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Napoli. Imparare a giocare agli scacchi: un’utilità per la vita. l’Associazione Dilettantistica Scacchistica Partenopea  del Vomero, apre ai piccoli e ai grandi.

Napoli. Imparare a giocare agli scacchi: un’utilità per la vita. l’Associazione Dilettantistica Scacchistica Partenopea  del Vomero, apre ai piccoli e ai grandi.

 

Non tutti hanno la fortuna di avvicinarsi al gioco degli scacchi da piccoli. Occorrono delle situazioni particolari: una scuola (privata o pubblica), in cui si è deciso di inserire quest’attività in quelle extracurriculari, oppure una famiglia in cui l’abitudine sia già presente, perché l’attività è utilizzata dai nonni o dai genitori. In sé e per sé, difficile che un bambino decida da solo di dedicarsi a questa “attività agonistica dello spirito”, anche se alcuni film, come “La regina degli scacchi”, oppure il meno recente “In cerca di Bobby Fischer” (1993), possono spingere qualcuno a prestarvi interesse. A Napoli (Vomero), si dedica a questa attività educativa l’Associazione Dilettantistica Scacchistica Partenopea, che apre ai piccoli e ai grandi.

Cerchiamo di comprendere in che modo il gioco degli scacchi può influire (positivamente), sulla psiche di un nuovo adepto. Appare evidente che prima di muovere un pezzo, si deve osservare la scacchiera per verificare la posizione dei pezzi stessi e, in conformità a questo, si dovrà poi valutare la propria mossa e comprendere le ragioni di quella che farà l’avversario. Lo scacchista alle prime armi troverà difficile, nel muovere, prevedere lo svolgersi della partita. Nell’insieme appare chiaro che, volendo vincere, nel giocatore si dovranno rafforzare le capacità di osservazione, di riflessione e di memorizzazione, con un’immersione nel campo dell’astrazione. Gli insegnanti di scacchi sanno bene che per alcuni allievi tutto ciò sarà più facile che per altri, tuttavia ognuno migliorerà in previsione rispetto allo svolgersi delle tattiche e nella capacità decisionale. Accade a volte che capiti in famiglia la “scoperta” di particolari attitudini dei bambini, come nel film “In cerca di Bobby Fischer,” che si basa sulla vita vera del giocatore di scacchi Joshua Waitzkin, la cui propensione all’attività scacchistica fu scoperta in famiglia, quando aveva soltanto sette anni. Difatti il film è tratto dal libro omonimo scritto dal padre di Joshua, Fred Waitzkin.

Alla ricerca di nuove strategie (che saranno spiegate dagli istruttori nel tempo) gli allievi, nel porle in pratica,dovranno necessariamente rinforzare anche le competenze della memoria, nella fattispecie quella visiva. Studiare il gioco vorrà dire anche acquistare strategie codificate, metodo d’indagine e capacità di analisi da usarsi per progettare il fine da raggiungere di volta in volta. Per invogliare la pratica degli scacchi sul territorio, il Direttivo dell’Associazione Dilettantistica Scacchistica Partenopea ha istituito dal 2007, sotto l’egida della F.S.I. e la supervisione di un suo Istruttore Formatore, la Scuola di Scacchi di 1°, 2° e 3° livello, tra le poche esistenti in Italia. Il presidente Francesco Roviello ci spiega che l’attività, sia didattica sia agonistica, svolta dall’Associazione è particolarmente intensa. Sono, infatti in programma, tenuti da Istruttori Federali, vari Corsi, rivolti sia agli adulti sia ai ragazzi e tornei sociali e omologabili dalla F.S.I. / FIDE. Nelle più recenti delle succitate manifestazioni, sono state assegnate ben sette Norme di Maestro e una di Maestro FIDE, tanto a dimostrazione dell’alto livello tecnico dei giocatori partecipanti. Inoltre l’Associazione partecipa quest’anno, con ben sei rappresentative, al Campionato Italiano a Squadre e la sua prima formazione milita nella massima serie tra le migliori squadre d’Italia.

Il Presidente chiarisce che le lezioni prevedono vari ambiti, sia individuali sia collettivi, da tenersi presso la sede del circolo o a domicilio, da istruttori qualificati CONI/F.S.I. Sono rivolte agli adulti e ai ragazzi dai cinque ai sedici anni di età e tutte autorizzate dalla federazione scacchistica Italiana (F.S.I.)

Gli insegnanti sanno bene che ai loro allievi, partendo dagli stadi più bassi, fino a giungere a quelli in cui potranno pensare a iscriverli, volendo, a gare giovanili, nel tempo si svilupperanno particolari attitudini psicologiche, di creatività e fantasia, che saranno impegnate nelle necessarie risoluzioni dei problemi che si presenteranno durante la partita. I benefici di queste attività, si vedranno anche nell’ambito delle lezioni scolastiche e del sociale, poiché il gioco degli scacchi permetterà di rafforzare e consolidare il controllo emozionale, sia prima sia durante la partita ed anche quello collegato alla vittoria e alla sconfitta.

Le lezioni dei corsi collettivi in sede si tengono, dal due di ottobre 2021,alle quindici, giovedì, venerdì, sabato e domenica e quelle a domicilio sono da concordare. Per quanto riguarda i mezzi, oltre alla scacchiera gigante si fa uso dei mezzi audiovisivi come il videoproiettore e il computer.

Dando uno sguardo alle programmazioni parliamo di:

Corso di 1° Livello Base per i più piccoli (dalle 15 alle 16.30), istruttore Paola Girimonte (che al di fuori dell’ambito scacchistico è insegnante di matematica). Psicomotricità.

Corso di 1° Livello Avanzato per Giovani Under 16 (dalle 15 alle 16.30), con istruttori FSI che si alternano.

Corso di 2° Livello Avanzato per tutti e Corso di 2° Livello Avanzato per adulti. Alcuni allievi già effettuano tornei giovanili.

Francesco Roviello ci ha chiarito che i corsi online, tenuti da Maestri Fide e Maestri Internazionali, sono disponibili periodicamente. Ulteriori informazioni si trovano sul sito dell’Associazione Dilettantistica Scacchistica Partenopea

https://scacchisticapartenopea.org/

Bianca Fasano

 

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