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L’UNIVERSITÀ STATALE DI MILANO VINCE LA MEDAGLIA D’ARGENTO NEL CAMPIONATO NAZIONALE DI MEDIAZIONE

Sfida tra 14 Università italiane: 9^ edizione della Competizione Italiana di Mediazione

L’UNIVERSITÀ STATALE DI MILANO VINCE LA MEDAGLIA D’ARGENTO NEL CAMPIONATO NAZIONALE DI MEDIAZIONE

Al primo posto l’Università di Torino, al terzo l’Università di Verona

(in foto: i ragazzi della squadra sul podio Scudieri Francesco, Bonin Federica, Vailati Alessandra, Baba Khouya Yassine)

 

Le richieste delle imprese per le assunzioni: la capacità di lavorare in gruppo è necessaria per l’85,7% delle imprese; la capacità di problem solving richiesta dall’81%.

 

Milano, 25 ottobre 2020. Giornata di festa a Milano: la squadra degli studenti dell’Università Statale di Milano si è aggiudicata la medaglia d’argento dell’9°edizione della Competizione Italiana di Mediazione, organizzata dalla Camera Arbitrale di Milano. Vincono la medaglia d’oro l’Università di Torino e la medaglia di bronzo l’Università di Verona. Ecco i nomi dei ragazzi della squadra vincitrice: Bonin Federica, Vailati Alessandra, Baba Khouya Yassine, Scudieri Francesco.

Sono stati premiati per aver ottenuto un punteggio decisamente alto nella capacità di negoziare i casi giuridici assegnati. Per ogni caso giuridico, due studenti hanno indossato le vesti degli avvocati difensori e due studenti i panni delle parti in causa. Il confronto tra le parti è stato gestito da un mediatore professionista. La gara, durata due giorni (14-15 ottobre), ha visto sfidarsi 120 studenti, in rappresentanza di 14 Università italiane, per aggiudicarsi il titolo di miglior mediatore di controversie, nell’ambito della 9° Competizione Italiana di Mediazione (CIM), organizzata dalla Camera Arbitrale di Milano.

Casi giuridici. I casi di quest’anno hanno riguardano una controversia in materia di successione ereditaria (fratello e sorella si contendono la proprietà dei beni materni), una lite condominiale (i facoltosi condòmini di un complesso immobiliare restano senz’acqua a causa di un condomino ostinato), una lite in materia societaria (la gestione di un locale rischia di mettere la parola fine a un’amicizia ventennale) e una di separazione tra coniugi (due farmacisti alle prese con il futuro dei propri figli).

 

Le Università partecipanti sono state 14: Università degli Studi di Bari Aldo Moro; Università degli Studi di Urbino Carlo Bo; Università degli Studi di Torino; Università degli Studi di Verona; Università di Trento; Università della Tuscia-Viterbo; Università degli Studi di Ferrara (dipartimento Giurisprudenza Rovigo); Università degli Studi di Bergamo; Università del Salento; Università degli Studi di SalernoLuiss Guido Carli; Università Cattolica del Sacro Cuore; Università degli Studi di Milano la Statale; Università degli Studi di Brescia. Quest’anno 7 università schiereranno 2 squadre (Bari, Brescia, Luiss, Milano Statale, Torino, Tuscia e Verona).

 

“Il nostro obiettivo è promuovere e diffondere anche a livello universitario la cultura della mediazione, come strumento di risoluzione alternativa delle controversie, rispetto al procedimento del Tribunale ordinario. Ha dichiarato Stefano Azzali, Direttore Generale della Camera Arbitrale di Milano. La Competizione Italiana di Mediazione stimola le vocazioni degli studenti e li indirizza a coltivare le competenze per diventare futuri mediatori: non basta solo una buona conoscenza del diritto, chi opera in una mediazione deve acquisire capacità di ascolto, problem solving, doti comunicative e di negoziazione. La mediazione se fatta bene, fa bene alla giustizia, all’economia e alla società.”

 

Precedenti edizioni: lo scorso anno sul podio due università milanesi: Statale al primo posto, seconda Cattolica e terza Verona. Per tre volte vincitrice Milano Statale (2018/2019/2020). Trento per due volte (nel 2014 e 2015). Bologna vincitrice della prima edizione (2013), seguita da Bergamo (2016) Sassari (2017). 34 le università italiane coinvolte nel corso degli anni, con la partecipazione di più di 1000 tra studenti e professionisti.

 

Le competenze richieste dalle imprese e considerate necessarie per l’assunzione.

Secondo l’ultimo Rapporto di Unioncamere, basato sulle previsioni di assunzione e sulle richieste di competenze da parte delle imprese italiane emerge che la capacità di saper lavorare in gruppo è considerata competenza necessaria per l’assunzione dall’85,7% delle imprese intervistate.

La capacità di problem solving è ritenuta necessaria dall’80,7% delle imprese. La capacità di lavorare in autonomia dall’82,2%. La capacità di flessibilità e adattamento dal 95% delle imprese; l’attitudine al risparmio energetico e sostenibilità ambientale (competenza green) dal 79,3%. (Fonte: Unioncamere- ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2020).

 

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