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ECONOMIA PUGLIA – aggiornamento congiunturale BANCA D’ITALIA

ECONOMIA PUGLIA – aggiornamento congiunturale BANCA D’ITALIA

 

COMMENTO PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA PUGLIA SERGIO FONTANA

 

Bari, 19 novembre 2021 – “I dati sull’andamento dell’economia pugliese permettono di guardare al contesto industriale dei prossimi mesi con ottimismo. Dalla fotografia della Puglia si evidenziano indicatori positivi per tutti i principali comparti e anche le previsioni per il 2022 lasciano ben sperare con un incremento del fatturato industriale, un maggior grado di utilizzo della capacità produttiva e l’espansione degli investimenti. Permane la preoccupazione per l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia che si spera possano ridursi per non far rallentare il passo alla crescita dell’economia pugliese”.

 

È il commento del Presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana sull’aggiornamento congiunturale dell’economia pugliese elaborato dalla Banca d’Italia.

 

In particolare, l’industria e le costruzioni trainano la ripresa che è aumentata del 6,5% nei primi nove mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020. Anche per le esportazioni pugliesi si registra un aumento dell’8,5%, così come la dinamica dell’occupazione si è rafforzata nel secondo trimestre di quest’anno.

 

La Puglia ha saputo mantenere il suo dinamismo e nei prossimi mesi dovrà agganciare una ripresa più sostenuta e duratura che si consoliderà grazie all’impatto che verrà dagli investimenti finanziati dal Piano europeo.

 

“Il nostro auspicio – continua Fontana – è che le risorse messe in campo dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza portino davvero alla rinascita del Paese: ora la variabile temporale è fondamentale. Bisogna fare presto e bene affinchè i progetti approvati si trasformino in opere concrete. ll monitoraggio dello stato di avanzamento di riforme e investimenti sarà fondamentale, così come è necessario un ulteriore sforzo della Regione Puglia affinchè tutti i fondi della prossima programmazione siano spesi interamente  perché da qui può provenire la spinta ad una ripresa più strutturale, stabile e duratura.

 

Persistono importanti nodi da sciogliere, come quello relativo al rilancio degli investimenti privati in chiave di ricerca, innovazione tecnologica e sostenibilità, in vista delle transizioni digitali e green, nonché di quelli pubblici, per un potenziamento delle infrastrutture materiali e immateriali; riforma della Pubblica Amministrazione e della giustizia, sostegno alla riorganizzazione del lavoro, all’occupazione e alla formazione del capitale umano. Nodi che sono cruciali alla buona riuscita del PNRR e che devono essere sciolti nel pochissimo tempo a disposizione. L’attuale instabilità politica non dovrà compromettere il raggiungimento di tali obiettivi.

 

C’è ancora una visione troppo emergenziale, fino a che non si affronterà seriamente la questione delle riforme politiche e sociali e delle politiche attive per il lavoro non avremo imboccato la strada giusta.

Sconfiggere la povertà con misure tipo il reddito di cittadinanza è controproducente se queste impediscono all’economia di crescere. Attenuare le differenze di reddito dipende quindi da opportune politiche fiscali e della spesa statale, che però devono essere ben gestite per evitare che un fisco troppo esoso blocchi gli investimenti e la crescita”.  Il Presidente Fontana ribadisce con forza che “lo Stato deve intervenire quando necessario, non ampliando a dismisura la spesa corrente, ma puntando sugli investimenti capaci di aumentare la produttività. È quindi sulla crescita che bisogna puntare con determinazione, cosa che l’Italia non ha certo fatto da oltre vent’anni”.

 

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