e altre sullo stesso argomento sono attese in Ohio, Nevada, Tennessee, Michigan e Kentucky.

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