La Calabria ha atteso con entusiasmo il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ma la sua visita credo abbia disilluso tutti

La Calabria ha atteso con entusiasmo il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ma la sua visita credo abbia disilluso tutti coloro, me compresa, che attendevano quel segnale necessario a dare lo scossone dovuto ad una Regione che vive una pesante situazione emergenziale in ogni settore.
Appartengo sicuramente a coloro che credono nell’investimento della cultura e della ricerca ed ho, pertanto, condiviso la presenza del Capo dello Stato nei due principali Atenei calabresi, anche se non ritengo inferiore l’Università Magna Graecia di Catanzaro.
Ma non posso sottacere sull’assenza del Capo dello Stato nella massima Assise regionale; qualcuno ha voluto considerare un segnale indicativo di un Consiglio regionale che vede tra i suoi componenti un gran numero di persone in qualche modo coinvolte con la giustizia; ma allora perché non scioglierlo? E perché mai privilegiare la sola Istituzione lametina, rispetto ad altre, magari quale quella dello stesso capoluogo calabrese?
Nessun cenno, poi, al malaffare, alla corruzione, alla malasanità, alla malagiustizia (il Presidente della Repubblica è il Capo del CSM!), alla piaga degli attentati e atti intimidatori che quotidianamente viene inflitta ad amministratori pubblici, commercianti, imprenditori, agricoltori e professionisti. Così come nessun passaggio, neppure un cenno di solidarietà per quelle parti del territorio calabrese colpite dai recenti danni alluvionali.
Nessun richiamo all’alto tasso di disoccupazione, agli oltre 200 milioni di euro di fondi comunitari frodati, alla giocata polifunzionalità del Porto di Gioia Tauro, alla lentezza con la quale proseguono i lavori delle infrastrutture calabresi, alla obbligata fuga dei cervelli: tutto nella nostra Calabria.
Il Presidente della Repubblica a conclusione della sua visita in Calabria si è appellato ai giovani rispetto alla necessità di “rigenerare” la politica al fine di mettere da parte i politici cattivi. Mi auguro che nel fare tale appello, in parte anche motivato, il Presidente Napolitano, fosse a conoscenza che nel territorio vibonese rimbalzato alle cronache per i noti casi di malasanità e per l’incubo che sta minando la sicurezza dei cittadini, il PD sta rimettendo in auge le figure politiche dell’ex Presidente dell’Amministrazione Provinciale, Ottavio Bruni e l’avv. Giovanni Vecchio, dei quali non dovrebbero essere dimenticate le rispettive storie!

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia

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