Capita abbastanza spesso, soprattutto quando la giovinezza è un…ricordo risalente a diversi decenni or sono, come purtroppo succede allo scrivente, di comparare l’ex con il nunc riferibili a quell’iter socio-politico che, giorno dopo giorno, e con spaventosa accelerazione, sia in negativo che in positivo, ci pone domande a cui non siamo più in grado di rispondere, stante la scomparsa quasi totale di ogni obiettivo che una volta invece esisteva e che ci spingeva con passione al suo raggiungimento, in termini di affetto, di carriera, di benessere economico e quant’altro.
Oggi, esiste un tale capovolgimento dei parametri sociali, realtà che, in un certo senso, dovrebbe costituire l’ossatura dell’umano divenire, da non poter programmare più niente: insomma, ogni fatica sembra sprecata in quanto, anche al di là della pandemia che in questi mesi sta compromettendo per molti anche la stessa esistenza, non è più possibile, tanto per fare un esempio, ipotizzare di risparmiare per comperarsi una casa, una macchina o qualsiasi altro bene di consumo in quanto ogni intenzione deve fare i conti, da rivedere di giorno in giorno, con l’imponderabilità anche del solo giorno dopo…
Che la vita si stia complicando a dismisura è agli occhi di tutti e c’è da chiedersi se, ad un certo punto, sarà possibile andarne fuori atteso che, a breve, un..calzolaio avrà bisogno di un…commercialista per rendicontare l’incasso di una suolatura, aspetto questo, se vuoi anche portato all’estrema forzatura, che richiama quel famoso personaggio dei giornaletti di Walt Disney, Archimede Pitagorico (se non ricordo male) che inventava macroscopici macchinari per spegnere un mozzicone di sigaretta… Non siamo tanto lontani dalla citata complicazione esistenziale…
Ma ciò che preoccupa davvero è che oggi tutti sembrano sapere tutto: il coronavirus, per citare un altro esempio, ha fatto emergere una tale marea di scienziati che hanno detto tutto ed il contrario di tutto al punto che, in base alle loro affermazioni, forse avrei titolo pure io a definirmi..scienziato. Se poi, come ho scritto ieri citando il Prof. Le Foche, sembra che io fino a ieri le abbia ”azzeccate” tutte, allora potrei in qual che modo pure io, a maggior ragione, tentare un inserimento non…istituzionalizzato nel novero della scienza. Ma questa, ovviamente, è una boutade.
Altro aspetto che mi fa davvero tanta paura riferendomi alle istituzionalizzazioni che, non a caso, ho citato nella frase immediatamente prima, è che oggi, se non appartieni ad una Istituzione, ufficialmente non vali niente per cui, tanto per farmi capire subito, un cretino che fa parte dell’Istituto Superiore della Sanità, ha un valore, mentre un povero medico di base che magari ne sa più del predetto “cretino istituzionalizzato”, non conta niente agli occhi della povera gente costretta a subire le imposizioni tele-geniche dei soloni… nelle varie emittenti. Tra l’altro, anche pagati !!!
Su questo argomento, vorrei sparare a zero, ma correrei grossi rischi…che, alla mia età, è meglio evitare. A questo proposito, mi vengono sempre in mente le parole sante che mi disse qualche decennio fa l’on.le Rosy Bindi, qui a Belluno, quando era Ministro della Sanità: “ La buona sanità sta nei medici di base e non nei..soloni della scienza istituzionalizzata”.
Detto questo, se vuoi “saltando di palo in frasca”, come si dice dalle mie parti, io penso che se non prevarrà la meritocrazia in tutti i contesti della vita socio-politica, ma anche religiosa, dando a Cesare ciò che è di Cesare, si determinerà una tale confusione cultural-amministrativo-esistenziale, da non poter più distinguere il bene dal male.
Ed allora, sarà il tempo delle leggi naturali…
Arnaldo De Porti
(Belluno-Feltre)