di Redazione ForumPA
“Le Istituzioni non devono rispondere in modo frammentario al bisogno – il Comune per i problemi sociali, le ASL per i problemi sanitari; allo stesso modo le aziende sanitarie, al loro interno, non devono rispondere per settore di specializzazione, ma guardando alla persona nel suo complesso”. Con questo concetto di integrazione socio-sanitaria – espresso da Edmondo Iannicelli, Direttore Generale ASL 1 Venosa – inauguriamo sul nostro canale web una nuova linea di conversazioni sull’innovazione: le conversazioni nel mondo della Sanità.
Il SSN quest’anno festeggia trent’anni di attività ed è riconosciuto – sottolinea Andrea Tardiola – come la più importante esperienza di “welfare realizzato” della storia italiana su cui – analizzando luci ed ombre – il Paese è chiamato a fare una riflessione seria.
FORUM PA 2008 ci ha dato l’occasione per ascoltare tanti protagonisti del complesso mondo della Sanità che ci hanno aiutati a declinare, in modo sintetico ma efficace, tutti i grandi temi dell’innovazione in questo sistema.
L’integrazione socio sanitaria. Piernatale Mengozzi, Presidente nazionale Federsanità ANCI, sottolinea la necessità che l'integrazione sia declinata in tutti i suoi aspetti e che ci sia disponibilità culturale sia dal versante sanitario, che da quello sociale che da parte di tutte le organizzazioni che promuovono l'integrazione a vario titolo. Per Mauro Barabino, Direttore Generale ASL 11 Vercelli, l’innovazione è legata ad un governo aziendale che faccia “rete” intorno al cittadino, che lo accompagni dall’ospedale al territorio per tutte le sue necessità, attraverso lo sviluppo di attività di sportello e attraverso l’integrazione con gli altri organismi che, sul territorio, prendono in carico il benessere delle persone.
Il processo di aziendalizzazione. Francesco Ripa Di Meana, Direttore Generale AUSL Bologna individua questo processo come la capacità di riuscire a contemperare le esigenze del continuo cambiamento dei bisogni e della domanda di servizio alla sostenibilità di questo sviluppo e innovazione continui, evitando il rischio che l'opinione pubblica percepisca questo cambiamento come un togliere piuttosto che come un dare qualcosa. Armando Poggi, Direttore Generale ASL Napoli 3 insiste sulla necessità che il sistema sanitario sia gestito con una managerialità privata, cioè un effettivo orientamento a rendere efficacie ed efficiente le gestioni, svincolandosi da tutti quei meccanismi che sono stati forse garantisti nel passato ma che hanno, in qualche modo, ingessato la il mondo della sanità.
La valutazione. Aldo Ancona, Direttore Generale Agenas, affronta il tema delicato, e molto sentito in ogni ambito dell’amministrazione pubblica, della carenza diffusa di valutazione sia rispetto ai propri processi organizzativi che rispetto alla capacità di produrre valore per gli utenti in termini di servizio. Alcune Regioni si stanno muovendo autonomamente in questo senso, ma bisogna individuare una via comune a livello nazionale.
L'ICT. Innovazione e ICT sono, da anni, un connubio inscindibile. Attilio Bianchi, Direttore Generale ASL Salerno ci mette in guardia dal considerare l’innovazione innanzitutto legata ai processi, ovvero alle modalità con cui le aziende sanitarie riescono a impostare il processo assistenziale e solo in un secondo momento alle tecnologie che possono facilitare questi processi. Per Angelo Lino Del Favero, Direttore Generale ULSS 7 Pieve di Solingo l’uso diffuso e pervasivo dell’ICT deve essere soprattutto al servizio del paziente.
L'Etica. Oltre ai temi della tecnologia, della razionalizzazione, dell’integrazione, dell’uso delle risorse in termini appropriati e migliori, altro grande tema dell’innovazione è quello dell’etica nella sanità, da contemplare come elemento costitutivo di un’azienda sanitaria sin dalla sua creazione e da estendere a tutte le organizzazioni, primi fra tutti i comuni, che con le aziende sanitarie contribuiscono al benessere delle persone sul territorio di riferimento. Giorgio Rabino Direttore Generale ASL Torino 3 e Walter Locatelli, Direttore generale ASL Lecco credono fortemente che etica sia sinonimo di qualità all’interno di un contesto dove, più che altrove, la salute e il benessere delle persone dipendono fortemente dalla qualità e dalla trasparenza di quello che gli operatori fanno.
Luci ed ombre di un sistema complesso, dove non mancano casi di eccellenza: per concludere le nostre conversazioni in Sanità, Luciano Bresciani, Assessore alla Sanità della Regione Lombardia, ci presenta il modello della sanità lombarda. L'obiettivo: mantenere la parità di bilancio e accrescere i livelli di eccellenza nelle prestazioni. La ricetta: rendere la sanità un motore di innovazione, attraverso il coinvolgimento di tutte le forze della comunità.