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AFGHANISTAN, LA PRESIDENTE DI EMERGENCY IN AUDIZIONE AL SENATO

AFGHANISTAN, LA PRESIDENTE DI EMERGENCY IN AUDIZIONE AL SENATO

“PAESE NELL’INCERTEZZA, MA EMERGENCY NON LO HA LASCIATO E NON LO LASCERÀ”

 

EMERGENCY non ha lasciato e non lascerà l’Afghanistan. Proseguiremo a impegnarci per garantire cure gratuite e di qualità a chi ne ha bisogno, senza discriminazioni, e a formare medici e infermieri specializzati. Ora più che mai è necessario non disattendere le aspettative degli afgani, che la comunità internazionale ha nutrito per vent’anni e ha poi spezzato,”

 

Così Rossella Miccio, Presidente di EMERGENCY, che è stata audita oggi pomeriggio dalle Commissioni 3° e 4° del Senato riunite in merito all’intervento internazionale in Afghanistan.

EMERGENCY è infatti presente in Afghanistan dal 1999 con due Centri chirurgici per vittime di guerra nelle località di Kabul e Lashkar-gah, un Centro chirurgico e pediatrico, un Centro di maternità ad Anabah, nella Valle del Panshir, e una rete di 44 Posti di primo soccorso.

 

Nei primi otto mesi del 2021, i suoi ospedali hanno già ricoverato 4.158 pazienti vittime di guerra. Si tratta di un aumento del 152 per cento rispetto al 2011, quando la guerra era già in corso da 10 anni.

 

Oltre a ribadire la volontà di EMERGENCY di rimanere nel Paese, Miccio si è appellata al Parlamento affinché L’Italia contribuisca al più presto all’Appello urgente lanciato dalle Nazioni Unite per raggiungere 1,2 miliardi di dollari in aiuti umanitari e di cooperazione allo sviluppo, in modo da far fronte all’incerta situazione del Paese, vicino al collasso economico.

 

“È fondamentale garantire con urgenza protezione e assistenza umanitaria ai 39 milioni di afgani rimasti nel Paeseha spiegato Miccio -.  Esortiamo l’adozione di ogni misura necessaria per inviare velocemente gli aiuti umanitari alla popolazione in stato di bisogno, lavorando per il ripristino dei trasferimenti bancari indispensabili per il supporto dei progetti di assistenza umanitaria già in corso e di quelli nuovi che saranno necessari.

 

La Presidente di EMERGENCY ha inoltre ribadito l’assoluta miopia di una politica di chiusura dei confini europei agli afgani in fuga e la necessità di iniziative che inizino a costruire la pace attraverso la pratica dei diritti, non soltanto con le parole

 

“Esortiamo la promozione di ogni strumento disponibile, inclusi meccanismi efficaci di trasferimento e ricollocamento ad assicurare la protezione internazionale agli afgani in Europa, alle decine di migliaia che, da anni bussano alle nostre porte scappando dalla guerra e a quelli che in questo frangente stanno lasciando il Paese, adottando come unico criterio il rispetto della dignità e dei diritti umani.”ha concluso Miccio.

 

 

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