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RAI3_IL MINISTRO PATRIZIO BIANCHI A CHE TEMPO CHE FA: ‘TUTTI I PAESI STANNO RIVEDENDO I LORO SISTEMI SCOLASTICI IN MODO DA RENDERE LA FORMAZIONE SULL’AMBIENTE UNA PARTE STRUTTURATA DEI PERCORSI’

RAI3_IL MINISTRO PATRIZIO BIANCHI A CHE TEMPO CHE FA: ‘TUTTI I PAESI STANNO RIVEDENDO I LORO SISTEMI SCOLASTICI IN MODO DA RENDERE LA FORMAZIONE SULL’AMBIENTE UNA PARTE STRUTTURATA DEI PERCORSI SCOLASTICI. PRIMA VOLTA CHE TUTTI SONO SULLA STESSA TENDENZA’  ‘L’OBBLIGO VACCINALE PUÒ ESSERE INTRODOTTO MA IL PERSONALE SCOLASTICO SI È GIÀ LARGAMENTE VACCINATO’; ‘BISOGNA INVESTIRE DI PIÙ SULLA CULTURA SCIENTIFICA E AUMENTARE IN MANIERA SIGNIFICATIVA IL NUMERO DI ISCRITTI AGLI INSEGNAMENTI DI MATEMATICA’

 

 

“Sono stato a Glasgow perché abbiamo organizzato, insieme alla Gran Bretagna una giornata dedicata all’educazione e all’ambiente. Tutti i Paesi stanno rivedendo i loro sistemi scolastici in modo da rendere la formazione sull’ambiente una parte strutturata dei percorsi scolastici. Noi l’abbiamo fatto, abbiamo lanciato il programma “Rigenerazione Scuola” ed è in corso una settimana dedicata alla rigenerazione ambientale, tutti i Paesi si stanno oggi muovendo in questa direzione. È la prima volta che tutti si trovano nella stessa tendenza.”Così il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa su Rai3.

 

Sulle nuove generazioni impegnate per l’ambiente: “A Glasgow ho sentito una grandissima forza espressa dai ragazzi, non solo da quelli fuori dal Palazzo, ma anche quelli dentro. Quello che mi ha colpito non sono state tanto le riunioni tra Ministri, quanto la quantità di giovani che dentro alla Cop26 discutevano tra di loro e facevano accordi per poter lavorare insieme. Questo è un aspetto che vorrei sottolineare: in questo movimento per l’ambiente c’è anche una componente di movimento per la pace. Ambiente e pace vanno di pari passo, e questo è fondamentale in questo momento.”

 

Su scuola e obbligo vaccinale del personale scolastico: “Oggi siamo al 94,5% di vaccinati con prima dose e 92,5% di vaccinati con seconda dose. Io per primo ho richiesto la terza dose per tutti, tutto il personale ha risposto con un’immediata capacità di assumersi questa responsabilità, anche nei confronti dei propri ragazzi. L’obbligo vaccinale può essere introdotto ma, sulla base del proprio senso di responsabilità, il personale scolastico si è già largamente vaccinato. Se a quel 94,5% si aggiungono le persone che non possono vaccinarsi per motivi di salute, siamo prossimi al 100%”.

 

Sulle modalità di isolamento delle classi: “Abbiamo lavorato in collaborazione con il Ministero della Salute, il CTS, e le Regioni e uniformato le regole in tutto il Paese. Questo ha dato più certezze e grande attenzione a tutte quelle situazioni e funzioni che vengono prima che un ragazzo possa essere rilevato positivo, come il tracciamento. Anche la percentuale di vaccinati tra i ragazzi è molto alta, sopra il 70%, e in particolare tra i 16 e i 19 anni si raggiunge l’84%: c’è stata una risposta corale e responsabile in tutto il Paese. Sicuramente ora bisogna fare attenzione ai più piccoli. Il senso di responsabilità e di solidarietà sono parte stessa del nostro sistema educativo.”

 

Sulla riforma degli istituti professionali: “Stiamo parlando degli ITS (Istituti Tecnici Superiori), i due anni che si fanno dopo il diploma, metà in classe e metà in impresa, che non soltanto devono formare le persone che  ricopriranno il ruolo delicato di “tecnici”, ma devono anche colmare il rapporto tra impresa e territorio. Devono legare la scuola, il territorio e tutta la trasformazione del nostro sistema produttivo. Oggi siamo in una fase molto delicata: quando si parla di cambiamento climatico bisogna anche mettere tutte le nostre imprese e la nostra economia nella condizione di affrontare al meglio e con capacità di innovazione questo passaggio. Un fondo di 1,5 miliardi vuol dire 300mln/anno per 5 anni da investire in questa nuova forma di scuola che diventa fondamentale per lo sviluppo del Paese.

 

Sulla cultura scientifica: “Bisogna investire di più sulla cultura scientifica e aumentare in maniera significativa il numero di ragazzi e di ragazze che si iscrivono agli insegnamenti di matematica. Abbiamo pochissimi laureati in matematica mentre oggi questi laureati sono alla base di tutta quella che è la trasformazione del nostro sistema economico-sociale. La parte della “nuova informatica”, del “nuovo cyber” si basa su questo. Bisogna però fare anche un’altra operazione, che stiamo già facendo con un’altra delle riforme del PNRR: l’orientamento. Bisogna accompagnare i ragazzi sin dalla scuola media per permettere loro di trovare le proprie vocazioni e illustrare loro come la cultura scientifica sia una parte fondante della nostra vita, non solo individuale ma anche collettiva. Investimento e orientamento.”

 

Sugli investimenti previsti: “Quest’anno abbiamo investito massicciamente nella sicurezza delle scuole, abbiamo destinato 3 miliardi di euro usando i fondi europei pregressi proprio per questo. Di questi 18 miliardi [previsti dal PNRR], 13 miliardi sono destinati infrastrutture: faremo entro novembre bandi per 5 miliardi per mense, palestre – fondamentali per il tempo pieno -, nuove scuole a impatto zero e asili nido, perché l’uguaglianza nel nostro Paese deve partire dagli asili nido, dove c’è troppa differenza fra Nord e Sud. Investiremo gli altri 5,4 miliardi nei contenuti, con un grande intervento per ridurre la dispersione scolastica: troppi ragazzi cominciano la scuola e non la finiscono e questo è inaccettabile.”

 

Sulla maturità 2022: “Ci stiamo lavorando, finché non saremo completamente usciti dal Covid-19 dobbiamo mettere i nostri ragazzi in totale sicurezza. Do un giudizio buono di quello che abbiamo fatto quest’anno, i nostri ragazzi non hanno fatto “tesine raffazzonate” ma hanno raccolto questo momento di riflessione profonda per riflettere anche sulla propria condizione personale, di persone che hanno vissuto gli ultimi anni di scuola superiore con la sofferenza di non essere presenti. Teniamo conto della massima sicurezza e della capacità dei ragazzi di esprimere sé stessi. L’abbiamo visto a Glasgow, lo vediamo in Italia, dobbiamo anche noi imparare dai nostri ragazzi.”

 

Sui banchi a rotelle: “Stiamo parlando di una scelta che venne fatta in un momento particolare, venne chiesto a suo tempo dall’allora Commissario quali fossero le richieste degli stessi presidi e vennero scelte delle situazioni che erano contingenti in quel momento. Siamo in una fase successiva e anche il nostro dibattito deve oggi prendere atto di quelle scelte come scelte di quel momento e tornare a parlare dei grandi dibattiti in cui i ragazzi sono impegnati, come il cambiamento climatico e la trasformazione di questo Paese.”

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