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Corrado (Senato, Gruppo Misto – Commissione Cultura) – Sulla demolizione della Dogana Aragonese di Marigliano (NA)

A Marigliano (Napoli), teatro, purtroppo, di frequenti e gravi attentati al patrimonio culturale, la scorsa estate è stata demolita la Dogana Aragonese, bene di notevole pregio culturale annesso alla preesistente Torre Daziale e facente parte dell’articolato complesso del Castello Ducale, il cui valore storico era noto sia alla Proprietà sia all’Ufficio Tecnico comunale fin dal 2016, quando fu vincolato ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D. Lgs. 42/2004 e ss. mm. ii). Ciò nonostante, la Proprietà ha ottenuto dal Comune, negli anni, diversi permessi per lavori di ristrutturazione edilizia in palese conflitto con le prescrizioni della Soprintendenza ABAP competente, da ultimo il 9 giugno 2020. All’inizio di agosto 2021 il Nucleo Antiabusivismo della Polizia Locale, diretto dal maresciallo Carmela Ardolino, ha accertato che la Dogana Aragonese, con le sue fabbriche e le sue pertinenze, era stata completamente rasa al suolo, l’area di sedime sbancata e gettate le fondazioni di un edificio completamente nuovo; solo l’arco d’ingresso in tufo della porta carraia e la torre angioina, peraltro non facenti parte della proprietà in questione, erano stati risparmiati. La Polizia ha posto tutta l’area sotto sequestro giudiziario, provvedimento confermato poi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola, che ha iscritto nel registro degli indagati più persone per numerosi capi di imputazione. Ho chiesto a Franceschini, con l’interrogazione n. 3-02850, pubblicata dal Senato mercoledì 13 ottobre, “se, ai sensi dell’articolo 160 del D. Lgs. 42/2004 e ss. mm. e ii.”, la Soprintendenza ABAP per l’Area Metropolitana di Napoli “abbia attivato tempestivamente il previsto procedimento sanzionatorio di tipo pecuniario per i lavori non autorizzati che hanno prodotto la perdita di beni culturali tutelati, comunicando l’avvio dell’istruttoria in tal senso ai responsabili dell’illecito e al proprietario”, e “se, stante l’impossibilità di ricostruire i pregevoli manufatti storici demoliti, il Ministero della Cultura non ritenga di farsi promotore di misure di sicurezza a carattere patrimoniale attraverso l’acquisizione gratuita e forzata dell’area di sedime al patrimonio dello Stato in attesa che sia disposta la demolizione del costruito a spese della Proprietà”.

Margherita Corrado (Senato, Gruppo Misto) – Commissione Cultura

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