COME VEDO IL DOMANI? NE’ ROSEO NE’ GRIGIO! ANZI NON LO VEDO AFFATTO, A MENO CHE…
Sono per natura ottimista al punto da vedere, se vuoi anche forzando, la soluzione ad ogni problema, escludendo ovviamente, quello del traguardo esistenziale finale, voluto dal Padre Eterno. Lo sono stato nella professione, nella vita e lo sarei tuttora se, ahimè, non dovessi fare i conti con un nuovo “umanesimo” che sta velocemente scontrandosi con la stessa sua fisiologia, realtà della quale forse non ce ne accorgiamo abbastanza solo perché, l’assuefazione graduale alla “pazzia collettiva” in quasi tutti i contesti della società, non rende evidente un tale status, per me assai più preoccupante del Covid.
Oggi siamo inflazionati di notizie sulla pandemia in atto, realtà che sta spaventando tutti, specie in queste settimane che il virus sembra attualizzarsi rispetto alla sua entrata in circolo di circa un paio di anni fa. Ci si preoccupa giustamente dei posti letto negli ospedali che stanno per essere messi in crisi dal gran numero di contagiati, si invita giustamente all’uso delle mascherine evitando gli assembramenti, ma mai, ripeto mai, ci si preoccupa di indagare sulle cause oggettive che hanno dato i natali, ed alimentato, il virus. Insomma, la scienza sembra non sapere cosa fa la mano destra rispetto a quella sinistra, o giù di lì…
Secondo me, che sono poco più di niente, pur avendo un’esperienza di vita vissuta e gradualmente osservata nei suoi progressivi fenomeni, è necessario mettere da subito in discussione questo nostro progresso che, sin qui, ha richiesto grandi concentrazioni industriali, ospedali macroscopici anche difficili da gestire, macchine, aerei, navi e quant’altro, non esclusi gli allevamenti intensivi di animali destinati alla macellazione, realtà tutte che, per funzionare, inquinano in maniera tale da averla vinta anche sullo stesso progresso scientifico, costretto a rincorrere le patologie anziché prevenirle.
D’accordo, rebus sic stantibus, è difficile fare un passo indietro in quanto si determinerebbe uno sconvolgimento delle produzioni, delle industrie, delle varie economie, dei profitti, della ricchezza, dei comportamenti, realtà tutte che inevitabilmente riceverebbero uno scossone tanto forte da dover ripristinare la povertà del passato rispetto alle comodità di oggi, tanto da far riemergere inevitabilmente una certa precarietà, non simile a quella del dopoguerra, realtà questa che farebbe riassaporare tutti gli… odori ed i sapori dell’esistenza (intesi in chiave molto estensiva) che ci sono stati tolti da un sindacabile progresso, peggiorando in maniera esponenziale anche la qualità della vita moderna.
Oggi, il nemico peggiore rispetto ad un certo ritorno esistenziale fisiologico, è costituito certamente dalla politica. Non ci sarebbe bisogno di una spiegazione, ma vale la pena di ripeterlo “ad abundantiam”.
Premesso che i vari virus saranno prossimamente di casa per le motivazioni sopra accennate e che il fenomeno sarà pertanto destinato ad una crescita non solo incontrollabile ma anche non fronteggiabile scientificamente se non adottando, di volta in volta, misure da scoprire (come è successo per il Covid), è necessario fare, come sto facendo ora, un discorso di fantapolitica. Se non si addiverrà infatti ad una formula di urgente composizione mondiale sulla necessità di mettere in discussione molti aspetti dell’attuale progresso, si finirà per pagarne uno scotto dalla consistenza umana imponderabile, ma prevista.
Ovviamente, si tratterebbe di una barzelletta pensare che i Biden, Putin ed i vari…pimpumpam della Cina e dell’India, possano promuovere la suddetta composizione, per cui è quasi certamente ipotizzabile che, a seguito dei continui maltrattamenti dell’aria (ricordiamoci che i virus viaggiano anche e soprattutto via aerea), non resterà che votarci alla pazzia collettiva, già anticipata alcune decenni fa dal filosofo Rudolf Steiner.
A conclusione, vorrei anche sottolineare la risibilità dovuta all’assoluta inconsistenza delle misure adottate negli ultimi due summit afferenti alla diminuzione delle emissioni inquinanti nell’aria, uno a casa nostra, l’altra a Glasgow, in quanto, semplicemente pensare che diminuendo di un grado e mezzo soltanto la temperatura del pianeta, si ponga rimedio ad una patologia ultra cancerogena, (risultato a mio avviso difficilmente accertabile), tutto ciò significa dar da intendere ai “deficienti” (nei quali sarebbe stato pertanto inserito anche lo scrivente), di aver fatto qualcosa, ma solo allo scopo di giustificare la consistenza ed inutilità dei due recenti meeting in questione.
Resta l’opzione nella sua crudezza dialettica: vivere o morire! O, al massimo, sopravvivere in simbiosi con varie patologie, soprattutto di natura mentale, in ossequio appunto anche alla profezia del citato filosofo austriaco, in quanto come ben si sa, le malattie psicosomatiche dovute a stress e paura, (nel caso di specie per il Covid), si trasformano poi in patologie organiche.
Arnaldo De Porti
Belluno – Feltre
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