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Gospel Book Revisited: un addio o solo un arrivederci? Ce lo spiega Umberto Poli

Gospel Book Revisited:
un addio o solo un arrivederci?
Ce lo spiega
Umberto Poli
FOTO: (Gospel Book Revisited & North Mississippi Allstars, SpazioTeatro89, Milano 17 ottobre 2019)

Finisce l’epopea dei Gospel Book Revisited.
Giovedì 2 dicembre alle 21:00 al Mad Dog Social Club, in via Maria Vittoria 35/A, è previsto il concerto d’addio e il saluto ufficiale di Torino della formazione nata nel 2014 proprio all’ombra della Mole e fondata da Umberto Poli, che è anche l’anima autorale del progetto. Insieme a lui, Camilla Maina (voce, viola), Gianfranco Nasso (basso), Maurizio Spandre (piano, Hammond) e Stefano Prezzi (batteria).

La jamband ha suonato blues declinato in varie gradazioni di rock al seguito di una voce soul. Già nel nome del gruppo, si riscontrano le sue principali coordinate e, in particolare, la passione per la musica nera e le sue radici che è infatti il collante fondamentale di musicisti con percorsi anche distanti, ma legati alla tradizione. La rivisitazione è sempre stata assunta a metodo, punto d’equilibrio tra filologia e creatività. L’idea iniziale di celebrare le grandi interpreti femminili della tradizione afroamericana rileggendone i classici è virata, negli anni, in un più ampio omaggio al blues. Un mix di sacro e profano, affidato ad una cantante femminile, perfettamente integrata in un quintetto che ha saputo differenziarsi di volta in volta, proponendo – a seconda dell’esigenza del momento – varianti con set elettrici e acustici.

«Il gruppo si scioglie per prendere strade musicali nuove, inedite. Questo non significa disperdere quanto di buono è stato accumulato in un arco di tempo lungo sette anni. La bellezza rimane, così come quel che si è seminato e raccolto insieme. Si tratta soltanto di mettere il punto, per il momento, a una storia bellissima. Nulla vieta che, in futuro, la scintilla dei Gospel Book Revisited possa tornare a vibrare, magari cambiando forma o – chissà – voltando del tutto pagina» dice Umberto Poli.


(Umberto Poli, foto Davide Bassoli)

L’esordio dei Gospel Book Revisited in studio è stato con “Won’t You Keep Me Wild? Introducing Gospel Book Revisited” (Ep 2017). Poi nel 2018 “Stay Wild. Live on Tour 2017-2018”, disco dal vivo. Quindi, nel 2019, “Morning Songs & Midnight Lullabies”, il primo album ufficiale con ospiti come il chiatterista americano Luther Dickinson (North Mississippi Allstars, The Black Crowes), Cecilia, Fabrizio Poggi. Tanti i concerti da ricordare, grazie al sodalizio con Az Blues, dal Pignola Blues Festival, in Basilicata a luglio 2018, all’Ameno Blues Festival di luglio 2019 quando i Gospel Book Revisited si sono esibiti sul main stage assieme alla band di Ana Popovic. E, ancora, Spazio Teatro 89, a Milano, come concerto in apertura allo show dei North Mississippi Allstars, il concorso “Tieni il palco” a gennaio di quest’anno dove  i Gospel Book Revisited hanno vinto il premio per il miglior videoclip per il brano” Stones In My Pocket”. Sempre quest’anno, a luglio, sono stati finalista al Premio “L’artista che non c’era”.

Nella serata d’addio, il programma prevede il meglio del catalogo della band riletto in chiave unplugged. La via più delicata per salutare il pubblico che sceglierà di condividere la magia di quei momenti assieme a una delle formazioni più interessanti della scena rock blues indipendente degli ultimi anni. «La peculiarità della band è stata quella di muovere i primi passi da una nobilissima selezione di cover e brani altrui per arrivare, nel tempo, a costruire un’identità fortissima, un sound pressoché unico in Italia, con una manciata di canzoni inedite capaci di miscelare blues, soul, rock e canzone d’autore in maniera originale, appassionata, profondamente rispettosa delle radici e al tempo stesso moderna» conclude Poli.

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