Vaccini, green pass, e la fantasia al posto della ragione

Vaccini, green pass, e la fantasia al posto della ragione
Un lettore, sul blog de L’Espresso curato da Stefania Rossini, scrive: “Ai no-vax, sostenitori dell’ermafrodito libero pensiero fecondato da internet chiedo: e se gli eredi di Quesnay e Turgot, fossero i burattinai che segretamente guidano le vostre inconsapevoli scelte d’apparente libertà? Vi suggeriscono e come spugne assorbite ed annuite… Perciò rifiutate il vaccino, vi autoeliminate rinunziando al vostro spazio vitale. Resteranno, i più forti più furbi di voi, o semplicemente resterà chi senza malizia ha fiducia nella scienza”
Il lettore, non potendosi appellare alla ragione, si affida alla fantasia. Facciamo altrettanto, anche se potremmo ben appellarci alla ragione, e affidiamoci alla fantasia di coloro che hanno ricordato agli appassionati del green pass, un passo di san Giovanni.
“Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte. Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome.
Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia, perché è un numero d’uomo; e il suo numero è seicentosessantasei (Apocalisse 13,16-18).
Attenti, dunque, ai suggerimenti della bestia. Non fatevi marchiare.
Renato Pierri

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